Recensione film horror Il gabinetto del dottor Caligari
Regia: Robert Wiene
Soggetto e Sceneggiatura: Carl Mayer, Hans Janowitz
Attori: Werner Krauss, Conrad Veidt
Produzione: Germania, 1919
Durata: 69′
Voto:7/10
“Il gabinetto del Dottor Caligari” è un film muto del 1919, rappresentato per la prima volta a Berlino all’inizio del 1920; è stato girato in sole tre settimane dal regista Robert Wiene, che sostituì Fritz Lang, il quale preferì dedicarsi ad un altro progetto a lui più congeniale.
Questo film è considerato il manifesto dell’espressionismo tedesco e, in effetti, ne incarna tutte le caratteristiche principali: costumi e scenografie sono altamente distorti e distorcenti (realizzati dagli artisti de “Der Sturm”), celebri le scenografie zig-zaganti; le interpretazioni degli attori sono stilizzate e i contenuti del film trattano l’onirismo, il sonnambulismo, la magia.
Il corpo centrale del film, la storia del dottor Caligari, ha una cornice, ovvero un signore, Franz, che, seduto su una panchina, racconta al suo interlocutore i fatti accaduti alla fiera di Holstenwall diversi anni prima.
Un imbonitore si presenta alla fiera locale di Holstenwall e presenta il suo “assistente”, o meglio la sua creatura, Cesare, un sonnambulo in grado di predire il futuro in alcuni momenti di particolare estasi.
Con l’arrivo di questi due personaggi nel piccolo paesino tedesco, si verificano alcune misteriosi morti, durante la notte e questo mette in agguato le forze dell’ordine locali.
Franz, l’uomo che fa da narratore della storia, è proprio uno degli investigatori che lavorano al caso e capisce fin da subito che deve tenere d’occhio il Dottor Caligari e il suo sonnambulo Cesare, dato che la prima vittima, Alan, si era fatto predire il futuro dai due e la risposta era stata che non avrebbe visto l’alba del giorno dopo…
Il produttore Erich Pommer impose a Wiene un finale diverso da quello scritto dai due sceneggiatori, alterando il senso di critica socio-politica che Mayer e Janowitz avevano inizialmente introdotto; il nuovo finale stravolge tutto il film, rimettendo al proprio posto sogno e realtà e ricostruendo le identità dei personaggi, che erano state falsate durante tutto il film.
Insomma questo “Il gabinetto del dottor Caligari” già negli anni Venti introduceva dei temi che avrebbero attraversato la cinematografia di tutti i decenni successivi, particolarmente quella dei thriller/horror dagli anni Novanta in poi, che hanno sfruttato al massimo le potenzialità del sogno, dell’allucinazione e dello stravolgimento temporale per conferire alle sceneggiature un tocco in più di originalità (mi vengono in mente “Memento”, “The Jackal”, “Stay”).
In molti, cineasti, critici, studiosi, considerano “Il gabinetto del dottor Caligari” il primo film horror degno di questa definizione ed è proprio per questo che ve lo consiglio caldamente
Adriano Lo Porto 02.08.2007