Recensione film horror La Casa del Diavolo

Recensioni

locandinaRegia: Rob Zombie
Soggetto e Sceneggiatura: Rob Zombie
Attori: Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon
Produzione: Germania, U.S.A. 2005
Durata: 101’
Note: Vietato ai Minori di anni 14

Voto: 7/10

The Devil’s Rejects“, questo il titolo originale del film, quindi una nuova storpiatura dei traduttori italiani, infatti la traduzione letterale è “I Reietti del Diavolo“, che in pratica è il nome con cui, nel film, vengono identificati i serial killers protagonisti.
Questa seconda opera di Rob Zombie dimostra che non è stata solo la fortuna del principiante a partorire il suo primo successo “La Casa dei 1000 Corpi“; personalmente penso che dovremo aspettarci grandi cose da Mr. Zombie, che essendo un musicista navigato, ha dato un taglio da video-clip ad entrambi i film, in cui si nota anche l’influenza del grande Oliver Stone e del suo “Natural Born Killers“, infatti le scene si susseguono ad un ritmo incalzante e la colonna sonora si fonde egregiamente con le immagini, sopratutto durante le scene di violenza.

Il film inizia nella fattoria Firefly, dove avevamo lasciato la famigliola di pazzi assassini al termine de “La Casa dei 1000 Corpi“; tutti dormono dopo le stancanti sevizie e torture quotidiane inflitte ai vari ostaggi, tranne uno dei fratelli, Tiny, quello enorme e deforme, che si aggira nel bosco circostante trascinando un cadavere.
La quiete viene interrotta da un vero e proprio blitz delle forze dell’ordine, capitanate dallo sceriffo Widell (William Forsythe), fratello dello sceriffo ucciso nel primo film, ma ben presto si trasformerà in una violenta sparatoria dove perdono la vita svariati agenti e il fratello Rufus mentre Mamma Firefly viene catturata. Qui parte quella che sembra una sigla di una serie televisiva anni ’70 con protagonisti Otis (Bill Moseley, il leader e quello più pazzo) e Baby (la bellissima e provocante moglie di Mr. Zombie, Sheri Moon Zombie) che sono gli unici sfuggiti al blitz.

I due si mettono in contatto col padre Capitan Spaulding (Sid Haig, il clown) e insieme iniziano una fuga che li porterà in varie località, dove si lasceranno alle spalle rapimenti, ostaggi morti, torture, sevizie, violenze varie e chi più ne ha, più ne metta. Finchè Widell, in cerca di vendetta per la morte del fratello, non riuscirà a prenderli, ma non saranno assicurati alla giustizia, perché lo sceriffo Widell ha in mente qualcos’altro, dopo aver freddato la signora Firefly alla stazione di polizia vuole riservare lo stesso trattamento al resto della famiglia.
Wydell riportando i carnefici alla vecchia fattoria inizia il suo macabro gioco torturando i tre serial killer con l’intenzione di ucciderli poco alla volta, ma i suoi piani vengono interrotti da Tiny, che, scampato al precedente blitz, viene in soccorso della famiglia liberandoli e uccidendo lo sceriffo.

La scena finale è un vero e proprio capolavoro, in cui lo spettatore non può fare altro che fare il tifo per i tre anti-eroi che si scagliano con la loro auto contro un posto di blocco degli sbirri ingaggiando un conflitto a fuoco nel quale si susseguiranno diversi colpi di scena.
The Devil’s Rejects”, insieme al prequel, diverrà presto un film cult e non oso pensare a cosa ci riserverà in futuro Rob Zombie, un neo-regista che ha saputo creare due dei film tra i più interessanti degli ultimi anni, con una tale maestria da fare invidia a molti veterani del mestiere.

Ora di certo io non sono un critico cinematografico, ma a me il film è piaciuto e mi sento di consigliarvelo, anche se bisogna essere amanti del genere per apprezzarlo perché magari ai meno avvezzi risulterà poco interessante e coinvolgente.

Angelo Ambrosino 29.12.2006

Guarda la Locandina Originale

SCRIVI PER OCCHIROSSI.IT