Recensione film horror Nightmare 7 – Nuovo Incubo
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Wes Craven
Attori: Heather Langenkamp, Robert Englund, Mike Hughes
Produzione: U.S.A. 1994
Durata: 112′
Voto: 6,5/10
Nel 1994, cioè tre anni dopo “Nightmare 6 – La fine“, il sesto capitolo della lunga serie cominciata dieci anni prima con il bellissimo “Nightmare on Elm Street“, Wes Craven, regista della pellicola capostipite, probabilmente perché stufo degli innumerevoli bistrattamenti cui puntualmente era sottoposto il personaggio di Freddy Krueger, riprende in mano la sua creatura restituendogli dignità, cinismo, e quel carisma che era andato inesorabilmente scemando negli anni fino a scomparire sequel dopo sequel.
Il film, infatti, è anche un’esplicita critica all’ovvietà ed al modo in cui il soggetto è stato deteriorato dai registi che sono succeduti a Craven; possiamo, infatti, classificare “Nightmare – Nuovo Incubo” come un capitolo a parte della serie; la pellicola è una storia nella storia, un film nel film.
Freddy Krueger era solo l’inquietante Uomo Nero di una serie di film e fervono i preparativi per la lavorazione di un ulteriore capitolo della saga; Wes Craven in persona è l’addetto alla sceneggiatura e Heater Langekamp, che interpreterà la protagonista Nancy (il personaggio principale anche nel primo capitolo della saga) è mamma di un bimbo, Dylan, ed è sposata con Chase, mago degli effetti speciali che sta progettando un artiglio per quest’ultimo film.
Ma una malefica antica entità minaccia la vita di tutti coloro che in passato hanno partecipato alla realizzazione della serie “Nightmare”: Heather viene perseguitata da telefonate angoscianti e suo figlio soffre d’insonnia così come Craven, vittima di incubi, e molti protagonisti iniziano a cadere sotto gli artigli del nuovo Freddy, (compreso il marito della Langekamp). La storia ha smesso di essere narrata…
Il personaggio di Krueger muta totalmente: non è più il classico Freddy, ma una creatura diabolica, rappresentazione del Genio del Male; il Demonio insomma indossa i panni di Freddy Krueger. Anche fisicamente nel killer varia qualche elemento (cappotto nero, e mano dotata di artigli invece del guanto). Questo settimo ed, escludendo “Freddy vs Jason“, ultimo capitolo della serie è l’episodio dei (graditi) ritorni: dietro la cinepresa, infatti, di nuovo Wes Craven e nel cast ritroviamo dopo averla lasciata nel terzo sequel, Heather Langenkamp ed inoltre ancora l’immancabile Robert Englund (il quale, invece, non s’è mai privato del ruolo di Freddy Krueger), bravissimo anche questa volta in cui ha un doppio ruolo: quello di se stesso e quello di Krueger (ma ancora una volta gli viene affibbiato un doppiatore non all’altezza del personaggio).
Nonostante la netta sensazione di un’operazione non completamente riuscita, in definitiva “Nightmare 7” è un buon film: incubi della finzione e incubi “reali” si amalgamano bene e ritornano l’ossessione omicida, un sottile humour, e, finalmente anche se per pochi minuti, la paura. L’intenzione del regista di polemizzare sulla banalità cui si riducevano le precedenti pellicole della serie è il motore principale del film che poco lascia ad altre tematiche, infatti, chi non ha mai visto una pellicola della serie avrà qualche difficoltà a comprendere al meglio la storia ed il significato; per questo sconsiglio la visione a chi non ha visto almeno un paio dei precedenti capitoli di “Nightmare“.
Clementina Zaccaria, 06.11.2006
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