Recensione film horror House of the Dead
Regia: Uwe Boll
Sceneggiatura: Mark A. Altman, Dave Parker
Attori: Jonathan Cherry, Clint Howard, Tyron Leitso
Produzione: Canada, Germania, U.S.A., 2003
Durata: 90’
Note: Vietato ai minori di 14 anni
Voto: 3/10
“House of the dead” è uno dei tanti film sugli zombie, ebbene sì. E perché mai l’ho guardato se già sapevo che era solamente “uno dei tanti?”; la risposta è che mi ci hanno costretto!
Non vorrei dire un’inaudita castroneria, ma questo film dovrebbe aver preso vita o quantomeno ispirazione dall’omonimo videogioco che da qualche anno infesta le sale giochi e qualche pc.
Il film inizia con una voce narrante che fa tanto letteratura inglese dell’ottocento, i cui autori amavano incorniciare il racconto con narratori di primo, secondo, terzo grado e così via…comunque già dopo un minuto capirete come finisce la storia perché il simpatico narratore ci rivela praticamente tutto, non che avessimo dei dubbi, ma almeno un pizzico di incertezza ce la poteva lasciare!
Cinque giovani si raggruppano e si armano di buona volontà per recarsi sull’isola che ospita il rave party dove sono stati invitati; caso vuole che perdano l’ultimo traghetto disponibile e allora che fanno i poveri cinque nostri eroi?!
Cercano di convincere un paio di marinai a portarli con la loro barca su quell’isola, ma ovviamente questi non ce li vogliono portare, la leggenda dice che quella è “la isla de la muerte”. Tuttavia , i marinai cedono di fronte al potere dei cash e visto che il boss del gruppetto sembra avere i soldi che gli escono dal buco…dei pantaloni, ecco che con 500 dollari il viaggio si farà.
Ovviamente, e sottolineo ovviamente, i cinque hanno beccato un marinaio che più “candido” non si poteva, uno che traffica armi e droga, giusto per aggiungere, ovviamente, un paio di poliziotti alla spedizione verso “la isla della muerte” (ohhhhh…grido di paura dei lettori).
Insomma la spedizione arriva sull’isola e mentre i due marinai nascondono il loro carico illecito, poiché inseguiti dai poliziotti, i cinque ragazzi sbarcano e sono pronti a coronare il loro sogno di partecipare al rave party.
Mi sono dimenticato di dire che tra i cinque ragazzi c’è una coppia e un triangolo, ovvero la lei1 va appresso al lui, ma al lui piace la lei2 e, indovina indovinello, lei1 e lei2 sono amiche, il trionfo dell’ovvietà è servito, accomodatevi pure.
I ragazzi trovano il luogo del rave ma, ovviamente, la festa è finita, gli amici se ne sono andati e la isla sembra deserta, ma, ovviamente, c’è qualche sopravvissuto e da questo punto in poi non vi racconto niente, ma scommetto che “qualcuno” di voi ha già capito come va a finire il film.
Ora che mi sovviene, direi che certamente il film proviene da quel videogioco che prima vi citavo, perché ricordo che per i primi 15 minuti di film non vediamo altro che marchi della “Sega” (non fate i maliziosi) e durante il film ogni tanto si vedono immagini in stile videogioco ad inframmezzare le immagini cinematografiche.
Il regista di questa schifezza è Uwe Boll, gli sceneggiatori sono Dave Parker e Mark A. Altman che spero non siano parenti di Alan Parker e Robert Altman…
Volete qualche nome degli attori?! Beh se proprio insistete ci sono Jonathan Cherry, Tyron Leitso, Clint Howard, Ona Grauer, Ellie Cornell, Will Sanderson, Enuka Okuma…se conoscete qualcuno di questi per favore ditegli di abbandonare subito la carriera di attore che non è cosa per loro.
Insomma è un film da evitare, in tutto e per tutto, nemmeno i mostri sono degni, sono più mostruosi quelli che hanno creato questo inutile film; se potete, risparmiate tempo e denaro per qualche altra pellicola, questo è un esempio lampante del fatto che d’estate sarebbe meglio starsene in poltrona e recuperare qualche film in dvd o vhs della stagione precedente.
Adriano Lo Porto, 21 Agosto 2004