Recensione film horror I Guardiani della Notte

Recensioni

locandinaRegia: Timur Bekmambetov
Sceneggiatura: T.Bekmambetov, S.Lukyanenko, L.Kalogridis (tratto dai romanzi di Sergei Lukyanenko)
Attori: K. Khabensky, V. Menshov
Produzione: Russia, 2004
Durata: 106’

Voto: 4/10

I guardiani della notte” è un film russo a metà tra l’horror e il fantasy e già qui ci vuole una pausa di riflessione, dato che per noi italiani le pellicole che vengono dalla Russia sono pallosissimi esercizi di stile e incomprensibili film autoriali, il che, lasciatemelo dire, non è sempre una cosa deplorevole.
Invece si parla di questo film come di quello che ha creato la svolta moderna nel cinema russo, come di quello che rivoluzionerà la cinematografia del terzo millennio di questo paese.
Si parla di Timur Bekmambetov, sceneggiatore e regista di questo ambizioso progetto, come di un genio, un rivoluzionario, un Tarantino moscovita.

Beh a me questo film sembra una gran cagata, ma andiamo con ordine.
In Russia ha avuto molto successo una trilogia di libri scritti da Sergei Lukyanenko e pare che anche dalle nostre parti questi romanzi abbiano riscosso un discreto successo. Fatto sta che una cordata di produttori russi illustri (editori, televisioni, produttori cinematografici) ha deciso di trasporre questa vicenda in tre film da affidare alla penna e alla regia di Timur Bekmambetov e “I guardiani della notte” rappresenta solo il primo capitolo di questo progetto (se il buongiorno si vede dal mattino, allora ci saranno tempeste di neve).

Il prologo di questo film ci mostra come nella notte dei tempi le forze della Luce e quelle delle Tenebre si affrontassero senza esclusione di colpi per il controllo del mondo. Un bel giorno i capi delle due fazioni, Geser e Zauron, riescono ad accordarsi: sarà permesso ai guerrieri delle tenebre di vivere anche di giorno e a quelli della luce di andarsene a spasso anche la notte, ma questa tregua sarà controllata da due tipi di guardiani, quelli del giorno (cioè guerrieri della luce che vigilano su quelli delle tenebre) e quelli della notte (cioè guerrieri delle tenebre che vigilano su quelli della luce). Questo fragile accordo sarà però nullo quando si verificherà la profezia, ovvero quando l’Eletto nascerà e, ad una certa età, sceglierà tra le Tenebre e la Luce. A quel punto solo una delle due forze prevarrà e dominerà il mondo. Insomma “Il signore degli anelli” incontra “Matrix” nella Mosca di inizio terzo millennio, con questo abbiamo finito di riassumere il film in questione, magari aggiungendo la componente vampiristica che fa sempre cassa, soprattutto se ci troviamo nell’Europa dell’Est.
Dopo questo prologo che ha il sapore di già visto eccoci nella Russia dei giorni nostri, con guerrieri della Luce e delle Tenebre perfettamente integrati nella nostra società e perfettamente indistinguibili dagli altri, non fosse altro che per un furgoncino che raggiunge velocità supersoniche.
Geser, il capo della fazione della Luce, gestisce l’azienda che distribuisce l’energia elettrica al paese e già questo è un colpo di banalità veramente incredibile. I suoi scagnozzi vigilano sulle attività dei loro antagonisti e Anton è uno dei protagonisti di questa lotta contro il male, dato che ha dei poteri di intercettazione dei richiami maligni. Il caso che si sottopone ai nostri eroi è quello di una coppia di giovani vampiretti che sta attirando a sè un bambinello indifeso per succhiargli tutto il sangue e dato che questo non è previsto dagli accordi, i nostri eroi entrano in azione.
Indovinate un po’?! Il bambino non è un bambino qualsiasi, ma si scopre che…”vabbè” una cosa si capisce già da subito, ovvero che lui è l’eletto (evviva la banalità) e l’altra… già come film fa schifo, se poi vi racconto tutto…
Che il prologo pare copiato dalla trilogia epica di Peter Jackson ve l’ho già detto e non hanno manco avuto fantasia nel dare un nome al cattivo di turno, dato che si chiama Zauron (vs Sauron del “Signore degli anelli”). Che l’idea dell’eletto, della profezia e della scelta vitale per il futuro personale e del mondo sia copiata pedissequamente da “Matrix” è cosa palese. Che la sceneggiatura del film sia di una banalità irripetibile ve l’ho già dimostrato raccontandovi un paio di cose. Beh cosa devo dirvi ancora per convincervi a non guardare questo film?!

Passiamo ora a qualche nota positiva, così almeno non mi affliggo del tutto per aver perso 105 minuti della mia vita; nonostante la pessima sceneggiatura, il nostro Timur Bekmambetov ha della stoffa in cabina di regia, dato che mostra di saper usare delle tecniche sopraffine e di non sprecarle in situazioni fini a se stesse. Per quanto riguarda gli attori, non c’è nessuno degno di nota e quindi non menzionerò nessuno del cast. Concludendo il film non mi è piaciuto e non mi ha soddisfatto quasi da nessun punto di vista, eccezzion (parziale) fatta per la regia; non me la sento di consigliarlo, nemmeno agli amanti del fantasy e ai drogati dell’horror. Da evitare.

Adriano Lo Porto 06.12.2005

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