Recensione film horror Wrong Turn
Regia: Rob Schmidt
Soggetto e Sceneggiatura: Alan McElroy
Attori: Desmond Harrington, Eliza Dushku, Jeremy Sisto
Produzione: Germania, U.S.A. 2003
Durata: 84’
Voto: 8/10
PROLOGO:
Una coppia di ragazzi si sta cimentando nella scalata di una parete rocciosa. Lui arriva in vetta per primo; lei, e non poteva essere da meno, rischia di cadere di sotto. In preda al panico, e consapevole del pericolo che stà correndo, la ragazza inizia a chiamare il suo fidanzato. Lui non risponde, sembra sparito. Lei invoca il suo aiuto, strilla, ha paura. Improvvisamente dal ciglio in altro, vede la testa del ragazzo che si affaccia dallo strapiombo. Lo supplica di aiutarla, perchè è in difficoltà. Ma lui non si muove. Alcune gocce cadono sul volto proteso in alto della ragazza. Ci mette un po’ a capire che sono gocce di sangue, e che provengono dal volto del fidanzato. La corda alla quale è appesa, improvvisamente inizia a tendersi….. qualcuno, l’assassino, sta cercando di tirarla sù. Lei strilla, è in preda al panico. La corda continua a essere tirata e lei si sente trascinare in alto…. lassù. Ha solamente una cosa da fare, se vuole salvarsi… una sola… e la fa ! Ma…
LA TRAMA:
Ovviamente non potevamo che trovarci negli U.S.A., e precisamente nello stato della Virginia. La storia inizia con Chris (Desmond Harrington), che deve raggiungere una cittadina per un importante colloquio di lavoro. Poteva andare tutto bene? naaaaaaaaa. Causa un incidente stradale, si trova coinvolto in una interminabile coda. Confidando nel detto “la fortuna aiuta gli audaci”, volgarmente tradotto in “confido nel mio culo”, Chris torna indietro per cercare un percorso alternativo ed arrivare in orario all’appuntamento. Il suo girovagare lo porta fino a un distributore, gestito da un inquietante personaggio (lo avreste mai pensato?), con l’unico telefono nel raggio di miglia che non funziona (ma come mai?), ove consulta una cartina stradale per orientarsi. Ripreso il viaggio, Chris si ritrova a percorrere chilometri e chilometri di strade deserte, in mezzo ad una foresta, fino a trovarsi di fronte ad un bivio. Ed ora dove si và ? destra o sinistra ? il nostro eroe, confidando nel suo cul… opssss, nella sua audacia, decide di imboccare la strada di sinistra. Sarà quella giusta? ah ah ah!!! Figuriamoci!!! Volevamo che il film già finisse qui? Ad un bivio? Ma daiiiiii!!!! Il nostro eroe percorre la strada, chilometri e chilometri senza incontrare anima viva, nella foresta più profonda, piena di alberi e silenziosa, non una macchina nel raggio di chilometri e chilometri. Stà lì, tutto beato a godersi il panorama e ascoltare la musica, e cosa gli succede? Sbadabam!!! Per un attimo di distrazione, va a sbattere contro la jeep di Jesse (Eliza Dushku) parcheggiata in mezzo alla strada, con le gomme forate! Altro che fortuna ! e così ci ritroviamo con due macchine completamente inutilizzabili. Ed è così che Chris fa la conoscienza di un gruppo di 5 ragazzi, rimasti appiedati perché la Jeep ha tutte le ruote bucate a causa di una circostanza alquanto strana: sono rimasti impigliati in una matassa di filo spinato messo lungo la strada. Studio io, che studia tu, alla fine quattro dei sei componenti il gruppo, decidono di andare alla ricerca di aiuti, lasciando una delle coppie a guardia delle macchine e delle valigie… non sia mai che dovesse capitare qualcun altro poveraccio, in quella landa desolata. Da questo punto, inizia la sequenza di horror allo stato puro. La coppia lasciata di guardia, ce la giochiamo subito appena gli altri quattro si allontanano. Presi da una irrefrenabile voglia di sesso, si accingono a prepararsi all’evento, quando al maschietto scappa una evacuazione che lo costringe a nascondersi dietro un cespuglio. La femminuccia dopo un po’ inizia a cercarlo, ma l’unica cosa che riesce a trovare del suo moroso, è un orecchio. E così sparisce anche lei. Ma cavolo… l’assassino non poteva almeno aspettare che i due soddisfacessero i loro istinti? Nel frattempo, gli altri quattro riescono a trovare una casa ed entrano dentro, per trovarvi pezzi di corpi squartati e messi al fresco in un frigorifero; un vasto assortimento di coltellacci dall’inequivocabile uso e, un cimitero di macchine che risulteranno appartenute alle precedenti vittime. Tutto intorno alle macchine, valigie, bambole, vestiti, e sangue! Sangue dappertutto: all’interno delle macchine, sulla carrozzeria, sui vestiti. L’improvviso arrivo del proprietario della casa, li costringe a nascondersi al suo interno. Quello a cui assisteranno, è una vera e propria mattanza, con il corpo dei loro amici fatti a pezzi, maciullati, e poi mangiati. I quattro poveretti, in preda al terrore, riescono a fuggire in mezzo alla foresta, inseguiti da quelli che poi risulteranno essere tre fratelli deformi e cannibali. Tra inseguimenti, caccia al buio, agguati e trappole, il film si snoda in un crescendo di angoscia e paura, tenendoci con il fiato sospeso fino all’ultima scena. Riusciranno a salvarsi tutti i quattro eroi? Questo dovrete scoprirlo da soli.
COMMENTO:
Al di là di alcune situazioni scontate e sulle quali ho fatto un po’ di ironia, il nuovo film di Rob Schmidt conquista la piena sufficienza. La tensione è veramente palpabile e lo spettatore rimane incollato alla sedia gustandosi ogni attimo del film. Ricco di effetti speciali, WRONG TURN tratta di una storia ovviamente irreale, con i protagonisti che si sono meritati ampliamente il loro cachet. Una menzione a parte va fatta per le scene notturne tra gli alberi e quelle delle varie uccisioni. Veramente spettacolari e cariche di tensione, meritano uno speciale plauso per il coinvolgimeto anche in momenti nei quali, lo spettatore, pensa di potersi rilassare un attimo. Il merito è sicuramente del regista, Rob Schmidt , il quale è riuscito a dare armoniosità alla trama del film, senza girare le scene con tanti fronzoli, bensì creando un film molto godibile. Una nota negativa? Sicuramente l’onnipresente presenza del solito personaggio piagnucolante. Dall’inizio alla fine del film, non è altro che un sentirgli dire “oddio, basta, non ce la faccio più, non ci riesco, non posso!!!” Un vero incubo e un’angoscia tale, da far pensare lo spettatore “ma questo ancora non l’hanno ucciso? Che aspettano? Almeno ce lo levano dalle scatole “. Per fortuna, ogni tanto, i desideri degli spettatori vengono esauditi ed è così che sullo scassapal** si abbatte la scure dell’angelo vendicatore, anzi…. di uno dei tre simpatici fratelli.
CONCLUSIONI:
Per gli amanti del genere, non posso far altro che consigliare la visione di questo film, sicuramente ne rimarrete soddisfatti.
Magomorgano (ciao.it) 11.08.2004