Recensione film horror Saw 4

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locandina del film horror Saw 4Regia: Darren Lynn Bousman
Sceneggiatura: Patrick Melton, Marcus Dunstan         
Attori: Tobin Bell, Costas Mandylor, Scott Patterson, Betsy Russell, Lyriq Bent, Athena Karkanis, Justin Louis
Produzione: USA, 2007
Durata: 95′

Voto: 4/10

Vediamo di fare mente locale.
SAW III: Jigsaw (o come lo chiamiamo in Italia, l’Enigmista) è stato ucciso da Jeff. Amanda è stata uccisa da Jeff. La moglie di Jeff è stata uccisa da Jigsaw, attraverso le azioni di Amanda e di Jeff. Alla fine del film abbiamo scoperto che la figlia di Jeff è nascosta da qualche parte.
Così siamo usciti dal cinema, chiedendoci che fine farà il povero Jeff in Saw IV e attendendo con ansia di scoprirlo…la risposta è semplice: in Saw IV, Jeff non c’è. O meglio, c’è, ma fa una comparsata di 2 secondi… e poi non dovrebbe esserci, anche se c’è, però non è al futuro, ma al passato, che poi è il presente. Vabbè, lasciamo perdere, per capire certe cose dovrete guardare il film. Io mi limiterò a compiere il mio dovere di recensionista, raccontandovi la trama a grandi linee.

Le prime due scene saltiamole. Non avranno un senso ai nostri occhi fino alla fine del film. Proseguiamo.
I nostri eroi, l’ispettore capo Hoffman e il comandante Rigg della squadra SWAT (che abbiamo già visto in Saw II e Saw III), hanno ritrovato il cadavere della detective a cui Amanda ha fatto saltare la gabbia toracica. Poiché l’Enigmista è dato per morto (o almeno in fin di vita) sin dal termine di Saw II, l’FBI decide di intromettersi nel caso, assegnandolo a due esperti investigatori, Strahm e Perez, che hanno il compito di scoprire l’identità del probabile complice del serial killer.
Facciamo appena in tempo a capirci qualcosa che Hoffman e Rigg vengono rapiti e coinvolti in un nuovo gioco. Hoffman si sveglia seduto su una sedia elettrica, che si azionerà dopo la morte di un individuo impiccato, momentaneamente sorretto da un cubo di ghiaccio. Chi è questo individuo? Eric Matthews! Il vero highlander di questa serie. Lo abbiamo visto nei panni del detective-padre apprensivo in Saw II, al termine del quale veniva rinchiuso nel sotterraneo da Amanda. Non soddisfatto, Eric era riuscito a evadere in Saw III e si era scontrato a morte proprio con Amanda, perdendo…e invece eccolo di nuovo qui, a ballare su un cubo di ghiaccio, mentre penzola dal soffitto. Speriamo di levarcelo definitivamente dai piedi.
Rigg si sveglia con in mano la solita cassettina da ascoltare. Ha 90 minuti per risolvere dei rebus e raggiungere il posto dove si trovano i suoi due colleghi, per tentare di salvarli. Sul suo percorso troverà numerosi criminali incastrati nelle macchine di Jigsaw e dovrà ogni volta decidere se vale la pena di perdere tempo a salvarli o se proseguire.
Nel frattempo i due agenti dell’FBI fanno le loro indagini, mettendo sotto torchio l’ex moglie dell’Enigmista, vera e propria fonte di flashback.
Non posso svelarvi altro, ma siamo già a buon punto.

Non ha torto la Lionsgate a puntare su questa “serie”. Quattro episodi girati, 300 milioni di dollari incassati, siti internet impazziti tra spoiler e voci di corridoio, gente che non aspetta altro che l’uscita al cinema del nuovo Saw, io che mi abbasso a vederlo in lingua originale per strappare l’anteprima.
Eppure non si può campare di rendita in eterno sull’effetto novità del primo film. La leggenda narra che Saw II sia nato da un riadattamento di una sceneggiatura destinata ad un altro film ed effettivamente la sensazione che ho provato guardando i successivi episodi è proprio quella di vedere tre film diversi, tenuti insieme da un sottilissimo e fragilissimo filo di personaggi e ovviamente dalle macchine di tortura di Jigsaw.
Il format è sempre lo stesso, gli sceneggiatori non si sprecano più di tanto (con che faccia vanno poi in sciopero!?) e di questo passo fra qualche anno esisterà il genere cinematografico dell’Enigmista, ovvero un film con una serie di omicidi spettacolari, un pazzo quasi immortale che la sa lunga, un eroe antipatico e con un colpo di scena negli ultimi cinque minuti (spiegato con miriadi di flashback incollati tra di loro che sembrano dire a nome del regista “come sono stato bravo eh?”).
Già, il colpo di scena. E’ il punto forte della serie, ma paradossalmente è la cosa che mi urta di più. E’ sempre più forzato e campato in aria. In questo episodio ci sono delle falle tremende, delle incongruenze da paura e delle macchinazioni inspiegabili che, a mio personalissimo parere, vanno addirittura a negare alcune cose viste negli altri Saw. Come non accorgersi, per esempio, che in ogni episodio l’Enigmista cambia il suo “movente scatenante”?
Ad essere sinceri, va dato atto agli sceneggiatori di aver avuto una bella idea ad ambientare il film in contemporanea ai fatti di Saw III, addirittura in una stanza adiacente, e di aver ideato qualche retroscena intelligente, ma in fin dei conti la zuppa è sempre quella.

La struttura di Saw IV si distacca comunque dai suoi predecessori, perdendoci decisamente nel ritmo. I primi 70 dei 95 minuti di durata sono incentrati sull’investigazione degli agenti FBI, sugli interrogatori dell’ex moglie di Jigsaw, sui flashback, sull’investigatore impiccato che balla sul ghiaccio e su Rigg che incontra le persone incastrate nelle macchine di tortura. Si tratta comunque di “morti noiose”, di meccanismi che ormai non sorprendono più lo spettatore. Al contrario di Jeff, che in Saw III lottava e si sbatteva per salvare i malcapitati incontrati sul suo cammino, Rigg si limita ad ascoltare la cassetta con le istruzioni, ad attivare il meccanismo e tanti saluti.
Il film ci permette così di provare una sensazione che non si provava più dai lontani anni del Liceo: guardare continuamente l’orologio con impazienza, chiedendosi quanto durerà ancora…e a nulla servono gli ultimi palpitanti 15 minuti di azione e colpi di scena per risollevarci dalla delusione. Senza contare che a molti spettatori potrebbe non piacere il fatto che il film si capisce soltanto nell’ultimo secondo prima dei titoli di coda.
Che altro aggiungere? La violenza è la solita della serie Saw, voyeuristica e fine a se stessa, con l’aggravante che ormai puzza di vecchio. Persino la dettagliatissima autopsia che vediamo all’inizio del film sa di plastica.
La regia, il montaggio, le luci, bla bla bla sono perfetti, ma sono dell’idea che al giorno d’oggi sia impossibile dare giudizi tecnici sui prodotti più commerciali dell’industria musicale e cinematografica. Tecnica perfetta, grandi mezzi a disposizione, tutto prodotto e impachettato alla perfezione, sempre molto bello da vedere (o da ascoltare)…ma la sostanza latita.
Qualcuno storcerà il naso, altri festeggeranno l’uscita di Saw XVI, io preferisco mettermi in salvo e farmi raccontare da qualche amico i prossimi episodi. 

Il film, uscito negli USA il 26 ottobre, debutterà in Italia nella primavera del 2008. Tobin Bell, l’attore che interpreta l’Enigmista, ha un contratto che gli assicura la partecipazione a un quinto episodio.

Daniele Del Frate 07.12.2007

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