Recensione film horror Bambola Assassina II
Regia: John Lafia
Sceneggiatura: Don Mancini
Attori: Alex Vincent, Jenny Agutter, Gerrit Graham
Produzione: U.S.A. 1990
Durata: 84′
Voto: 6,5/10
Andy Barclay e sua madre, a quanto pare, non passano una vita tranquilla: il bambino è stato messo in un istituto che lo affiderà a un’altra famiglia, mentre la donna è stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico. La “Play Pal Toy Company” (casa produttrice delle bambole Good Guys) è preoccupata per le scarse vendite causate dal fatto che circolano ancora le voci su Andy e la sua bambola posseduta dall’anima di un pericoloso assassino.
La pubblicità negativa è al centro di questa situazione di “paura” commerciale. I tecnici della fabbrica entrano in possesso dei resti della bambola e hanno la preziosa opportunità di esaminarli. Proprio nel momento in cui finiscono di ricostruire il giocattolo accade l’imprevisto: una scarica elettrica proveniente dagli occhi del bambolotto uccide un operaio.
Nel frattempo Andy viene adottato da una coppia (il signore e la signora Simpson) che ha già in affidamento un’altra ragazza. Chucky, ormai vivo e vegeto, si fa dare un “passaggio” da un assistente della fabbrica fino alla nuova abitazione di Andy: il suo scopo è quello di trasferire l’anima contenuta nel suo corpo di plastica nel corpo del ragazzino.
Così, il piccolo assassino si avventura nella casa e si sostituisce a una normale bambola Good Guys; in questo modo può passare inosservato e compiere delitti senza destare sospetti. L’unica persona che capisce la vera identità del giocattolo è proprio Andy, memore delle famigerate esperienze narrate nel predecessore “Bambola Assassina“, ma nonostante i tentativi di far capire anche gli altri, viene considerato pazzo. Il signor Simpson viene ucciso dal giocattolo e il piccolo Andy, accusato ingiustamente del delitto e consapevole della realtà dei fatti, viene ricondotto nell’istituto.
Chucky, allora, prende in ostaggio la bambina adottiva dei Simpson, perché vuole che lo conduca nuovamente da Andy;. In un susseguirsi di inseguimenti e omicidi, si arriverà alla distruzione del piano del killer.
Questo sequel sente inesorabilmente la mancanza dell’atmosfera misteriosa e terribile che c’era nel primo episodio e si circonda di situazioni puramente divertenti e trash. Ci sono alcuni momenti di tensione e il film scorre bene, ma manca qualcosa… L’aura di mistero è ridotta a zero: se nel primo capitolo della saga il piccolo killer si animava soltanto dopo la metà del film, qui si anima già dall’inizio e dà sfogo alle sue imprecazioni e alle sue gesta per tutta la durata del film. Unica nota positiva, personalmente, il finale nella fabbrica di giocattoli.
In definitiva, lo consiglio a tutti i fan di Chucky e agli amanti dell’horror comedy.
Antonio C. 10.06.2007
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