Recensione film horror The Mothman Prophecies

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THE MOTHMAN PROPHECIES

locandina

Nazione: U.S.A. 2002

Genere: Horror- Fantascienza

Regia: Mark Pellington

Soggetto e sceneggiatura: John A. Keel, Richard Hatem (tratto dal libro di John A. Keel)

Cast: Richard Gere, Laura Linney, Will Patton, Debra Messing

Fotografia: Fred Murphy

Produzione: Lakeshore Entertainment

Distribuzione: Medusa

 

La trama è basata su una storia vera.
John Klein (Richard Gere) è un affermato giornalista del Washington Post… i suoi articoli finiscono in prima pagina, ed anche nel campo familiare le cose non potrebbero andare meglio.
Con la moglie Mary (Debra Messing), infatti, ha appena concluso l’acquisto di una nuova e lussuosa casa.
Ma si sa, le cose non vanno mai come le più rosee speranze lasciano sognare, e la sera stessa dell’acquisto, ritornando a casa in macchina, Mary improvvisamente vede uno strano volatile venirgli incontro, e per evitarlo sbanda e riporta un grave trauma cranico…
L’ambulanza arriva presto, sembrerebbe solo una brutta botta, ma gli accertamenti confermano un’analisi ben più terribile: si tratta di un glioblastoma, ovvero un tumore maligno al cervello.
Nota bene: è necessario osservare a questo punto che è la terza volta, nei 10 minuti iniziali, che vediamo qualcosa di simile: una falena, ovvero quegli animali che sono attratti dalla luce, e che secondo la mitologia popolare rappresentano la precognizione del futuro. La prima volta quando i coniugi accendono la luce del ripostiglio della nuova casa, sembrerebbe una falena anche l’animale che si schianta contro l’auto prima dell’incidente, ed anche la macchia individuata dalla TAC ha quella sinistra forma…
Poco tempo dopo Mary muore, non prima di aver pronunciato frasi sibilline che capiremo solo durante la visione del film. A John viene il dubbio che la donna sapesse della sua malattia: dubbio confermato anche da un “misterioso” infermiere, che vediamo controluce all’ingresso di una porta, per poi sparire improvvisamente… inoltre John trova un quaderno della moglie, dove sono riportati angoscianti disegni di angeli… angeli terribili che riconducono alla falena, disegni tracciati freneticamente con l’inchiostro nero sul foglio…
La Y che John ricalca nella scena iniziale del film, la stessa Y tracciata dalla falena che si schianta sul radiatore, o quella che vediamo in fondo all’acqua nella scena finale… Anche i numeri hanno un ruolo fondamentale nel film, non tutti però, e qui possiamo pensare ad una volontà del regista di disorientare lo spettatore, non me lo spiego altrimenti.

Ma torniamo alla trama. Sono passati 2 anni, e John per lavoro deve intervistare il Governatore della California, e probabile prossimo candidato alle Presidenziali, in una città che dista molte centinaia di chilometri dalla sua Washington. Una notte parte, ma senza sapere come sbaglia completamente strada, ed inoltre la sua auto si ferma improvvisamente nell’oscurità. Sceso per cercare aiuto, suona alla prima casa che trova: qui lo apre Gordon (Will Patton) un uomo che non lo accoglie certo a braccia aperte, anzi gli punta il fucile contro infuriato, dicendogli che è la terza notte consecutiva che suona a casa sua per lo stesso motivo… Inebetito, John non sa cosa rispondere, lui ovviamente non è mai stato lì, anzi, non sa nemmeno in che paese si trovi… Arriva il sergente Connie (Laura Linney), una donna bionda che ben presto confesserà a John che nel paese di Point Pleasant, un piccolo centro contadino in Virginia, succedono fenomeni alquanto strani. Decine di persone affermano di vedere un uomo alato, simile ad una falena, appunto, che predice loro avvenimenti disastrosi che dovranno accadere in un prossimo futuro… fenomeni precognitivi che puntualmente si avverano (e qui tornano in gioco i numeri, ad. es. 300, il numero delle vittime di un terremoto in Ecuador, 99, quelle di un disastro aereo, più un misterioso “37” che Connie afferma di aver sentito in sogno, e che solo alla fine capiremo)…
Il regista pone l’attenzione su alcuni numeri, come già detto… oltre a quelli citati vediamo riprendere quasi freneticamente quadranti di orologi, tasti di telefono, numeri di abitazioni…
Ma non si tratta solo di visioni, anche di voci… lo stesso John sentirà terribili premonizioni al telefono, Gordon riuscirà a sentirle nello scarico del lavandino… Inoltre il fantasma della moglie sembra comparire all’improvviso. La voce dell’uomo falena, non solo è in grado di capire cosa stia succedendo a distanza, ma è in grado di assumere le sembianze (o meglio le “frequenze” vocali) di qualsiasi persona, John compreso. Aiutato da uno scrittore esperto in questo campo, John cercherà di scoprire l’agghiacciante verità, che lo riconduce inevitabilmente a quanto successo due anni prima, e di fare in modo di cambiare il corso del destino ed evitare l’immane catastrofe che si sta abbattendo su Point Pleasant… ma in fondo è possibile cambiare il corso del destino?
Davvero interessanti i dialoghi, in particolare quando John chiede allo scrittore perché queste entità superiori non escono allo scoperto e ci spiegano il loro punto di vista, e questi gli risponde che in fondo anche lui è un’entità superiore rispetto agli scarafaggi, eppure ha mai cercato di spiegare loro il suo punto di vista?
Un film che davvero mi è piaciuto molto. Angosciante al massimo, molto pessimista, in grado di catturare l’attenzione dello spettatore grazie ai numerosi indizi, in arte veri ed in parte creati appositamente per depistare, sparsi qua e là…
Forse manca di qualcosa nel finale, anche perché lo spettatore che si aspettasse una spiegazione rimarrebbe inevitabilmente deluso… a tal proposito potrei notare che la scena finale mi ricorda un po’ “Le verità nascoste”…
Comunque un film che vive i suoi 108 minuti intensamente, senza mai calar di tono. Ottima la colonna sonora, bravissimo come sempre Richard Gere.

Il film, uscito nelle sale nel 2002, è prodotto dalla Lakeshore Entertainment e diretto da Mark Pellington. La versione DVD destinata al noleggio non contiene purtroppo nessun extra, a parte la solita selezione delle scene e della lingua. Non è presente neanche il trailer. Suggerirei anzi di vederlo una seconda volta per coglierne appieno tutti gli indizi gettati da Pellington.

Gabriele Fortino (ciao.it) Dicembre 2003

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