Ludovico dagli Occhi d’Oro
Titolo: Occhi Rossi
Autrice: Adele Patrizia D’Atri
Editore: Lulu
Pubblicazione: 2007
Prezzo: 10.50€
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Avevo già tentato di farlo fuori, ma lui ostinato resisteva ai miei tentativi. Timidi per la verità. In effetti non ero io l’incapace. Era lui forte. Non potevo, però, farmi intimidire da lui. Spostandomi in cucina lo avrei visto. Con quei suoi occhietti malvagi, color dell’oro. Con quelle sue penne colorate. Ludovico. Pappagallo maledetto. Essere abietto. Buono a nulla, zozzone, ingrato e maleodorante.
Così l’ho decapitato.
Poteva la nonna continuare a tenerlo in casa? Vecchia scema. Cornacchia rattrappita.
Ho dovuto farlo. Liberarmi di lui è stata la cosa più allettante che mi sia capitata. Se uno di quei merdosi giudici, che tanto si gongolano con il moralismo, sapesse ciò che ho fatto mi osannerebbe. Temo però che quei gruppi di fanatici che si spacciano per animalisti chiederebbero la mia testa solo per aver contribuito al bene della società.
E sempre in nome del bene, stanotte ucciderò la nonna. È vecchia, piena di acciacchi. Inoltre “scassa” dalla mattina alla sera. Se trarrò qualche beneficio anche io, non credo ci saranno ripercussioni sulla società. Se dovesse piacermi, non toglierò nulla al bene collettivo. Avrò avuto il coraggio di liberarci da un peso morto. La legge non sa chi ha di fronte, dunque non li avviserò. Potrebbero pensare che sono un killer, un pazzo che uccide per vedere il sangue. Mio Dio no. Non sono così. Non ho alcun interesse nel vedere il sangue della nonna. Sarà vecchio anche lui. Sono solo un ragazzo. Nessuno darà peso alle mie teorie. Tra un po’ la nonna andrà a dormire ed io la seguirò. Aspetterò che il suo battito rallenti, che il suo respiro diventi regolare. Poi la soffocherò. Nel modo classico, con il suo cuscino. Dirò che è stato un infarto. È anziana nessuno penserà che il giovane nipote, cattolico devoto, possa averle risparmiato la sofferenza di vivere ancora quei suoi meschini giorni monotoni e doloranti. E questo mi disturba. Neppure poco. Lo griderei al mondo intero che la ucciderò. Avviserei quotidiani, settimanali, mensili, televisione.
Anzi lo farò. Darò l’esclusiva a qualcuno e diverrò ricco e considerato. Se qualcuno oserà cingere i mie polsi con bracciali di acciaio, incasserò. Perché verrà anche il loro momento. Perché nessuna cella riuscirà a tenermi lì a lungo. Sono troppo “pio” per loro e so di mio di essere intelligente.
Ora prendo il suo cuscino e… “addio nonna” .
“Addio? Chi credi che abbia ucciso il tuo paparino e la tua mammina? Sgorbio occhialuto e ciccione, non avresti dovuto uccidere il mio pappagallo. Stupido, credevi forse che non avrei capito che saresti venuto anche da me?”
Prese i ferri per fare la maglia e, senza nessuna esitazione, bucò gli occhi del nipote. Senza togliergli gli occhiali. A lei la vista del sangue non dava alcun fastidio. Che la polizia credesse pure quello che diavolo voleva. Anche che era una killer. Perché no? Già vedeva i titoli delle testate giornalistiche più famose: Nonna killer uccide nipote bigotto. Tra quei pensieri continuava a infilare il ferro nel corpo esamine del nipote.
Strappando intestini, sollevando pezzi di cute con il ferro si riscopriva interessata all’anatomia umana. Che cosa affascinante vedere il sangue sgorgare da un vaso rotto. Che serata. Indimenticabile.
Adele Patrizia D’Atri 27.01.2006
Indice dei Racconti di Adele Patrizia D’Atri
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