Recensione film horror Halloween III – Signore della Notte
Regia: Tommy Lee Wallace
Sceneggiatura: Tommy Lee Wallace
Attori: Tom Atkins, Stacey Nelkin
Produzione: U.S.A. 1982
Durata: 96’
Voto: 6.5/10
Halloween s’avvicina se ne avverte il fermento, adulti e bambini contano i giorni che li separano dalla fatidica data del 31 ottobre e vanno a ruba le mostruose maschere del “Trifoglio d’argento”, marca di giocattoli che pubblicizza i suoi prodotti in televisione attraverso uno spot dal simpatico motivetto seguito dall’annuncio di un grande premio.
Anche i figlioletti del dottor Challis ricevono due delle spaventose maschere, ma non possono mostrarle a lungo al papà, il quale deve tornare al lavoro, chiamato in ospedale a soccorrere un uomo che, delirante, farfuglia di una grande strage…questi, apparentemente paranoico, sarà barbaramente ucciso durante la notte e il suo assassino morirà suicida in un’esplosione.
Il medico, scioccato dall’accaduto, si dedica alla ricerca della verità riguardo questa triste vicenda e con Ellie, figlia della vittima, decide di recarsi a Santa Mira, paesino dove si perdono le tracce del malcapitato, un tranquillo venditore di giocattoli.
Proprio nella periferia del paese ha sede la “Trifoglio D’argento”, la fabbrica di maschere di Halloween capitanata dal beniamino del posto, il signor Cochran, che dietro un’ostentata cordialità e cortesia cela una folle personalità.
Egli, infatti, ha dotato le sue maschere di un piccolo, ma potentissimo circuito che entrerà in azione la sera del 31 ottobre disintegrando letteralmente chi le indossa… il dottor Challis scoprirà tutto questo a sue spese, osservando suo malgrado il dispositivo entrare in azione con successiva fuoriuscita di rettili ed insetti mentre un bambino indossava la maschera durante la trasmissione del gran premio di Halloween.
Il buon uomo però non si rassegna, e sopravvissuto alla lotta contro i cibernetici collaboratori di Cochran ed alle aggressioni di Ellie, anch’essa robotizzata, cerca disperatamente di impedire la messa in onda del fatidico premio in televisione.
Terzo capitolo di una delle saghe più longeve della storia del cinema, che nasce con il bellissimo “Halloween – la notte delle streghe“, il terzo episodio è considerato dai più un capitolo a parte della serie ed è fra tutti quello che ha sollevato più polemiche.
Non a caso, ciò che differenzia questa pellicola dalle altre incentrate sulle sanguinose vicende del 31 ottobre è l’assenza del terribile Micael Myers e della sua vittima preferita Laurie Strode; ebbene sì, uno dei serial killer più celebri eguagliato in crudeltà e notorietà solo da Freddy Krueger e Jason Voorthees (rispettivamente protagonisti di “Nightmare” e “Venerdì 13“) questa volta riposa, sostituito da Conal Cochran, il proprietario di un’industria di giocattoli che coltiva lo scopo di annientare l’umanità.
Anche lo scenario è cambiato; non più case e/o ospedali dagli angusti corridoi, ambienti prediletti nelle due precedenti pellicole, ma un desolato paesino e una fabbrica che apparentemente non ha nulla di diverso dalle altre.
Tutto cambia, dunque, ma “Halloween – il signore della notte” non convince fino in fondo; infatti, nonostante una buona prova di Carpenter questa volta in veste di sceneggiatore, ed un cast discreto, il regista, Lee Wallace, compie diversi passi falsi proponendo allo spettatore una trama alquanto deboluccia e sterile (a parte forse una velata critica al potere del mezzo televisivo) ed una storia d’amore (d’amore?) retorica, scontata e, soprattutto, inutile.
Il protagonista, il dottor Dan Challis (Tom Atkins), e lo spietato Cochran, inoltre, non risultano completamente credibili; il primo, infatti, in non poche sequenze sembra un personaggio uscito da un film poliziesco con tanto di scazzottate, mentre il secondo non raggiunge i picchi di follia cui Mayers ci aveva abituati e personalmente mi è sembrato la personificazione in carne ed ossa di quella figura del pazzo distruttore della Terra, tanto sfruttata anche dai manga giapponesi.
Dunque consiglio d’apprestarsi alla visione senza nessuna aspettativa e in particolar modo senza cercare le gesta di Michael Myers; questo terzo episodio merita comunque la sufficienza.
Clementina Zaccaria, 24.05.2006
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