Recensione film horror Halloween VIII – La resurrezione

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locandinaRegia: Rick Rosenthal
Sceneggiatura: Larry Brand, Sean Hood
Attori: Jamie Lee Curtis, Busta Rhymes, Sean Patrick Thomas, Tyra Banks
Produzione: U.S.A. 2002
Durata: 94′
Note: Vietato ai Minori di anni 14

Voto: 3/10

Nel precedente capitolo, il discreto “Halloween VII – 20 anni dopo“, Laurie Strode uccide il fratello Michael Myers super serial killer pluriomicida, decapitandolo senza pietà… degna fine della lunghissima saga? No, perché si viene a scoprire che colui che era stato decapitato non era Michael bensì un paramedico…e questo già denota quanto i produttori si siano “impegnati” per dare credibilità alla trama…una clamorosa offesa all’intelligenza del pubblico, che per quanto possa sforzarsi non può bersi anche questa!

Il boogyman con la tuta nera da meccanico perciò, circa quattro anni dopo, si rifà vivo e questa volta raggiunge lo scopo che rincorreva, con alti e bassi, da ben 24 anni: uccide sua sorella Laurie. Così dopo il dottor Loomis (lo psichiatra di Myers che muore nel sesto sequel) la saga perde anche un altro grande personaggio, l’unico rimasto in grado di tener testa a Michael; questo è un altro grande errore degli sceneggiatori, che mandano in fumo il tema caratterizzante la serie: l’amletico rapporto tra Laurie e Michael.
Con questo capitolo, infatti, la saga vira direttamente verso lo slasher, genere a dir poco inflazionato, che il regista, lo stesso del secondo episodio sull’epopea mayeriana, scimmiotta come può, scopiazzando fra l’altro più di un elemento da Venerdì 13, saga slasher per eccellenza.
Infatti, a Haddonfield in quella che era la casa di Michael è stato sistemato il set per un nuovo reality-show, che consiste nel rinchiudere dentro la vecchia dimora dell’assassino sei ragazzi per tutto il tempo che basta a tenere incollati su internet i migliori voyeur d’America, e mettere in atto i mezzucci che Freddie e Nora, gli organizzatori del programma, che vedono nella fama di Myers la gallina dalle uova d’oro, hanno inventato per creare un po’ di tensione fra i concorrenti e di conseguenza tenere i computer sintonizzati sul reality.
Ovviamente i due non sanno che Michael è ancora vivo e che presto riprenderà possesso della sua casa. Il gioco, quindi, non sarà più tale, ma un’occasione per il killer, servitagli su un piatto d’argento, per far piazza pulita.

Siamo giunti all’ottavo episodio di Halloween…che dire? Un prodotto che, salvando alcuni buoni omicidi, è davvero scarso, in assoluto il peggior capitolo della serie. Gli elementi che hanno accompagnato Michael (e Laurie) per tutta la saga (per esempio la famiglia, la follia, il male) qui sono spazzati via per dar spazio ad una pseudo-critica al mondo televisivo, che però è così mal proposta da diventare vittima di se stessa, e il tutto si risolve in un irritante misto di goliardia, assassini e giovani spettatori cibernetici, tra i quali anche colui che aiuterà Sarah (Bianca Kajlich), l’unica sopravvissuta alla strage, a salvarsi.

Un cast formato in gran parte da attoruncoli di terza categoria e per il restante da celebrità americane, come il rapper Busta Rhymes (Freddie) e la famosa modella Tyra Banks (Nora), che si improvvisano attori dando prova di mediocri abilità interpretative.
A tal proposito credo che la produzione avrebbe fatto meglio a diminuire il budget a questi “grandi nomi” e pensare un po’ di più al risultato di un film che fin dall’inizio non solo è noioso e scontato, ma per di più, pecca maggiore, non è cosciente del ridicolo in cui scivola prendendosi maledettamente sul serio. Rick Rosenthal che con “Halloween II – Il signore della notte“aveva invece fatto un buon lavoro, in questa pellicola azzera le sue potenzialità, quasi abbia paura che qualche dettaglio un pochino più originale vada contro “la legge del botteghino”.
Vivamente sconsigliato, specialmente a chi si è già rotto le scatole di Michael Myers!

Clementina Zaccaria 19.04.2007

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