Recensione film horror Curfew
Regia: Gary Winick
Sceneggiatura: Gary Winick
Attori: Kyle Richards, Wendell Wellman
Produzione: U.S.A. 1989
Durata: 90′
Voto: 2/10
“Curfew – Ora Di Sangue” è un film horror di fine anni Ottanta, eppure dimostra più degli anni che porta dal punto di vista tecnico, ma soprattutto non è un film appassionante e coinvolgente, proprio per niente, non c’è tensione durante tutti i novanta minuti, i personaggi sono fiacchi e piatti, insomma evitate!
Potrei finire qua la recensione, ma è giusto darvi qualche notizia in più, anche perché su internet è molto difficile trovare informazioni su questo film, figuriamoci se si trovano recensioni soddisfacenti.
Non conosco bene la parabola esistenziale di questo film, so solo che è un film girato nel 1989, ma in Italia è arrivato solo diciassette anni dopo, ovviamente senza passare dal grande cinema vista la qualità del film; a metà febbraio di quest’anno “Curfew” è uscito in dvd, a noleggio, e forse non si trova nemmeno in vendita!
L’eroina della pellicola è Stephanie, una ragazza nemmeno tanto carina (ed è strano per un film horror) che viene da una famiglia facoltosa; Stephanie vive in una villetta veramente favolosa, nel bel mezzo del quartiere “in” della città dove si svolge la vicenda, città il cui nome tra l’altro non è precisato.
L’inizio del film ci mostra la doppia faccia di Stephanie, che in casa è la ragazza che tutti i genitori vorrebbero come figlia o come fidanzata del proprio figlio, è educata e rispettosa, discreta e gentile, elegante e pudica; poi quando esce di casa, Stephanie smette la maschera, si toglie i vestiti da brava ragazza e sfoggia il suo lato ribelle, trasgressivo e giovanile.
Stephanie e la sua migliore amica escono con due ragazzi della squadra di football e tutti insieme si recano prima in un pub della zona a far baldoria e a prendere in giro un poliziotto, poi su una collina a bere e ad amoreggiare.
Nel frattempo, due fratelli precedentemente condannati per stupro (come mostratoci da una breve scena), evadono dal carcere e seminano il terrore nella cittadina dove abita Stephanie.
La loro lista di morte comprende tutti coloro che hanno giocato un ruolo nella loro condanna, dal dottore che ha stabilito la sanità mentale del fratello minore al giudice che ha condannato entrambi; così il fratello maggiore, razionalmente pazzo, approfitta dell’incapacità di intendere e di volere del fratello minore per compiere la sua cruenta vendetta.
E quale sarà il collegamento tra Stephanie e questi due pazzi criminali?! Beh ovviamente il padre della ragazza è stato coinvolto nella condanna dei due fratelli e quindi è una delle vittime designate, ma il coraggio di Stephanie può forse risolvere qualcosa, in una corsa contro il tempo per salvare i suoi genitori dalla furia omicida dei fratelli assassini.
La trama è veramente semplice, per una volta avrei preferito una trama contorta e quasi incomprensibile, perché questa vicenda non infonde nello spettatore assolutamente nessun accenno di tensione, paura, adrenalina, niente di niente.
La sceneggiatura di questo film è veramente imbarazzante, perché non solo la vicenda è piatta, ma anche i dialoghi fanno pena, per non parlare delle ambientazioni, della colonna sonora, si può salvare giusto qualche scena di sangue verso il finale, ma solo a causa di un moto di compassione.
Insomma, direi proprio che “Curfew – Ora Di Sangue” è solo una perdita di tempo, punto e basta.
Adriano Lo Porto 18.04.2006