IO NON HO PAURA
Niccolò Ammaniti
pubblicato nel 2001
Voto:8/10
“una storia sinistra, un incubo …”
Una prateria dorata e arsa dal sole, poi, una vena che strappa i contorni di un folto campo di grano bagnato dal cielo aspro dei contorni indefiniti dell’Italia del sud.
Il racconto è un gomitolo impetuoso che scivola veloce al ritmo della narrazione di Niccolò Ammaniti facendo spola tra la introspezione psicologica e la violenza visiva.
Al romanzo Io Non Ho Paura, non manca proprio nulla: per dimostrarlo basta dire che la trama ha stregato il regista Gabriele Salvatores che ha fatto di questo libro un riuscitissimo film, mentre intanto, in libreria il successo è arrivato a quota 700.000 copie vendute in ben 38 paesi con traduzioni in francese, tedesco, greco,spagnolo,russo e polacco.
Si tratta di un best-seller?
Parlare in questi termini sarebbe alquanto riduttivo per un libro di carattere e incisione come questo; si tratta piuttosto di un vero e proprio saggio che pretende di essere considerato un classico della letteratura italiana contemporanea.
Lo stile è serrato, impeccabile e scorrevole con un tono di palpitazione emotiva: uno sguardo sfaccettato alla profondità psicologica che svela senso riflessivo mescolato ad un alto dosaggio di semplicità elementare, giostrata dagli occhi di un bambino, mentre sullo sfondo tutto sembra quasi spalmarsi in un chiaroscuro di sogno e realtà.
Un campo di grano biondo, falciato qua e là soltanto dai graffi dei giochi da bulletti di bambini quasi adolescenti nella calda estate lacerante del 1978.
Michele è uno de tanti, ma in un giorno, con i suoi 9 anni fra le dita, la sua vita cambierà: lasciati i giochi e le avventure, ecco una realtà agghiacciante, il ritrovamento in mezzo al grano di una fossa: un buco scavato nel terreno, una cavità talmente grossa da farci stare un essere umano. Una coperta di lana maleodorante, un bacile d’acqua e, tra il fango lo scorcio di un piede. Un cadavere forse?
No, si tratta del giovane Filippo Carducci: un bambino rapito con il pretesto di un forte riscatto… Michele verrà a conoscenza di un’amara realtà che lo riguarda da vicino, ma a costo della sua stessa vita, la fratellanza di un amico non si può abbandonare…
La narrazione di Io Non Ho Paura dimostra una prova impeccabile: la storia è narrata in prima persona da un bimbo di 9 anni che in quanto tale presume un’ attinenza ad uno stile semplificato che in effetti è persistente come lo è però un forte dosaggio di mille pennellate capaci di irrobustire il tutto rendendo la lettura squisitamente ‘adulta’ su un filo che indirettamente dà vita ad una riflessione sulle amarezze politiche di fine anni 70′ spruzzato di metafore sacre quasi come se tutto fosse un noir narrato dagli occhi di un bambino.
Io Non Ho Paura è un’opera pulsante e vivace: un ritmo stretto e altamente descrittivo che non dà spazio a fronzoli spazio-temporali. È una lettura imperdibile e dal grande senso figurativo che certamente non può lasciare deluso nessun lettore.
(ciao.it) 06-07-2005 Groudy.Blue
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