Recensione film horror The Forgotten

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THE FORGOTTEN

locandina The ForgottenNazione: U.S.A. 2004
Regia: Joseph Ruben
Soggetto e sceneggiatura: Gerald DiPego
Cast: Julianne Moore, Christopher Kovaleski, Anthony Edwards
Musica originale: James Horner
Fotografia: Anastas M. Michos
Produzione: Revolution Studios

“The forgotten” è uno dei tantissimi thriller che Hollywood ci ha proposto negli ultimi anni e direi che non è uno di quelli che si erge sopra la media, ma rispetta le solite regole di questi film.
Il trailer è molto accattivante e insinua nello spettatore un orizzonte d’attesa diverso da quello che vedremo poi nella pellicola, la tensione narrativa è ciò su cui si punta tutto (ma da sola non basta), nella seconda parte si rovinano tutte le buone premesse della prima, per molti il film risulterà giunti alla fine una vera e propria schifezza; ecco alcune delle regole di cui sopra.

Telly Paretta è una mamma affranta che da qualche mese ha perso il suo unico figlio di nove anni, Sam, a causa di un tragico incidente aereo che ha falcidiato anche un’altra manciata di famiglie del suo stesso quartiere.
Dal giorno della scomparsa di suo figlio Telly non è più la stessa, trascura il marito e le sue attenzioni, si isola dal mondo esterno, passa il tempo a contemplare le foto del figlioletto e a rileggere gli articoli di giornale che riportano la tragedia.
Telly è ossessionata dal ricordo degli ultimi minuti passati con Sam, dell’ultimo saluto datogli mentre saliva sull’aereo, dell’ultimo sorriso che ha potuto vedere sulla faccia del suo bambino.
La donna ha bisogno di un supporto psicologico più forte di quello che gli può offrire il marito e quindi fa regolarmente visita ad un bravo psichiatra che la aiuta nell’elaborazione del lutto.

Un bel giorno però, Telly scopre che il marito ha cambiato la foto che li ritraeva con il piccolo Sam con un’altra che ritrae solo marito e moglie; il marito è inoltre colpevole di aver fatto sparire tutte le altre foto di Sam che Telly nascondeva gelosamente in un cassetto chiuso a chiave e poi anche gli articoli di giornale e tutte le altre tracce del piccolo Sam.
Telly reagisce con rabbia anche al pacato tentativo di spiegazione messo in atto dal suo psichiatra, che rivela a Telly e allo spettatore che la donna ha perso un bambino nove anni prima a causa di un aborto spontaneo e si è immaginata tutto il resto, la sua mente ha costruito ad arte la vita di questo bambino per nove lunghi anni.

Telly non ci sta, crede che marito e psichiatra siano d’accordo per farla sentire pazza, eppure lei non trova traccia dell’incidente sui giornali locali…e allora chi ha ragione? E’ la mente di Telly a dire la verità o sono il marito e lo psichiatra?
Vi assicuro che non vi ho rivelato niente di particolare, ho solo raccontato qualche minuto di pellicola per incuriosirvi a proposito del contenuto della stessa.

Per 40 minuti buoni, il film sembra decisamente una puntata di X-Files e questa è cosa buona e giusta perchè io sono un fan incallito della serie in questione; Telly è più slanciata di Scully, ma la tinta dei capelli è simile e la voglia di scoprire la verità anche; Jimmy è più “maudit” di Mulder, ma i suoi modi sono simili a quelli dell’agente speciale e la coppia di “The forgotten” rappresenta un assortimento molto analogo a quello di X-Files, attrazione psico-fisica compresa.
Nel film spuntano veramente tanti temi e personaggi peculiari della serie, ma non posso rivelarvi quali per non svelarvi troppo del film, sappiate solo che all’appello mancava soltanto l’uomo che fuma, la testa rasata di Skinner e magari la faccia da schiaffi di Alex Krjicek.
Nonostante la mia passione per X-Files, devo dire che la seconda parte del film è decisamente deludente, troppo fantasiosa anche per me, davvero improponibile insomma.
Direi che fra un paio di anni bisognerebbe fare un remake di questo film tenendo buoni i primi 40 minuti e proponendo uno sviluppo diverso nella seconda parte.

Mi ha fatto sorridere il fatto che in diversi siti che hanno recensito questo film, molti dei “critici” siano diventati abili psicologi e abbiamo diffusamente parlato dei problemi legati alla psiche di una madre che perde un figlio piccolo in una disgrazia o che perde un figlio per colpa di un aborto spontaneo; ecco io direi ai critici di fare i critici e di lasciare agli psicologi il lavoro degli psicologi perchè ho letto delle affermazioni veramente curiose.

Si noterà fin dai primi minuti la predilezione del regista Joseph Ruben per le riprese dall’alto, soprattutto in campo lungo su New York per poi restringere la ripresa agli angoli di strada dove si svolge la vicenda.
Un ottimo modo per conferire allo spettatore un’atmosfera da Big Brother (alla Orwell), un’atmosfera da “qualcuno ci osserva”, unita al motto mulderiano “Trust No1”.
Anche il montaggio è uno dei pregi di questo film, unitamente alle buone interpretazioni dei due protagonisti adulti del film, ovvero Julianne Moore, che mantiene il suo fascino anche quando interpreta una donna sciupata, e Dominic West.
A completare il cast troviamo un buon Gary Sinise che calza perfettamente il ruolo dello psicologo, Anthony Edwars ad interpretare il marito di Telly e poi il piccolo Christopher Kovalesky nel ruolo di Sam.
Rimandato a settembre dunque solamente il lavoro di Gerald DiPego che ha elaborato soggetto e sceneggiatura, ricordando ancora una volta che a mio parere i primi 40 minuti sono veramente ottimi, ma che il resto è decisamente da riguardare.

Concludendo, consiglio la visione di questo film solamente agli X-Files-Addicted, con la certezza che questo film strapperà loro qualche sardonico sogghigno e stuzzicherà la loro memoria nel trovare le analogie tra “The Forgotten” e X-Files.  

Adriano Lo Porto Maggio 2005

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