Recensione film horror Sunshine
Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura: Alex Garland
Attori: Cillian Murphy, Chris Evans, Rose Byrne
Produzione: Gran Bretagna, 2007
Durata: 117’
Voto: 8.5/10
Il Sole sta morendo e noi con lui.
Icaro II, otto astronauti, otto esseri umani partono alla volta del Sole per portare a termine la missione nella quale Icaro I fallì.
Adrenalina, realismo paradossale, suspense ed armonia sono gli ingredienti di questa strepitosa pellicola.
Un viaggio, una professione estrema, una vera e propria vocazione, un atto di fede forse.
Pochi uomini, o forse troppi, tenteranno di sganciare una bomba, grande quanto l’estensione superficiale di Manhattan, su questa stella generatrice un tempo di luce e di vita, dal cui impeto nascerà una nuova stella dentro il Sole, una stella in grado di salvare il pianeta Terra da una distruzione imminente provocata dal catastrofico cambiamento climatico.
Un abbassamento tale della temperatura che non esiste oramai più alcun’altra stagione se un inverno perenne e prepotente che porterà inevitabilmente la razza umana all’estinzione.
Accettare l’inevitabile corso naturale di ogni cosa o lottare contro un meccanismo, il meccanismo per eccellenza, fuori dalla portata umana e sconfinante in qualcosa di molto più grande, in qualcosa di già deciso per il genere umano?
I protagonisti hanno deciso di provarci, ad ogni costo, di tentare un salvataggio estremo che potrebbe ridare speranza ad una continuazione della vita sulla Terra.
Gli uomini dell’equipaggio di Icaro II passeranno attraverso stati d’animo sconvolgenti ed eccezionali, pressioni ed emozioni psicologiche uniche e delicate, quasi eteree. Istinti di sopravvivenza, curiosità umana oltre il limite, una fede ed un impegno assoluti nel compiere quanto si è prefissato e programmato.
Ma a volte non basta aver previsto tutto sin nei minimi dettagli, soprattutto lì, nell’immensità dello spazio, dove l’unico rumore che percepisci è il tuo respiro.
Forse non sono proprio soli all’interno della loro astronave, forse c’è qualcosa o qualcuno che si è introdotto, o forse i componenti di Icaro I non sono tutti morti.
È un film curato nei minimi dettagli, in ogni espressione e movenza dei personaggi, nell’oggettivistica così scarna, essenziale ma fondamentale.
Immagini che non possono non restare impresse dentro allo spettatore che, quasi senza accorgersene, come fosse in un sogno, si troverà a gustare piccoli grandi perfetti scorci dello spazio, restando inevitabilmente a bocca aperta.
Giulia Possamai 03.05.2007