Recensione film horror Antropophagus
Regia: Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato
Sceneggiatura: Luigi Montefiori
Attori: Simone Baker, Mark Bodin
Produzione: Italia, 1980
Durata: 92’
Note: Vietato ai Minori di anni 18
Voto: 8/10
Questo è uno dei film che rappresentano il passato del famoso regista Aristide Massaccesi. Forse questo nome non vi dice nulla ma, se vi dico che il nome d’arte di Aristide è Joe D’Amato, penso che iniziamo a capirci. Ebbene si, Joe D’Amato, prima di iniziare a dirigere film porno, era dedito ai film splatter/horror. Direi pure con buon successo, lo dimostra il vecchio e articolato Antropophagus.
Antropophagus esce nel lontano 1980, ed è subito un film bersagliato dalla censura per alcune scene di violenza (per dire la verità neanche tante) che possono risultare davvero disturbanti. L’intento di Aristide è anche quello: inquietare e disturbare lo spettatore. Immagino quanto ci sia riuscito nel lontano 1980!
Le prime immagini del film mostrano una coppia rilassata in spiaggia, che viene trucidata violentemente e portata altrove. Tutto ciò senza mostrarci chi sia o cosa sia il carnefice.
Antropophagus è ambientato in Grecia, su di un’isola deserta, dove decide di andare un gruppetto di cinque amici, composto da tre ragazzi e due ragazze. I cinque, prima di imbarcarsi, incontrano Julie, una studentessa universitaria che chiede loro un passaggio in barca fino all’isola. Così i sei ragazzi partono per la lontana isola. Durante il tragitto, il regista ha l’ottima idea di delineare i rapporti fra i sei ragazzi: possiamo subito notare innamoramenti, litigi e gelosie; sarà proprio questo particolare a rendere il film ancora più intrigante ed emozionante. Abbiamo Daniel, un Don Giovanni, che ci prova insistentemente con la nuova arrivata facendo scatenare le gelosie di Carrol, la sorella di un altro imbarcato, Alan.
A far coppia fissa troviamo Megghy (che è gravida) e il marito, mentre July preferisce parlare con Alan piuttosto che con Daniel. Le tensioni all’interno del gruppo iniziano ad aumentare quando Carrol decide di fare le carte a Megghy, per conoscere il futuro del figlio. Le carte danno un tragico responso, lasciando Carrol allibita e mettendo tutti in guardia sullo scendere sull’isola, in quanto Carrol ha un brutto presagio. Ovviamente il resto del gruppo non dà credito a Carrol e alle sue carte. Così, arrivati sull’isola, i ragazzi sbarcano, tutti tranne Megghy, che subisce una storta ad una caviglia e deve rimanere sulla barca ad attendere il ritorno degli altri. July guida il gruppo in paese, raccontando loro di conoscerlo molto bene. Infatti è stata diverse volte ospite di una famiglia francese a cui sorvegliava la figlia 15enne in cambio dell’ospitalità.
I ragazzi scoprono però che l’isola è deserta, cosi decidono di dividersi alla ricerca di qualcuno. Scorgono da una finestra una misteriosa donna che fugge e consiglia loro di andare via. I misteri si infittiscono quando scoprono che sull’isola si aggira una misteriosa presenza affamata di carne umana.
La barca dei ragazzi intanto ha perso l’attracco e Megghy è misteriosamente sparita.
Quando i ragazzi arrivano alla villa dei francesi scoprono che anch’essa è deserta…. anche se non totalmente…. e i misteri si infittiranno ulteriormente, scena dopo scena: chi è la misteriosa donna che si aggira per il paese? Da chi, o da che cosa, è rappresentata la malefica presenza sull’isola? Perché la famiglia Voltmann è tanto discussa in quel luogo?
Antropophagus è un film sicuramente originale, fuori dagli schemi del classico film horror. Una storia intrigata e ben costruita, dove i buoni non sono solo buoni: anche loro hanno sentimenti di rabbia, provati a causa di classiche ragioni come gelosia o paura. Il film ci mostra anche quanto sia facile per un essere umano cambiare radicalmente, o fare cose che non avrebbe mai nemmeno immaginato di compiere: sappiamo adattarci in modo estremo alle sorprese che la vita ci riserva, e questo film lo dimostra in modo lampante, con una elevata credibilità.
Per farvi un esempio, posso dirvi che ieri sera io ed un mio amico abbiamo visto tre film: “Antropophagus”, “I Fiumi di Porpora” e “La casa dei mille corpi”. Il primo è risultato di gran lunga il migliore fra i tre, nonostante sia vecchio e con effetti speciali molto rudimentali.
Le ragioni sono semplici: nonostante la storia un po’ incredibile, Antropophagus non perde mai di coerenza e credibilità, mantenendosi sempre su un chiaro e studiato filo conduttore, a dispetto di altri film (come “La casa dei mille corpi” e “Fiumi di Porpora”) che si perdono spesso all’interno della propria storia, facendola risultare approssimativa e poco studiata.
Le ambientazioni del film sono state ottimamente scelte su di un’isoletta molto selvaggia e piena di caverne, ottima per realizzare scene di suggestione e inquietudine. Gli attori recitano sorprendentemente bene nonostante non siano visi famosi e Aristide, con la sua regia, ci fa rammaricare per il suo futuro passaggio ai film porno.
Antropophagus è un ottimo film, ma ovviamente non è per tutti i palati, soprattutto a causa. della violenza di alcune scene che, come già detto, risultano shockanti e possono turbare facilmente le persone più suggestionabili.
Consiglio vivamente la visione a tutti gli amanti dei film horror, più propriamente splatter, e agli amanti dei film poco costosi ma di impatto notevole, con una storia ben costruita e che sappia trasmettere vere emozioni.
Niccolò (ciao.it) 24.03.2005