Recensione film horror Isola La Tredicesima Personalità
Regia: Toshiyuki Mizutani
Sceneggiatura: Toshiyuki Mizutani
Attori: Yoshino Kimura, Ken Ishiguro
Produzione: Giappone, 2000
Durata: 93’
Note: Vietato ai Minori di anni 14
Voto: 7/10
LA TRAMA
Il 17 gennaio del 1995 la città di Kobe, in Giappone, fu sconvolta e semidistrutta da un terremoto. In molti accorsero per prestare aiuto ai sopravvissuti e per iniziare la ricostruzione. Tra questi Yukari Kamo.
Yukari è una ragazza sola ed impaurita, alla ricerca di una identità e di un ruolo nella società in cui ha difficoltà ad inserirsi a causa di un dono, o forse di una maledizione. Yukari infatti riesce a sentire i pensieri delle altre persone e questo la mette a disagio costringendola ad assumere psicofarmaci per inibire questo suo dono.
Lo scenario che trova a Kobe è desolante. Macerie ovunque. Distruzione. Sofferenza. Vede una ragazza con un ombrello minacciata da un grosso cane. Poco dopo trova un cane, morto, e un ombrello rotto vicino al corpo… sembra lo stesso cane che minacciava la ragazza poco prima e quello sembra lo stesso ombrello. Ma lei è lì per aiutare e quindi si reca in una palestra dove la protezione civile ha allestito un alloggio per gli sfollati.
Al suo arrivo si trova ad assistere ad un litigio iniziato perché un anziano rovescia delle bevande bollenti addosso ad una soccorritrice. Questo anziano non parla con nessuno, è quasi in uno stato di trance. Le si avvicina e i pensieri del vecchio iniziano ad affluire alla sua mente. Era un soldato… aveva abbandonato la sua unità per fuggire quando si ritrovarono sotto attacco… e per questo motivo è l’unico superstite ma da allora vive nel rimorso di quel suo gesto. Yukari lo rassicura dicendogli che è sicura che i suoi compagni non lo odiano per quello che ha fatto, anzi, sono forse anche contenti che almeno uno di loro si sia salvato. Il giorno dopo il vecchio è ritrovato morto, suicida e tutti accusano lei di quello che è successo.
Nel frattempo fa amicizia con una dottoressa anche lei lì per aiutare i senzatetto, la quale la invita a dormire a casa sua. Nella casa della dottoressa, Yukari vede dei disegni di alberi, il test di Baum, fatto da una paziente che ha in sè tredici personalità distinte che a turno prendono il sopravvento l’una sull’altra.
Mentre le due donne discutono sulle personalità della giovane paziente, tra le macerie, una studentessa si toglie la vita affogandosi, come se spinta da una forza sovrannaturale, in un gabinetto.
Il giorno dopo Yukari fa la conoscenza di Chihiro, la ragazza del test di Baum e riconosce in lei la stessa persona che al suo arrivo in città era minacciata dal cane poi trovato morto. Chihiro non le conferma di essere lei.
Quella stessa notte Yukari incontra ancora Chihiro per strada. La riconosce a stento perché la ragazza è vestita con dei pantaloni stracciati e una camicia sporca e rovinata. I suoi bei capelli neri e lunghi sono ora sporchi e mesciati di grigio. Le si avvicina, ma la ragazza è armata di un coltello. Prima la minaccia e le dice di andar via, poi con la lama si incide un polso e sviene.
Yukari la soccorre e la porta a casa della sua amica dottoressa. La medica e aspetta che Chihiro si riprenda. Al suo risveglio la ragazza è sconvolta. Si guarda allo specchio e quasi non si riconosce. E’ successo ancora. Una delle sue personalità ha preso il sopravvento.
Le due ragazze parlano, questa volta in Chihiro predomina la personalità di una ragazzina “scampata” all’incidente in cui morirono i suoi genitori perchè lei fluttuò fuori dall’auto. La bambina disegna un diagramma dove indica tutte le personalità che albergano nel corpo di Chihiro, ognuna con il suo nome… l’ultima arrivata, la tredicesima si chiama Isola.
Yukari, vocabolario alla mano scopre che gli ideogrammi dei nomi hanno a che fare con le personalità: l’ideogramma Noriko contiene quello che significa “cane ucciso da un auto”, l’ideogramma del nome Shuri contiene quello di “uccidere per vendetta”, Sho quello di “spada, taglio”. Isola… bè, Isola ha a che fare con “I racconti della luna pallida di agosto”.
In questi racconti si narra di Isola, una donna molto innamorata e tradita dal suo uomo proprio quando lei è sul letto di morte. Isola muore, ma il suo spirito giura vendetta. Il marito di Isola, temendo la furia dello spirito si rivolge ad un santone che gli suggerisce di restare in casa per alcuni giorni e alcune notti al termine delle quali lo spirito non potrà più mettere in pratica la sua vendetta. Ma lo spirito della donna tende un tranello all’uomo e facendogli credere che l’ultima notte sia ormai finita lo fa uscire di casa per ucciderlo. Lo spirito geloso porta quindi a termine la sua vendetta.
Ma cosa ha a che fare questo con Chihiro? Yukari lo scoprirà presto indagando sulla strana morte della dottoressa Yayoi Takano, esperta e studiosa di esperienze extracorporee, avvenuta proprio il giorno del terribile terremoto e del suo assistente, il dottor Kazuhiko Manabe… e ciò che scoprirà sulla tredicesima personalità di Chihiro non sarà certo piacevole…
CONSIDERAZIONI
Una storia molto interessante quella narrata in questo film anche se mi ha deluso molto il fatto di essermi trovato di fronte un film thriller e fantascientifico anziché un horror come è stato etichettato e come sembrava essere guardando la locandina.
Ancora una volta il Giappone sforna un film dove psicologia, miti e leggende e tecnologia si fondono per dare vita ad una vicenda ben strutturata. Anche le immagini iniziali del film, che sembrano solo panoramiche introduttive hanno un senso dopo aver visto l’epilogo della vicenda e questo dimostra che, in questa pellicola, nulla è lasciato al caso.
Il film prende spunto, come detto all’inizio, dal terremoto che nel 1995 sconvolse il Giappone e alle vittime di quel tragico evento il film è dedicato.
Credo però che la parte più interessante sia proprio la doppia spiegazione che viene data al significato di Isola, la tredicesima personalità che alberga in Chihiro. La spiegazione logica e quella leggendaria non si escludono vicendevolmente anzi, per uno strano e voluto caso, si fondono insieme dando alla spiegazione stessa un che di romantico e spaventoso, fino a giungere al tragico finale di tutta la vicenda dove pazzia, amore, spirito di sacrificio e vendetta hanno tutti il loro posto.
Da segnalare nei panni di Chihiro, Yu Kurosawa, nipote del grande maestro giapponese Akira Kurosawa. A lei il compito di interpretare tredici persone con lo stesso corpo.
Non mi sento di sconsigliarlo. Ancora una volta siamo di fronte ad un prodotto che ci rivela la complessa società giapponese imperniata di tecnologia, di leggende e, considerando i disastri che hanno fronteggiato nel corso della loro storia, anche di tanto coraggio.
Luigi Grillo (ciao.it) 06.10.2004