Recensione film horror Grindhouse – A prova di morte | recensione

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locandinaRegia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Attori: Kurt Russell, Rosario Dawson, Rose McGowan
Produzione: U.S.A. 2007
Durata: 110’
Note: vietato ai minori di anni 14

Voto:

Un ex stuntman a bordo di un’automobile “a prova di morte” oppure un pazzo psicopatico a bordo di auto truccata, con il teschio della scossa elettrica dipinto sul cofano, decide di mietere vittime lungo le buie strade della provincia americana. E ci riesce. Finché non incappa in quattro scatenate ragazze romantiche: due attrici di film di serie B e due vere stuntwomen con coraggio da vendere: avrà la peggio nel peggio dei modi.

Che dire? Se qualcuno si aspetta un film con grandi pretese come “Kill Bill” o una genialata come “Le Iene”, abbandoni questo pensiero. “Grindhouse – A prova di morte” non aggiunge nulla di nuovo. Ma è un piccolo gioiellino, che ti fa trascorrere circa un’ora e mezza di divertimento e adrenalina pura.
Ci sono i temi preferiti di Tarantino: i piedi femminili come unico feticismo possibile, i dialoghi agili che non vogliono assolutamente dire nulla, le ragazze coraggiose come Beatrix, il maschio destinato a una gran figura di merda e la colonna sonora che la fa da assoluta padrona.
Una sola scena un po’ splatter, protagonista un’ingenua e disperata Rose McGowan.
Per il resto è tutto una corsa in macchina, bevute di birra al bar, chiacchiere da donne, personaggi abominevoli partoriti da un’abominevole provincia americana, poliziotti scemi, sole e polvere.
Tarantino prende a piene mani da un certo cinema anni settanta di serie B. Oltre lo stile nel raccontare la storia, il film mostra quei difetti, come le righe o le bruciature, tipiche della pellicola di quell’epoca: pregi e difetti impossibili da vedersi nel cinema di oggi, a meno che uno non giri con la CAM. Un tuffo negli anni settanta per ammirare e rimpiangere la vecchia pellicola.
La sequenza finale ti fa rizzare sulla sedia, fino all’ultimo secondo di pellicola, ed è accompagnata da una canzoncina che stimola la voglia di ballare.

A “Grindhouse – A prova di morte” si accompagna “Grindhouse – Planet Terror”, di Rodriguez: nelle intenzioni dei  registi, infatti, i due film avrebbero dovuto uscire contemporaneamente nelle sale cinematografiche, intesi come il primo e il secondo tempo di un unico lungometraggio. Così è stato in USA. Mentre in Italia, non si capisce per quale motivo, i distributori hanno deciso di separarli e farli uscire addirittura a distanza di lungo tempo l’uno dall’altro.
Tant’è che si tratta chiaramente di una trovata pubblicitaria, ma sicuramente averlo potuto vedere come concepito dai due registi sarebbe stato di diverso impatto visivo.
 
Quentin Tarantino ha lo stesso pallino di Hitchcock e fa una breve comparsa come barista eccentrico di uno squallido store in una landa desolata americana.
Il vecchio lupo di mare Kurt Russell è ricordato negli annali del cinema come Jena Plisken in “1997 – Fuga da New York”. Per Carpenter recitò anche ne “La Cosa. Erano anni che non si vedeva Russell in un ruolo da protagonista, ma come fu per John Travolta in “Pulp Fiction”,  Tarantino gli ha ridato una spolveratina e ce lo restituisce nel ruolo dello stuntman Mike, che si lotta con se stessi per odiare, soprattutto quando si inginocchia davanti a Zoe implorando perdono in lacrime.
Rose McGowan, nella vita, è la compagna di Rodriguez e veste i panni, da protagonista, di una spogliarellista con una mitragliatrice al posto di un polpaccio in “Grindhouse – Planet Terror”.
Rosario Dawson è la puttana col fisico da urlo di cui si innamora Clive Owen in “Sin City” di Rodriguez, nonché la moglie di Alessandro Magno in “Alexander” di Oliver Stone e pure la fidanzata traditrice di Edward Norton in “La 25a Ora” di Spike Lee. La ragazza ne ha fatta di strada.
Anche Vanessa Ferlito, una delle fanciulle che fa una brutta fine, rientra nel cast de “La 25a ora” e attualmente sta girando un altro film con Spike Lee. Ma è anche nota per dare il volto alla dura poliziotta, Aiden Burn, di “C.S.I. – New York”.
Zoe Bell è realmente una stuntwoman, e ha fatto la controfigura di Uma Thurman in entrambi i “Kill Bill”, per i quali è stata nominata Miglior Controfigura Femminile. Ha lavorato anche in televisione come controfigura di Lucy Lawiess in “Xena: Warrior Princess”.
Nella colonna sonora fa sempre capolino Sua Maestà Ennio Morricone, e c’è pure Pino Donaggio. Tarantino, in fatto di musica, ha ottimi gusti e questo non si può negare.

Violetta Armanini, 03.01.2008

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