L’ Eridità Di Bric

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L’EREDITA’ DI BRIC

Giacomo Gardumi

pubblicato nel 2005

Voto: 8/10

Il protagonista, Nicola Pagani, è un giovane scettico razionalista. Insieme ad un suo amico, Giovanni, viene convocato da un notaio per prendere atto delle ultime volontà del conte Bric, implacabile fautore dell’ipotesi spiritista e paranormale.
Il conte lascia loro una videocassetta, registrata da lui prima del decesso. Li sollecita a visionarla soli.
Il contenuto del video è tanto ovvio quanto sconcertante. Ad una semplice dissertazione per le differenze di opinione sul campo del paranormale si aggiunge l’ allarmante rivelazione che il videoregistratore, durante l’uso, ha emesso un veleno mortale di cui solo lui, il malvagio conte, possiede l’antidoto.
Hanno un’unica possibilità. Contattare il suo spirito nell’aldilà, ma il tempo a loro disposizione è di sole 24 ore…

Gardumi è un vincente. Ha un asso nella manica. Sa come sedurre il suo lettore cospargendo le sue pagine di deliziosi succhi. Le sue esche non sanno di miele, ma del resto noi non siamo api. La tessitura della trama di “L’eredità di Bric” è meticolosa come ordita da abili zampe di ragno. Il ritmo delle pagine che si susseguono è sempre più incalzante man mano che le ore, i minuti, i secondi si sprecano nella ricerca frenetica dell’antidoto, nello sforzo ostinato di sottrarsi al sonno eterno.

Ci troviamo in presenza di un uomo razionale che cade nella trappola del dubbio, divenendo claudicante nelle sue stesse convinzioni, contrapponendo, ora, il paranormale al suo logico scetticismo. Un paradosso non da poco che restituisce una cospicua originalità al genere a cui appartiene il libro, in un contesto di intrecci ripetitivi e scialbi.

Lo stile narrativo è come si richiede nell’era della fretta e del conciso. Parole pompose si scansano per cedere il passo a lemmi frizzanti e repentini.

L’eredità di Bric non è un mero thriller. La ponderazione angosciante sul tema della morte si mescola alla ricerca scientifica e agli insegnamenti psicologici. Sono elementi discordi che diventano essenziali l’uno all’altro nelle pagine di questa gemma. Come già era avvenuto ne“La Notte eterna del coniglio”(primo libro di Gardumi uscito nel 2003), l’epilogo è proprio quello che nessuno si aspetta.

19-06-2005 ADELE PATRIZIA D’ATRI

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