Recensione film horror Bats
Regia: Louis Morneau
Soggetto e Sceneggiatura: John Logan
Attori: Dina Meyer, Carlos Jacott
Produzione: U.S.A. 1999
Durata: 90’
Voto: 5/10
“Bats” fa parte del filone di film horror o d’azione in cui i protagonisti devono fermare animali geneticamente modificati che scorrazzano per il mondo seminando terrore; quasi sempre ci sono gli scienziati che hanno creato questi mostri che cercano di difenderli ma questi ogm devono essere distrutti per salvare il mondo e, manco a dirlo, la missione riesce sempre, ma in qualche caso c’è un animaletto che scampa alla rescue mission, giusto per fare un seguito del film uno o due anni dopo e ricavare altri soldi…peccato che questo film sia andato talmente male che il seguito previsto sia stato abortito.
Questa volta è il turno dei pipistrelli, che subiscono esperimenti per aumentare la loro intelligenza, ma come sempre succede ci sono gli effetti collaterali a dir poco devastanti, perché i pipistrelli sottoposti a quest’esperimento sono anche molto più aggressivi, anche se qualcuno di loro è diventato decisamente più intelligente dello scienziato che ha avuto questa splendida idea!
L’esimio scienziato che ha creato questi pericolosissimi mostri finge che gli siano scappati due esemplari del suo allevamento, ma in realtà li ha lasciati liberi appositamente per osservare il loro comportamento in libertà, insomma il tipico scienziato con le manie di grandezza che prima pensa alla sua libidine personale e poi alla vita dei cittadini del villaggio texano dove vive.
Il film si apre con la scena del massacro di una coppia di giovani appartati da parte dei due simpatici pipistrelli; questa scena è veramente truce, non tanto visivamente, quanto psicologicamente: tutti i teenager che hanno visto questo film, adesso avranno una paura fottuta ad appartarsi con la propria ragazza, si sa mai che spunta un pipistrello assassino sul più bello!
Dopo il succulento antipasto, i nostri due amici contagiano tutti gli altri abitanti della caverna locale (intendo i pipistrelli ovviamente) e ogni sera vanno a farsi un giro in città per la cena, tutti insieme appassionatamente a terrorizzare la tranquilla cittadina.
Nel film vengono fornite utili informazioni sui pipistrelli soprattutto nella persona della bella chirottologa che insieme all’aitante sceriffo salveranno il mondo, o meglio il piccolo villaggio; il cinema arricchisce culturalmente, senza dubbio, pure quando i film non sono venuti neanche troppo bene.
Gli attori non sono “attori di serie a” ma se la cavano bene, il personaggio riuscito meglio è l’aiutante della dottoressa buona perché le sue battute simpatiche spezzano la noia e allietano un po’ il film; un po’ troppo stereotipato invece lo scontro tra buoni e cattivi, ormai gli sceneggiatori dovrebbero aver imparato che i colpi di scena sulla trama e i buoni che poi si rivelano cattivi o viceversa funzionano sempre, e invece John Logan insiste su una struttura decisamente banale e molto consumata.
La base della trama non è nuova, i mostri geneticamente modificati si sono visti troppe volte, in “Blu profondo” per citarne uno; forse con un impianto di personaggi meno scontato e con scene horror pensate e montate un pochino meglio, la visione sarebbe stata sicuramente più piacevole.
La colonna sonora non lascia il segno e la regia è attenta ai particolari, soprattutto alle espressioni dei nostri amici pipistrelli, che però risultano un po’ troppo computerizzati per i miei gusti.
Concludendo, credo che “Bats” sia un film che si può tranquillamente evitare, una copia un po’ troppo spudorata dell’hitchcockiano “Gli Uccelli” e di gran lunga peggio riuscita rispetto a quello.
Adriano Lo Porto, Agosto 2001