Recensione film horror Videodrome

Recensioni

Regia: David Cronenberg
Soggetto e Sceneggiatura: David Cronenberg
Attori: James Woods, Deborah Harry, David Bolt
Produzione: Canada, 1983
Durata: 81′
Note: Vietato ai Minori di anni 14

Voto: 8/10

Max Renn (James Woods, il cattivo di C’era una volta in America) è il direttore di Canale 83, una piccola rete televisiva privata. Non un grande canale, ma una di quelle piccole televisioni che per sopravvivere devono cercare di accaparrare gli spettatori ad ogni costo, con qualsiasi programma, il cui palinsesto è quasi esclusivamente costituito da spettacoli porno. Sempre alla ricerca del programma trash più all’avanguardia, tra improbabili porno cinesi e spettacoli di infimo gusto, l’interesse di Renn cade su una stranissima serie tv, “Videodrome“, captata per caso da un suo collaboratore. Videodrome è trasmesso da una tv clandestina, che cambia continuamente frequenza, quindi le immagini giungono molto disturbate e solo per pochissimi secondi. In questo reality si assiste per ore a scene di sadomasochismo, torture, mutilazioni, al limite della sopportazione. Una sorta di “snuff-movie” insomma. Si pensa ad un’emittente asiatica, ma con estremo stupore si scoprirà che le trasmissioni sono irradiate dagli Stati Uniti e precisamente da Pittsburgh, Pennsylvania. Max vive un rapporto sentimentale con la collega Nicky Brand (Deborah Harry), un rapporto strano e al limite della perversione. In seguito ad alcune indagini sulla provenienza di Videodrome, Max riesce a conoscere l’identità della persona artefice di tutto: proprio quel Brian O’ Blivion che aveva partecipato ad un talk-show con lui poco tempo prima. Ma O’ Blivion era collegato in videoconferenza, non amando mostrarsi e discutere con il pubblico, preferendo i monologhi. Sarà fortissimo il suo stupore nell’apprendere dalla figlia Bianca (Sonja Smits) che O’ Blivion è morto di tumore al cervello da quasi un anno, lasciando in eredità migliaia di videocassette con il suo pensiero. Ma non sono VHS come le altre, perchè nei (pur lucidi) vaneggi della mente malata dell’uomo, si parla di cose strane, di strani esperimenti per il controllo della mente della persona e lo stesso O’ Blivion asserisce che ciò che si vede nello schermo televisivo, quasi sempre, è assai più reale della vita vera. Sono solo sproloqui di un malato terminale? Sembrerebbe di no, perché ciò che Max sta scoperchiando è un affare pericolosissimo. Non solo le videocassette sembrano avere un diverso contenuto a seconda di chi vi assista, ma le stesse sembrano prendere vita, pulsare, entrare nella mente, facendo sviluppare Videodrome, ovvero lo stesso tumore al cervello “indotto” di cui è morto O’ Blivion. Non solo. Strane allucinazioni sembrano colpire Max, che vede la realtà sempre più deformarsi sotto i suoi occhi: una voragine nello stomaco che si apre, schermi del televisore che si ingrossano fino ad inglobarlo, pistole che per mezzo di artigli entrano nella carne. Cos’è veramente Videodrome? E qual’è il suo terribile piano? E perché è stato ucciso O’ Blivion (in inglese “oblivion” vuol dire naturalmente “oblio“)?

Il film uscì nel lontano 1983, ed è uno dei capolavori di David Cronenberg più universalmente conosciuti.
Un horror-fantascientifico, se così possiamo definirlo, con alcune scene veramente d’effetto. Il regista firma anche Soggetto e Sceneggiatura. Gli effetti speciali sono qualcosa di incredibile, riuscendo a sembrare molto verosimili. Un film interessante anche sotto un altro aspetto. Con una ventina di anni di vantaggio si parla di “reality show, di realtà virtuale indotta e del potere mediatico e carismatico di chi detiene i canali televisivi, che poi in fondo è un potere quasi “religioso”. Non a caso l’istituzione fondata da O’ Blivion si chiama “Chiesa Catodica“. I lettori più attenti avranno sicuramente notato che moltissimi spunti saranno in seguito utilizzati dai fratelli Wachowski in Matrix anzi, di più, l’idea di fondo è praticamente la stessa, tanto da sembrare impossibile che i Wachowski non abbiano preso quantomeno spunto. Un film attualissimo ancora oggi, anzi oggi più che mai. Teledipendenti attenti, se non avete lo stomaco forte (alcune scene sono veramente forti e di sicura presa). E il futuro ventilato non è poi troppo fantasioso.
Il film, una produzione canadese, dura circa 80 minuti, e fu vietato ai minori di 14 anni.

Gabriele Fortino (ciao.it) Aprile 2005

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