Recensione film horror Nightmare 6 – La Fine
Regia: Rachel Talalay
Sceneggiatura: Rachel Talalay, Michael De Luca
Attori: Robert Englund, Lisa Zane, Shon Greenblatt
Produzione: U.S.A. 1991
Durata: 86′
Voto: 4/10
Ci troviamo ad Elm Street, Springwood, nell’Ohio: il povero John è l’unico sopravvissuto alle misteriose uccisioni e suicidi che hanno sterminato la popolazione giovane del posto; di bambini e teenager, infatti, non c’è neanche l’ombra, si vedono solo depressi e vecchi pazzi.
In preda ad amnesie, incubi ed altri problemi di natura psichiatrica, il ragazzo viene ricoverato nella clinica specializzata del paese vicino; qui lavora Maggie, la quale nel tentativo di far riaffiorare nella mente del ragazzo almeno qualche ricordo, si reca con lui a Springwood.
Nel bagagliaio del furgoncino prestato a Maggie viaggiano ad insaputa della psicologa anche tre ragazzi: Spencer, Carlos e Tracy, anche loro ospiti della casa di cura, intrufolatisi di nascosto nella vettura con la speranza di fuggire dall’ospedale.
Ma da Sprinwood faranno ritorno solo Tracy e Maggie… riecco, infatti, entrare in azione, Freddy Krueger, il killer dei bambini di Elm Street che fu bruciato da genitori bramosi di vendetta.
Le due donne miracolosamente scampate ad “Artiglio d’acciaio” decidono di vederci chiaro, così, con il fondamentale aiuto di uno psichiatra collega di Maggie, riescono a controllare i loro sogni ed a portare Freddy nella realtà: il mostro, così, diviene vulnerabile e comincia un’aspra lotta senza esclusione di colpi per il cinico boogeyman e colei che scopriamo essere proprio sua figlia, Maggie.
Sesto capitolo della lunga saga di Nightmare. Freddy, dunque ha una figlia, si serve di John per raggiungerla e vuole portare strage in un altro paese essendo Elm Street disabitato da potenziali vittime.
Escludendo un elenco stilato dallo stesso Freddy in una delle sequenze finali dei tentativi d’uccidere lo psicopatico, la trama ignora gli eventi accaduti nei sequel precedenti trasgredendo a quello che finora era una peculiarità distintiva (ed un pregio) di tutti film della serie: la continuità fra un episodio e l’altro.
Questo, però, è niente in confronto al lavoro di stravolgimento del personaggio di Freddy cui lo spettatore suo malgrado è costretto ad assistere: già sradicare il killer da Elm Street è un errore, ma quel che è peggio è che Rachel Talalay (collaboratrice in tutti i capitoli che ora si improvvisa regista) decide di impostare la pellicola solo ed esclusivamente su un Krueger trattato in maniera compassionevole, che da carnefice diventa vittima: Freddy in realtà non era cattivo e tutto quello che è successo era opera di tre spiritelli, chiamati “gli spiriti dei sogni”… insomma chiunque aveva visto i capitoli precedenti aveva fatto conoscenza non con lo spauracchio dei sogni, un personaggio che ormai era entrato nell’olimpo dei nostri incubi peggiori e che sprizzava quel fascino misterioso da tutti pori, ma con una sottospecie di posseduto!
Nel corso della visione inoltre si viene a sapere tutto proprio tutto sul killer, conosciamo i trascorsi da ragazzino emarginato ed autolesionista con un padre alcolizzato e violento, la presenza di una famiglia composta da moglie e figlia e più niente è lasciato all’immaginazione, così quell’ interesse che inevitabilmente suscitava la figura di Krueger è solo un nostalgico ricordo!
Dopo essere stato ridicolizzato fino all’inverosimile (lo vediamo novello streghetto a cavalcioni di una scopa volante ed accanito giocatore di videogames…spedisce Spencer in un videogioco e lo tratta come se fosse super Mario), nel finale Freddy esplode letteralmente…scomparirà per un bel po’ di tempo (durante i titoli di coda ci sono le immagini di tutte le sue migliori uccisioni e la scritta “riposa in pace”) per poi apparire per un attimo in “Venerdì 13 – Parte IX – Jason va all’inferno” ( in cui ritroviamo il motivo dei legami di sangue del killer), in un settimo capitolo e poi nel film “Freddy vs Jason“.
Degne di nota la presenza per la seconda volta nella serie di Johnny Deep (nel primo episodio era il ragazzo della protagonista Nancy) e l’ottima interpretazione di Robert Englund che dà il meglio di sé tentando di risollevare le sorti di una saga iniziata divinamente ma che con il passare degli anni galoppa verso l’insipido.
Concludendo sconsiglio a tutti la visione di “Nightmare 6 – La fine“, in particolar modo ai fans di Freddy… si ritroverebbero a compiangere il mitico Krueger dei bei vecchi tempi…
Clementina Zaccaria, 26.10.2006
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