Recensione film horror Venerdi 13 IV – Capitolo Finale
Regia: Joseph Zito
Sceneggiatura: Barney Cohen
Attori: Ted White, Corey Feldman, Crispin Glover, Kimberly Back
Produzione: U.S.A. 1984
Durata: 88’
Note: Vietato ai Minori di anni 14
Voto: 7.5/10
Il film comincia proprio lì dove terminava il precedente episodio: essendo stato colpito a morte, il serial killer di Cristal Lake Jason Voorthees sembra morto definitivamente e viene portato all’obitorio per essere cremato, ma egli è inspiegabilmente ancora vivo (senza neanche un graffio!) e dopo aver ucciso un infermiere e un medico fugge dall’ospedale e torna nei dintorni del lago pronto a dar seguito ai suoi massacri a danno di povere ignare vittime.
Guarda caso nel bosco campeggia la solita comitiva di ragazzetti ingenui e fracassoni che se la spassano tra alcool e sesso e quindi la domanda sorge spontanea: che l’ingresso al famigerato laghetto sia vietato a persone che non rientrano nella categoria “giovane stupidotto ninfomane”?
Ovviamente saranno loro stavolta le prede della furia del Voorthees, il quale però, non contento d’aver portato a termine una nuova strage di giovani (tra i trucidati anche il fratello di una delle vittime del secondo capitolo), si scaglia contro la tranquilla famiglia Jervis che soggiorna in una casetta poco distante.
Ma questa volta non sarà così facile continuare l’eccidio, Jason infatti dovrà vedersela con il piccolo Tommy e sua sorella, determinati a non perire sotto la lama del suo machete…
Quarto pluricensurato capitolo della saga che parte dal bellissimo “Venerdì 13”: le tre pellicole successive al primo episodio collocano i fatti narrati uno di seguito l’altro come se fosse un unico episodio narrato in tre spezzoni, nonostante l’unico vero denominatore comune sia il killer protagonista.
Tom Savini, che curò gli effetti speciali del film capostipite, torna a farlo con la solita professionalità in questa pellicola, dotandola di belle fotografie e di un’atmosfera decisamente più tetra di quella dei due sequel precedenti.
Jason Voorthees non è morto, anzi sembra quasi che ogni colpo che riceve invece di ucciderlo o ferirlo lo renda ancora più crudele e cinico, fisicamente assume sempre più l’aspetto di uno zombie e per la prima volta si vede in modo leggermente più nitido il suo volto deforme.
All’aumentare della malvagità del serial killer, parallelamente cresce anche il numero delle scene splatter (per esempio, quando Jason uccide una vittima con la sega); molto bello, inoltre, il finale, un mix di tensione e gore che culminano in un colpo di scena ad effetto shock.
“Venerdì 13 parte IV: Capitolo Finale”, insomma, si rivela un film senza pretese (che vi aspettavate?… è un sequel di Venerdì 13), ma godibile e indubbiamente sopra la media generale dei vari episodi della serie, anche se, nonostante il miglior cast di tutta la saga (molto bravo l’allora dodicenne Corey Feldman nei panni di Tommy), risulta comunque inferiore all’inimitabile successo mondiale di Cunningham.
Clementina Zaccaria 09.06.2006
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