Profumi

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Marc era seduto sul ciglio della strada che porta verso la litoranea, una zona trafficatissima d’estate, dato che costeggia tutte le spiagge di Roma, molto meno d’inverno, ma pur sempre frequentata per via delle prostitute. Faceva freddo, in una sera di gennaio è anche normale. Proteggeva la sua mano sinistra all’interno della giacca di pelle nera, mentre fumava avidamente la sua ultima lucky strike.
Lasciava fuoriuscire il fumo dalla bocca semplicemente aprendola, senza espirare in nessun modo, affinché il suo volto fosse ricoperto da una nube bianca e densa.
Era un tipo affascinante e carismatico. Sembrava una vera star del rock. Indossava abiti in pelle nera. Portava i capelli, nerissimi, di media lunghezza e faceva sfoggio di svariati piercing su naso, labbra e lingua.
Stava aspettando.
Un cambiamento. Ne avvertiva il vigore, anche se ancora remoto. Ne aveva il sentore.
Non voleva mostrarsi inesperto alla gente, avrebbe perso il suo fascino, perciò aveva scelto quella strada, frequentata solo da battone, papponi e mariti infedeli.
Aspettava.
Ed intanto la Lucky strike si stava consumando lentamente secondo dopo secondo. La portava alla bocca con massima calma, guardando un punto fermo davanti a lui, senza focalizzare alcun oggetto o pensiero.
Non pensava.
Tuttavia, da lontano sembrava assorto in chissà quale tipo di astrazione irraggiungibile.
Poi all’ improvviso la sete.
Era ora. L’aveva attesa da tempo.
Stava mutando. Aveva ancora un tenue controllo sui suoi movimenti e sui suoi pensieri. Non era ancora la bestia che sapeva sarebbe diventato.
Buttò la cicca lungo la strada asfaltata lasciando una scia rossa che luccicava nel buio della notte.
Poi si mise a correre, la sete avanzava, stava prendendo il sopravvento, stava diventando indomabile.
Correva con la sua naturale leggiadria. Sembrava uscito da un film. Un attore, perfetto in ogni inquadratura. Un bellissimo animale notturno.
Un cacciatore.
Una preda… una prostituta… la sua vittima.
La troia stava lì in piedi riscaldando il suo corpo nudo all’ interno di una pelliccia probabilmente sintetica.
Era una donna, non c’era dubbio. Marc le riconosceva al primo sguardo e poi sapeva che i trans non bazzicavano quella zona. Lei era bellissima, bionda con la pelle candida come la neve, impallidita ancor di più dalla luce naturale della luna. Dalla pelliccia sbucavano due seni sodi ed alti, naturali, senza imperfezioni.
“Ciao bello vuoi fare l’amore? ” esordì la bionda guardandolo dritto negli occhi.
“Sì, più o meno” la voce roca di Marc aveva un forte ascendente sulle donne, seduceva qualsiasi tipologia di donna: ragazze per bene, madri di famiglia, signore anziane… e neanche le puttane, erano immuni al suo fascino.
“Quanto vuoi?”
“Per te è tutto gratis tesoro”
Anche la bionda aveva una voce suadente, trascinava le parole e si era impegnata molto per velare, o almeno attenuare, il suo accento rumeno.
Marc non le rispose. Si avvicinò di più quasi azzerando la distanza tra loro. La zoccola profumava di miele e vaniglia. Aveva abbondato con il profumo. Anche l’olfatto, a volte, se stimolato per bene può servire a far cambiare idea ad un cliente scettico. Lui era sicuro di ciò che voleva, sapeva già cosa avrebbe fatto quando lei avesse abbassato la guardia.
Si adagiarono dietro una siepe. Erano perfettamente nascosti seppur all’ aperto. Invisibili al mondo, nonostante fossero sotto gli occhi di tutti.
Questo nascondersi eccitò Marc al tal punto che la sete prese il sopravvento con un ritmo incontrollabile, accelerando i tempi.
La puttana intanto aveva fatto cadere a terra la pelliccia mostrandosi in tutta la sua bellezza, ma Marc non si soffermò a guardarla, si lanciò come una furia sul candido corpo della bionda, e cominciò a baciarle il collo profumatissimo.
“Ehi tigre calmati, c’è tutto il tempo”
La troia aveva perso quel suo modo di strascicare le parole, presa anche lei dall’ eccitazione del momento.
Poi il morso.
Il sangue caldo e dolciastro ricopriva i canini affilatissimi, inondava la bocca ed infine giungeva, attraverso l’esofago, nello stomaco.
La sete, adagio, si attenuava.
Le gambe tremavano dal piacere. Il formicolio sulla schiena si moltiplicò fino all’orgasmo. Poi il peso del corpo esangue della vittima si fece insostenibile.
La puttana e Marc caddero a terra, ma per cause differenti.
Marc faccia a terra con il collo insanguinato. La puttana supina completamente nuda. Dalla sua bocca spalancata e sporca del sangue dolciastro di quell’ idiota, sbucavano i canini affilatissimi.
Sì alzò lentamente, riprese la pelliccia e questa volta si coprì completamente. La sua serata era finita, non aveva più bisogno di adescare uomini, aveva placato la sua sete, ora poteva tornare nella sua tana in tutta tranquillità.
Il giorno dopo la polizia annunciò il ritrovamento del corpo di Marc Drodemberg, maniaco sessuale ricercato da tempo dalla polizia locale.
Il rapporto, tuttavia, non riportava affatto la vera cagione del decesso. Dichiararono che il porco era morto per overdose. In verità non avevano la più pallida idea di quale fosse la ragione del dissanguamento né del corpo di Drodemberg, né di quello degli altri cadaveri ritrovati in quella zona.

Cesare Caio Giulio Luglio 2006

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