Recensione film horror Nightmare IV – Il non Risveglio

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locandina Regia: Renny Harlin
Sceneggiatura: Brian Helgeland, Jim Wheat, Ken Wheat
Attori: Robert Englund, Lisa Wilcox, Tuesday Knight
Produzione: U.S.A. 1988
Durata: 99′

Voto: 7/10

Kristen (Tuesday Knight), protagonista del precedente episodio, ritorna ad avere agghiaccianti incubi in cui Freddy Krueger, lo sfigurato boogyman con gli artigli ed il cappello marrone, la terrorizza. Spaventata e consapevole del pericolo incombente, la ragazza allerta Joey e Kincaid, unici superstiti con lei della lotta onirica avvenuta anni prima. I due, convintissimi di aver ormai debellato il Krueger dai loro sogni, non si curano di ciò che viene detto loro dando a Kristen della paranoica; ma sbagliano, e pagheranno a caro prezzo il loro scetticismo…

Freddy Krueger, infatti, è tornato e le sue prime vittime saranno proprio i tre ragazzi che in passato erano riusciti a sfuggirgli; così Kincaid, Joey e Kristen vengono brutalmente uccisi uno dopo l’altro. Quest’ultima, però, prima di morire tra le fiamme chiama a sé Alice, sua amica e cognata, lasciando a lei il compito e le capacità di “Dream Master”. Alice, quindi, adolescente timida e stressata da un padre alcolizzato, assume quello che era un potere di Kristen, ovvero riesce a portare nei suoi sogni altre persone; ma questa non è la sola virtù che la ragazza eredita: infatti, ogni persona che inesorabilmente cade sotto gli artigli del cattivo Freddy, le dona una caratteristica della sua personalità rendendola sempre più forte. Alla fanciulla dunque non resta che tentare di sconfiggere Freddy, affrontandolo all’interno dei sogni con la forza di volontà e le straordinarie doti acquisite, che esploderanno nell’apocalittico scontro finale, ambientato in una chiesa, durante cui quell’ossessiva filastrocca presenza fissa ed inquietante di ogni capitolo, darà ad Alice la chiave per distruggere Freddy.

Un anno dopo il terzo, ecco arrivare anche il quarto capitolo della serie sulle gesta dell’uomo nero che abita il mondo dei sogni; un ritorno piuttosto ridicolo quello del killer di Elm Street, oltre che palesemente improbabile: Freddy ritorna a nuova vita, con tanto di ricomposizione ossea, grazie al cane di Kincaid che orina proprio sulla sua tomba…a parte questa grottesca sequenza iniziale che lascia lo spettatore alquanto perplesso, Renny Harlin compie un lavoro discreto e dirige con disinvoltura una pellicola che ha sulle spalle il pesante (ed inevitabile) confronto con le precedenti opere.

La fattura è decisamente inferiore all’ottimo primo “Nightmare – Dal profondo della notte” del 1984, ma quel che è più interessante è che con “Nightmare 4 – Il non risveglio” la serie prende dichiaratamente una direzione diversa da quella cui fin ora avevamo assistito, preferendo svoltare verso l’inflazionato genere dello slasher-movie: le oscure atmosfere del primo e terzo film vengono gradualmente messe da parte, per passare ad una dimensione più quotidiana e ludica; questa volta niente vicoli claustrofobici e case tetre, o reparti psichiatrici d’ospedale, ma un campus e un bar, che sono il set della vita dei protagonisti, ognuno dei quali, com’è tipico dello slasher, è stereotipato in un ruolo ben caratteristico (Alice stessa, l’amica belloccia e/o la secchiona).

Tutto ciò da una parte sicuramente può portare ad un potenziale aumento della fetta di pubblico e quindi rendere più fruttuosi i guadagni, ma dall’altra il film perde quella classe che avevano il terzo e soprattutto il primo episodio, e se non fosse per le morti dei personaggi, tutte ben architettate e ricche di invettiva (ogni ragazzo, infatti, muore ucciso dai suoi hobby e dalle sue paure) e i momenti, non tantissimi, di tensione, la pellicola potrebbe essere benissimo una fra le tante dell’horror per ragazzini che dall’America, negli anni ’80 spopolò anche qui in Italia influenzando pure maestri come Dario Argento (vedi le realtà collegiali di “Suspiria” e “Phenomena“).

La vicenda, dunque, viene omologata e spoetizzata ed anche Krueger subisce un radicale mutamento: il mostro diviene più cinico e sarcastico e si sbizzarrisce in battute al tritolo, è privo, però di quel fascino perverso che aveva nel primo inimitabile episodio; l’essere misterioso e terrificante del primo capitolo qui cede il posto ad un folle assassino con la battuta sempre pronta ma niente di più.

L’attenzione, però, è ormai interamente focalizzata sulla sua malata personalità (lo vediamo anche vestito da donna con tanto di smalto rosso sulle unghie) ed i giovani che lui uccide diventano dei semplici co-protagonisti. Tuttavia, nonostante “Nightmare 4 – Il non risveglio” sia la pellicola che inaugura Freddy Krueger come vero protagonista della saga, il film è uno dei pochi capitoli, se non l’unico, che non aggiunge nulla sul passato dello psicopatico, pecca non da poco, dato che ogni sequel della serie (persino il secondo inguardabile “Nightmare 2 – La rivincita“) risulta collegato al precedente anche tramite nuove informazioni circa il passato del mostro con gli artigli.

Eccellente come al solito l’interpretazione di Englund e rispetto ai sequel precedenti, grandi effetti speciali che, sommandosi alla creatività degli sceneggiatori, rendono i sogni sempre più eccentrici ed ingegnosi.

In definitiva, quindi, un film gradevole che però purtroppo sacrificail carisma del mitico protagonista, in nome di diversi stratagemmi attira-pubblico.

Un paio di curiosità: Tuesday Knight prese parte al film sia come attrice interpretando il ruolo di Kristen, sia come cantante, è suo, infatti, il brano “Running from this nightmar” colonna sonora d’inizio della pellicola. Da notare, inoltre, il nome del cane di Kincaid, si chiama Jason… un mal celato omaggio all’altra serie cult di quegli anni “Venerdì 13“, regina dello slasher movie?

Clementina Zaccaria, 30.09.2006

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