Recensione film horror Jeepers Creepers – Il Canto del Diavolo
Regia: Victor Salva
Soggetto e Sceneggiatura: Victor Salva
Attori: Gina Philips, Justin Long, Jonathan Breck
Produzione: Germania, U.S.A. 2001
Durata: 90’
Voto: 4/10
Sui film sono abbastanza fiscale, se ci sono due film collegati o una trilogia, devo recuperarli insieme, non posso far passare troppi giorni, sono un perfezionista, se sono due magari me li scolo nella stessa serata e così è stato per “Jeepers Creepers“.
Mi sono sempre rifiutato di vedere il primo senza un preciso progetto di vedere il secondo. Ho deciso di vederli entrambi nella stessa serata… beh se avete tre ore di tempo ci sono altri milioni di modi per spenderle meglio, fidatevi, anche dormendo.
La copertina del dvd mi ha sempre attirato, mi ha fatto l’occhiolino più volte (guardatela per capire questa fine battuta), ma io non l’ho mai caricata in macchina, perché ce n’era sempre qualcuna più carina di lei.
Per il resto, non ho mai saputo di cosa trattasse questo film (nemmeno dopo averlo visto… no scherzo dai), ma il solo fatto di appartenere al genere thriller-horror ne faceva una mia preda; ma prima o poi imparerò a selezionare questo tipo di film?! Vabbè tanto per quel che durano e per il poco impegno interpretativo che richiedono, vanno sempre bene e mettono sempre d’accordo tutti.
Trish e Darry stanno percorrendo le deserte strade di campagna per arrivare a casa dei genitori per una bella rimpatriata familiare estiva.
I due fratelli rispettano il tipico stereotipo di fratelli sempre in lotta pure sui minimi particolari, ma poi molto uniti nelle difficoltà, che presto arriveranno.
Mentre percorrono la tranquilla strada circondati da campi di grano e modeste abitazioni di contadini e fattori, ecco che un furgoncino arrugginito e tremendamente malconcio li pressa da vicino e li spaventa a morte.
Superata la paura dell’incontro ravvicinato con questo furgoncino dell’Anteguerra, i due giovani proseguono la loro corsa verso i rassicuranti abbracci genitoriali.
Ma poco più avanti incontrano di nuovo il furgoncino in questione, che questa volta è parcheggiato davanti ad una casa; i due fratelli hanno la sventura di essere curiosi e quindi vedono il guidatore del furgoncino tirare fuori dal suo mezzo un sacco della spazzatura che sembra proprio contenere un cadavere umano.
Non paghi della loro curiosità e della paura che già si sono presi, dopo un po’ decidono di tornare indietro per indagare su quel sacco di spazzatura e per esplorare l’abitazione del guidatore di quel maledetto furgoncino.
Darry decide di avventurarsi nei sotterranei della casa, mentre Trish lo attende in macchina, pronta ad avvisarlo col clacson in caso di arrivo del furgoncino.
In quei sotterranei Darry fa una scoperta veramente raccapricciante: decine e decine di corpi con teste o arti mozzati e poi ricuciti, appesi al soffitto e alle pareti come trofei conquistati in adolescenza, uno spettacolo increscioso.
Da quel momento, il guidatore del mezzo arrugginito si rivela ai protagonisti e agli spettatori in tutto il suo splendore… è un mostro con ali giganti, alito pesante, lineamenti a dir poco rovinati, un’energia infinita e soprattutto una fame incredibile di pezzi di ricambio umani.
Eh sì, perché il mostro ritorna ogni 23 anni e per 23 giorni si ciba di parti umane per ricostituirsi…
Insomma a questo preambolo che vi ho raccontato, segue una scia di omicidi efferati da parte del mostro, di incontri ravvicinati tra quest’ultimo e i nostri eroi. Da non dimenticare la figura dell’oracolo, la tipica tata afro-americana che magicamente sa tutto del mostro, dei suoi segreti e dei suoi punti deboli.
Il titolo del film si riferisce ad una canzone d’altri tempi (anni 30 o 40 immagino) ed è presagio della presenza e della fame del mostro.
La trama potrebbe anche sembrare convincente e coinvolgente, ma sinceramente ci sono diversi passaggi addirittura ridicoli (come il personaggio dell’oracolo) e troppe incongruenze di montaggio (per la serie, ma non aveva la maglietta bianca due secondi fa?!).
I momenti veramente horror del film non sono tanti, perché per chi è ormai abituato al genere, la scoperta dei cadaveri o la vista del mostro non sono certo degli sbalzi di adrenalina, tutt’altro.
L’unica parte veramente da salvare è forse il finale. Uno dei due fratelli è destinato a morire, perché è stato prescelto dal mostro, ma non si sa bene quale e fino all’ultimo secondo lo spettatore tentenna insieme a Trish e Darry sul fatto che debba morire l’uno o l’altro.
Victor Salva ha scritto e diretto “Jeepers Creepers“. Sinceramente non mi sento di promuoverlo né per il suo lavoro di regia, né tanto meno per quello di sceneggiatura; ha anche dichiarato di essersi ispirato per questo film a “The Blair Witch Project” e ad “Il sesto senso“, vorrei veramente chiedergli cosa c’entra il suo film con questi due…
I due attori protagonisti non spiccano per bravura e nemmeno per bella presenza, quindi cari Gina Philips e Justin Long, cambiate pure lavoro che non sentiremo la vostra mancanza.
Concludendo, non credo di poter consigliare questo film allo spettatore medio, ma magari agli appassionati del genere sì, nonostante il basso voto finale.
Adriano Lo Porto 01.08.2005
Argomenti Correlati: Jeepers Creepers 2