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SERIAL KILLER
Lucarelli – Picozzi
pubblicato nel 2003
Voto: 7/10
È interessante notare come sia scoppiata negli ultimi anni la “moda” del Serial Killer.
Ci sono trasmissioni televisive che trattano esclusivamente le storie più malate, mentre i libri e i film thriller, che seguono lo sfruttatissimo schema del serial killer folle, ma intelligentissimo, che sfida un poliziotto dalle mille risorse, sono quelli che ricevono il maggiore consenso di pubblico.
Non contenti, lanciamo la nostra connessione internet alla ricerca di notizie succulente sugli assassini seriali più famosi, leggiamo biografie e ci teniamo aggiornati sull’evolversi dei processi giudiziari ancora in corso.
I casi più disperati riuscirebbero persino a trovare interessanti delle lunghissime lezioni universitarie di psicologia.
Sfruttando la scia commerciale del fenomeno, sono stati dati alle stampe diversi libri che affrontano l’argomento dell’omicidio seriale (l’ultimo di cui ho notizia è il recentissimo “Serial Killer Italiani” di Giordano Lupi). Tra i “pionieri” in questo campo, troviamo il duo Lucarelli – Picozzi, che nel 2003 ha dato alle stampe questo “Serial Killer – Storie di ossessione omicida”.
Lucarelli lo conosciamo un po’ tutti: scrittore thriller italiano e giornalista, a mio parere una delle migliori penne del nostro belpaese. Lo scrittore di “Almost Blue” ha intrapreso anche la carriera televisiva, dando vita a trasmissioni molto interessanti come “Misteri in Blu” e “Blu Notte”.
Picozzi è invece uno psichiatra e criminologo, insegnante di criminologia all’Università Cattaneo di Castellanza. Collabora con l’UACV (Unità Analisi del Crimine Violento) e, in qualità di perito psichiatrico, si è occupato di alcuni casi di cronaca che sicuramente ricorderete: il delitto di Chiavenna, l’omicidio del piccolo Samuele a Cogne, il caso di Erika e Omar, il killer di Padova Michele Profeta, la morte di Desirée Piovanelli. Anche Picozzi ha affrontato il mondo televisivo, presentando “SK: Predatori di Uomini” e facendo da spalla a Veronica Pivetti in “Giallo Uno”.
Con due firme di questo calibro è naturale aspettarsi tantissimo da questo “Serial Killer”!!
Si comincia con un’introduzione che ci spiega il perché di questo libro: Lucarelli e Picozzi vogliono provare a spiegarci chi sono i Serial Killer e il perché compiano quelle cose orribili.
Stiamo dunque per leggere un’introspezione nel mondo dei Serial Killer, queste figure che ci affascinano tanto perché sono “una metafora, un simbolo la personificazione di tutto quello che di irrazionale, di primordiale e di ferino c’è ancora in noi e nella nostra vita apparentemente così logica e ordinata”.
Un po’ quello che rappresentavano i vampiri, le streghe e i boschi maledetti per i nostri antenati.
Il ruolo dei due narratori è chiaro fin dalle prime pagine: Lucarelli ci illustra i fatti come se si trattasse di un romanzo, mentre Picozzi analizza e sciorina dati. Il primo ci affascina, il secondo ci mette in faccia la realtà.
Naturalmente non viene indicato il momento in cui “la penna cambia”, ma il lettore più attento se ne accorgerà eccome: scorrevole, descrittivo ed evocativo Lucarelli, serissimo e fin troppo professionale Picozzi, che rischia quasi di annoiarci in alcuni passaggi. L’ultimo capitolo sarà veramente difficile da digerire per qualche lettore.
Il libro è diviso in capitoli, ognuno dei quali è incentrato su di un tema particolare. Ogni capitolo ha due storie principali, quelle di due killer che sono l’emblema dell’argomento trattato. Alle storie seguono i paragrafi dedicati alle nozioni di Picozzi (classificazioni dei Killer, tabelle delle malattie mentali, spiegazioni su come funziona un’indagine, storia della criminologia e della psichiatria ecc. ecc.). Per rendere più comprensiva la spiegazione psichiatrica – criminologica, a volte troppo specifica, ci vengono incontro brevi esempi, tanto che alla fine il numero dei Serial Killer trattati, o almeno accennati, sarà molto alto.
Un lavoro veramente mastodontico come si evince anche dalla bibliografia, che consiste in ben 20 delle 340 pagine totali. Forse si tratta addirittura di un lavoro eccessivo: alla fine, una volta riposto il volume nella libreria in salotto, in quanti si ricorderanno delle tipologie di Holmes & De Burger o della statistica diagnostica delle malattie mentali?
I sei capitoli di “Serial Killer” sono:
1- Anatomia del Serial Killer – (Storie principali: Verzeni e Haarmann)
2- Serial Killer al femminile – (Storie principali: Quaglini e Wuornos)
3- Apparentemente sani – (Storie principali: Matteucci e Kemper)
4- Apparentemente folli – (Storie principali: Zinnanti e Gein)
5- Cross Nation – (Storie principali: Succo e Unterweger)
6- Dalla parte di chi indaga – (Nessuna storia principale. Il capitolo è incentrato sul lavoro dei profiler e degli investigatori, con relativi esempi “pratici”)
Tirando le somme, le storie trattate sazieranno chi era alla ricerca di efferati omicidi e di perversione, mentre gli approfondimenti faranno la felicità di chi voleva capirne qualcosa di più. Gli stessi approfondimenti potrebbero però causare noia e smarrimento perciò la lettura è consigliata solo a chi è veramente affascinato dal mondo dell’omicidio seriale. Tutti gli altri potrebbero rimanere profondamente delusi nello scoprire che i Serial Killer non sono certo quei geni enigmatici che ci mostrano nei film thriller.
Agosto 2005, Daniele Del Frate
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