Recensione film horror Double Vision
Regia: Chen Kuo-Fu
Soggetto e Sceneggiatura: Su Chao-Bin, Chen Kuo-Fu
Attori: Tony Leung Ka Fai, David Morse
Produzione: Hong Kong, Taiwan, 2002
Durata: 110’
Voto: 4/10
DOUBLE VISION è un film uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2003 e recentemente in VHS/DVD.
Taipei, capitale di Taiwan. Alcune morti misteriose sconvolgono la città. Il primo decesso avviene in una mattina d’estate, e la vittima è il direttore di una grande ditta: muore annegato (così stabilisce il referto!) e congelato nel suo ufficio al diciannovesimo piano di un edificio, in piena estate. La seconda vittima è una giovane ed attraente donna, amante di un ministro. Muore soffocata dalle fiamme nel suo appartamento, anche se dell’incendio non c’è traccia e lo stesso è in perfetto ordine. La terza morte inspiegabile è quella di un reverendo: gli assassini lo hanno eviscerato, lavato gli organi, e riposti nel ventre, incidendo poi sul petto un simbolo taoista. Annidato nel cervello delle vittime viene trovato un misterioso fungo di origine animale, che come una potente droga è in grado di provocare forti allucinazioni negli attimi che precedono la morte.
E’ proprio grazie a questo al simbolo taoista che le indagini vengono indirizzate verso un fanatico religioso che uccide per qualche scopo non ancora chiaro. Già, perché la locale polizia brancola nel buio, come si suol dire, e si decide di chiamare un esperto ed affermato criminologo dagli U.S.A., Kevin Richter (David Morse), un agente dell’FBI specializzato in serial-killer.
Costui viene affiancato al detective Huang Huo-tu (Tony Leung Ka-fai), un uomo che sta vivendo una profonda crisi umana e familiare. Infatti la moglie ha chiesto il divorzio, e anche in campo lavorativo le cose non vanno bene, poiché non riesce ad integrarsi con i colleghi.
L’arrivo del detective americano porterà un raggio di luce nella sua vita, in quanto non solo le indagini subiranno una svolta, e la pista taoista porterà ad interessanti sviluppi, ma i due diventeranno amici e grazie all’arrivo di Richter anche i rapporti con la moglie miglioreranno.
Azione dell’uomo o del soprannaturale? Su questo amletico dubbio si basa la trama di DOUBLE VISION, film diretto da Chen Kuo-fu. Infatti è proprio nella dicotomia umano-divino che verrà condotta l’inchiesta e nei diversi metodi di indagine si contrappongono non solo due concezioni, ma anche due stili di vita completamente differenti. Richter infatti non crede al sovrannaturale, mentre Huang è convinto che quella sia la pista da seguire… DOUBLE VISION, la doppia visione. Un titolo particolarmente azzeccato, non solo per la donna con le due pupille che cerca la formula dell’immortalità, ma anche per le due visioni della vita dei protagonisti, e dei contrapposti background culturali delle società a cui appartengono.
Un film denso di colpi di scena (quello che avviene a due terzi del film confesso che mi ha colpito molto in quanto non me l’aspettavo!), con un finale probabilmente (ma è solo un parere personale!) smielato e non del tutto convincente, che però ha l’indubbio merito di spezzare decisamente un ritmo cupo e tetro, aprendo le porte al classico happy-end.
La tensione è costante per quasi tutto il film, ottima la caratterizzazione dei personaggi, che emerge pian piano, andando a ricostruire i tasselli del passato soprattutto di Huang.
Insomma, un buon thriller (non mi sentirei di definirlo horror) che mi sento di consigliare agli appassionati del genere.
Il film dura circa 110 minuti. La versione DVD da noleggio si segnala per l’assoluta mancanza di extra, se escludiamo il trailer in lingua inglese.
Gabriele Fortino (ciao.it) Luglio 2004