Recensione film horror TheSpiral(Ring)

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THE SPIRAL (RING)

REGIA: Jôji Iida
CAST: Misaki Ito – Koichi Sato, Miki Nakatani, Yutaka Matsushige, Nanako Matsushima, Tomohiro Okada, Hinako Saeki, Hiroyuki Sanada

Voto: 6,5/10

In gergo fumettistico i “What if” sono storie completamente ipotetiche e slegate dalla continuity delle storie ufficiali che nascono nei momenti cruciali della vita dei supereroi. In pratica il lettore può leggere cosa sarebbe potuto succedere se, nel momento di una decisione cruciale, l’eroe avesse preso una decisione diversa. Cosa ha tutto questo a che fare con il quarto ed ultimo episodio della saga di “The Ring”? E’ presto detto. Questo quarto episodio è solo una storia ipotetica che nulla ha a che fare con la bellissima storia di Sadako, tranne il fatto di riprenderne la leggenda e volerla spiegare in un altro modo.

– – La Trama – –
Il film si colloca esattamente dopo la morte del professor Takayama (quindi sarebbe configurabile come un secondo episodio al pari di Ringu 2), marito di Reiko e padre di Yoichi. Un suo collega, il medico patologo Mitsuo Ando, è l’incaricato dell’autopsia. La polizia brancola ancora nel buio per la causa di morte del professore. C’è chi sospetta un suicidio, chi un omicidio, chi crede alla morte per cause naturali.
Ando, è un uomo solo e sull’orlo della disperazione. Suo figlio è annegato in tenera età e tutto quello che lui ha per ricordarlo è una foto e un ciuffo di capelli del piccolo, l’unica cosa che riuscì ad acciuffare quel tragico giorno, quando le acque inghiottirono il suo unico figlio. Ando ha anche cercato la “pace” nel suicidio, ma non è in grado di porre fine alla sua vita.
La notizia della morte di Takayama, suo grande amico non lo aiuta di certo. Si ricorda che, quando erano studenti, si sfidavano a risolvere messaggi cifrati molto complessi. Il trovare il corpo del suo amico di fronte a sé in quella sala asettica non è una cosa bella. Ma deve fare il suo lavoro, lui, come fu soprannominato da Takayama stesso è “Ripper”, lo squartatore.
Così Ando inizia a sezionare il corpo del suo amico. Strane cose sono accadute ai suoi organi interni che quindi chiede vengano analizzati per capire cosa gli è successo. All’improvviso Ando ha una visione. Il corpo del professore ormai svuotato degli organi si solleva e si mette a sedere e gli inizia a parlare. Ma la visione così come è arrivata, finisce. Un suo collega gli si avvicina e gli mostra uno strano biglietto con scritte delle cifre ritrovato nello stomaco del professore. Un altro messaggio cifrato.
Ma le sorprese per il dottor Ando non sono finite. Poco dopo infatti, la polizia lo chiama e gli presenta Mai Tanako, l’aiutante del professor Takayama. Mai spiega che Takayama aveva il potere di poter vedere il futuro e che la causa della morte è stata una videocassetta.
Ovviamente Ando non crede a queste parole. Non può, lui, un dottore, uno scienziato, credere che una videocassetta possa uccidere. E poi ci sono gli esami fatti sugli organi di Takayama che denotano la presenza di un tumore, la probabile causa della morte.
Ma il destino ha in serbo altre sorprese e altre risposte per Ando. Prima la notizia della morte, in un incidente stradale di Reiko e di suo figlio Yoichi. Anzi, ad essere più precisi, la polizia afferma che il piccolo fosse già morto nel momento dell’incidente. Una cosa però turba il dottore. La presenza di un videoregistratore e di una videocassetta sul sedile posteriore dell’automobile.
Successivamente un reporter della stessa stazione televisiva dove lavorava Reiko, contatta il dottor Ando e gli parla della maledizione di Sadako, del diario di Reiko, di come lei e suo marito avessero visto il video e di tutte le altre persone morte in circostanze misteriose. Prima di andare via il reporter consegna ad Ando il video.
A casa sua, Ando vede il video e finalmente inizia a capire che la maledizione è vera. Ma c’è di più… la maledizione è un virus che viene attivato a livello ottico, dopo aver visto la videocassetta, quindi se è un virus, forse c’è un modo di fermare la maledizione… ma è solo questo quello che c’è dietro alla maledizione? Si tratta solo di un virus?
Voto: 6,5

– – Considerazioni – –
Questo quarto film dedicato al fenomeno “Ringu” si differenzia dai tre precedenti per una serie di motivi. Si parte dal regista, Iida (e non Nakata come nei primi due), che pare abbia voluto continuare a raccontare una storia conclusasi con il terzo episodio. Interessante l’idea di voler riprendere la narrazione al termine del primo episodio, seguendo una strada diversa da quella “vera”. Un racconto ipotetico che però si discosta dall’horror per cadere in una fantascienza al limite degli X-Files. Con questo film si vuole mettere da parte l’origine mitologica di Sadako e cercare di dare una spiegazione più razionale. Ovviamente non si ha più a che fare con il soprannaturale e i poteri ESP della ragazza sono solo un pretesto per veicolare un virus e parlare di ingegneria genetica.
Sembra proprio che l’ingegneria genetica sia alla base di tutto il racconto e che il film sia solo un pretesto per denunciare i rischi di tale pratica. Il dottor Ando è costretto a prendere delle decisioni che a detta di Sadako e Takayama condanneranno il mondo, ma lui, pare prenderle con una leggerezza propria di chi si fida della scienza e di chi ha un animo egoista e vuole solo la propria felicità incurante delle conseguenze.
Questo è alla base del film in questione e ne snatura l’animo mistico e l’alone di mistero. Fortunatamente è da considerarsi completamente sconnesso dalla vera storia di Sadako e del video maledetto. Come detto non si tratta più di horror. Le scene cariche di tensione e paura sono veramente poche mentre c’è molta scienza (e fantascienza) e i protagonisti non sono più molto spaventati da cosa potrà loro accadere al termine dei sette giorni dalla visione della cassetta.
Ambiguo è anche il ruolo di Sadako. Dopo averla vista cattiva, dolce, impaurita, potente, romantica, sola, innamorata, incollerita e aver capito l’evoluzione del personaggio grazie ai primi tre episodi, non è assolutamente chiaro il comportamento che ha in questo quarto episodio, che potrebbe, al massimo, essere riassunto da due soli aggettivi: spietata ed egoista. Ma questi due aggettivi non si addicono al personaggio di Sadako costruito dai tre episodi “originali”.
Non mi sento comunque di bocciare in pieno il film. E’ interessante il tentativo di voler dare una spiegazione alternativa al mistero e una certa inquietudine rimane nell’animo dello spettatore al termine del dialogo finale. Inoltre fa riflettere il comportamento del dottor Ando e ci si può chiedere dove si può arrivare per soddisfare un desiderio e poter correggere e cambiare gli eventi del passato. Ma a parte questo niente più, solo fantascienza.
Voto: 6,5

In conclusione, se si sono visti i primi tre film della serie, questo si potrebbe tranquillamente evitare per conservare nella memoria il bel ricordo della saga (che io definisco horror-romantica). Ecco perchè non consiglio la visione di questo quarto film. Se si è amanti comunque della fantascienza o si cerca a tutti i costi una spiegazione razionale (anche se veramente impossibile e alle volte un pò troppo forzata) o solo anche per “completezza”, allora uno sguardo al film lo si potrebbe anche dare, ma senza nutrire grandi aspettative. Ho comunque classificato il film come horror, dato che è questa la classificazione ufficiale della pellicola.

Luigi Grillo (ciao.it) 29.07.2004

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