Recensione film horror Red Eye
Regia: Wes Craven
Soggetto e Sceneggiatura: Carl Ellsworth
Attori: Rachel McAdams, Cillian Murphy, Brian Cox
Produzione: U.S.A. 2005
Durata: 85’
Voto: 7/10
Lisa Reisert (Rachel McAdams) è un’avvenente ma simpatica donna che, pur avendo terrore di volare in aereo, è costretta a servirsene per recarsi a Dallas al funerale della nonna.
La donna, che è amministratrice di un rinomato hotel a Miami, deve ritornare a casa e decide di farlo la sera stessa, causa i pressanti impegni di lavoro; la scelta cade dunque sul volo notturno Dallas-Miami.
Nel terminal dell’aeroporto il tempo scorre veloce tra una telefonata e l’altra. In particolare Lisa, che rappresenta la classica donna in carriera, riceve le telefonate della trafelata collega Cynthia (Jayma Mays) e dell’apprensivo padre Joe (Brian Cox, “Manhunter” e “The Ring“), uomo che vive da solo dopo la separazione dalla moglie.
Ma non è tutto, perché Lisa fa la conoscenza di un simpatico giovanotto, Jackson Rippner (Cillian Murphy, già visto in “28 Giorni Dopo”), un aitante biondino spigliato e dalla battuta sempre pronta. Il caso vuole che il gentile e premuroso Jackson sia proprio il vicino di viaggio di Lisa, nell’aereo…
Ma non è tutto come sembra.
Infatti, appena l’aereo decolla, il brillante Jackson si mostra per quello che è veramente: uno spietato terrorista che ha intenzione di compiere un terribile attentato: uccidere un senatore che alloggerà a Miami, proprio nell’albergo gestito da Lisa.
Mettendo da parte i modi gentili e l’affabilità, Jackson costringerà Lisa ad aiutarlo, sfruttando la sua influenza all’interno dell’albergo. Se la donna non farà quanto richiesto (in sostanza deve spostare di stanza il senatore), suo padre verrà assassinato. La complicità contro la salvezza del padre, tenuto d’occhio da uno spietato killer appostato poco distante.
Lisa dovrà dare il meglio di sé per cercare di salvare la sua vita, quella del padre e quella del senatore.
“Red Eye” è l’ultima fatica del grande regista americano Wes Craven, una sorta di guru del genere horror e delle sue declinazioni, visto che è stato soggettista, sceneggiatore, attore, regista e produttore di diversi film di questo genere nel corso della sua carriera; partendo da “Sotto Shock” del 1980, passando poi a “Nightmare” e i suoi vari seguiti (1984, 87, 88, 91, 94 quelli firmati da Wes Craven), approdando alla saga di Scream e firmando dopo il 2000 “Freddy vs Jason” e “Cursed, il maleficio“, solo per citarne alcuni.
“Red Eye” a quanto pare ha diviso la critica, come del resto ogni film diretto da un grande regista. Da una parte i detrattori (qualcuno ha anche scritto che è fiacchissimo, scontato e sfiora il ridicolo), ancorati ancora a capolavori quali quelli poc’anzi citati, dall’altra gli entusiasti spettatori che hanno apprezzato il lavoro.
Personalmente, mi sento di far parte di questa seconda categoria, pur non condividendone gli entusiasmi spesso smodati. “Red Eye” (a proposito, come ha spiegato lo stesso Craven, si tratta di un’espressione tipicamente americana che indica lo stress da viaggio) è un film carico di tensione, che forse si perde un po’ nel finale, ma comunque gradevole e ben realizzato.
Insomma, Craven ha lasciato per un attimo da parte mostri e killer in maschera, per dedicarsi ad un incubo non certo da meno, specie in questi ultimi anni: la paura di volare. E così, dopo il successo di “Flighptlan“, ecco un altro film che analizza questa fobia: questa volta si tratta di un dramma umano, che riguarda esclusivamente una donna ed il suo aguzzino (passeggeri ed equipaggio ne vengono lasciati fuori), con battute sparse sul rapporto tra uomo e donna, un thriller psicologico più sottile, girato per tre quarti in un aereo.
Non sarà certo un capolavoro, ma un film interessante su un argomento (la paura di volare) di stretta attualità.
Una piccola perla di saggezza della sceneggiatura è a parer mio il nome del protagonista, Jackson Rippner, che assomiglia molto a quel “Jack The Ripper“ che spaventava le prostitute a Whitechapel nel 1988.
Da notare, infine, che lo stesso Craven e anche lo sceneggiatore Ellsworth (che aveva collaborato alla serie televisiva “Buffy“) fanno un breve cameo come passeggeri del volo in questione.
Gabriele Fortino (ciao.it) 11.02.2006