Recensione film horror I Frati Rossi
Regia: Gianni Bartucci
Soggetto e Sceneggiatura: Pino Buricchi
Attori: Chuck Valenti, Lara Wendel
Produzione: Italia, 1988
Durata: 90’
Note: Vietato ai Minori di anni 14
Voto: 6/10
“I Frati Rossi” (Red Monks) non è un film di Lucio Fulci, ma solo un “Lucio Fulci Presenta“. Pur svettando infatti il nome di Fulci a caratteri cubitali sulla copertina, la regia è di Gianni Martucci.
Nel 1988, un aristocratico acquista un vecchio castello. L’uomo fa giusto in tempo a fare la conoscenza con una misteriosa dama, dal viso coperto da un velo rosso, che suona il violino nel parco e poi viene decapitato con un colpo di spada da un’altra misteriosa donna, nuda (!), nei sotterranei del castello.
Cinquant’anni prima la storia ricalca quanto appena visto. Un aristocratico, Roberto Gherghi (Chuck Valenti) ha acquistato il castello, ed ha fatto la conoscenza, in modo alquanto singolare (la salva da un cane inferocito che l’ha costretta su un albero) con Ramona (Lara Wendel), giovane pittrice.
Tra i due scoppia improvviso l’amore, che coronerà nel più classico dei matrimoni. Ma già dai primissimi giorni di vita coniugale qualcosa non sembra andare nel verso giusto: Roberto è spesso assente per lavoro, misteriose telefonate arrivano nella villa ed inoltre l’ostilità di Priscilla, la cameriera, sembra minare la tranquillità della donna.
Ramona per di più è rifiutata dal marito, che sembra esitare con scuse varie ad avere rapporti intimi con lei, e la cosa naturalmente le provoca turbamenti.
Roberto è minacciato da una misteriosa organizzazione di “frati” vestiti completamente in rosso, con un cappuccio dello stesso colore che lascia scoperti solo gli occhi. Costoro danno all’uomo un ultimatum: vogliono che Roberto sacrifichi la giovane moglie, ancora vergine (ed ecco il motivo per cui esita ad avere rapporti con lei), entro pochi giorni.
Infatti, lo capiremo più tardi, si sta verificando un’importante posizione astrologica, Urano nel secondo sestile di Saturno, posizione propizia per un importante rito…
Intanto Ramona fa amicizia con la sua giovane cameriera personale, una ragazza francese chiamata Lucylle, di tutt’altro temperamento rispetto alla fredda Priscilla. Le due donne scopriranno alcuni misteri che avvolgono il castello, in particolare strani strumenti nei sotterranei e addirittura un piccolo tempio…
Questa in sintesi la trama de “I Frati Rossi”, film diretto da Gianni Martucci nel 1988.
Un film magari non eccezionale, comunque, pur peccando gravemente di non originalità (in fondo si tratta della solita storia di castelli dai terribili segreti, misteriose dame, riti con sangue vergine, confraternite e sotterranei segreti), si tratta di un onesto horror storico, con utilizzo di scene particolarmente truculente quasi nullo. Siamo lontani anni luce dalle atmosfere e dagli effetti dello stesso Fulci, o di Mario Bava, tanto per fare un paio di esempi, comunque apprezzabile è la fotografia, curata da Sergio Rubili, che avevamo già avuto modo di apprezzare, come attore, nell’ottimo “Una Pura Formalità” di Giuseppe Tornatore. Molto apprezzabile il contrasto tra colori freddi ed autunnali e il rosso intenso che fa da cornice ai misteri del castello.
Bello il finale, con un inaspettato capovolgimento.
Soggetto e Sceneggiatura di Pino Buricchi.
Il film, uscito nel 1988, dura circa 85 minuti.
Gabriele Fortino (ciao.it) 01-07-2005