Il Canyon delle Ombre
Clive Barker
pubblicato nel 2003
Voto: 9/10
Nel Canyon delle Ombre, Barker sfoga la sua inventiva horror scendendo in dettagli feroci quanto singolari. Un libro chimerico, dalla trama eccentrica che al lettore, digiuno di opere dello scrittore, potrebbe lasciare un segno, se non indelebile, duraturo.
Un giovane vanitoso attore hollywoodiano, celebre non certo per capacità quanto per bellezza, teme che la sua carriera sia agli sgoccioli, causa qualche zampa di gallina sparsa sul suo bel volto. Preoccupato, si reca clandestinamente da un chirurgo estetico. Nessuno deve poter solo considerare l’eventualità che la sua gioventù stia per lasciarlo. Purtroppo l’intervento, per altro inutile, lo deturpa costringendolo a ripararsi dagli sguardi voraci dei reporter in una villa, ai margini di Hollywood.
La villa, un’ imponente costruzione d’altri tempi, è popolata da inconsueti esseri viventi. La fantasia di Barker si scatena nella raffigurazione di costoro, mettendo un po’ di pepe nelle vesti dei soliti e scontati fantasmi. Sono esseri tormentati dalla sete di sesso che trascorrono i loro infiniti giorni trastullandosi con giochi poco consoni ai frati. Non sono ombre, non sono evanescenti. Sono mostri e come tali agiscono. Sono eccentrici incroci, concepiti dalla dissolutezza di animali e attori- fantasmi.
Nella dependance della villa vive una giovane donna dalla bellezza disarmante. Una vera donna. È lei la causa di tutto. È lei che quasi un secolo prima ha riportato dalla Romania un dipinto “vivente” che raffigura “la caccia”. Il dipinto è la radice della vicenda. È il Male. È la fonte della giovinezza di questa donna, ex attrice ottantenne che dimostra a mala pena venti anni. È l’energia, la crudeltà, la vita stessa di costei. La passione per la grandiosa opera, che riveste un’intera stanza, è altresì cagione della prigionia dei fantasmi in quella stramba realtà.
Non sarei stupita se molti dopo aver letto i pochi dettagli che ho svelato della trama corressero incuriositi in libreria per acquistare “Il Canyon delle Ombre”, sempre che le mie parole non abbiano offuscato inconsapevolmente l’ incanto di questa opera fantasy-horror. La peculiarità, la crudezza di Barker, uniti alla consapevolezza della penna dello scrittore, sono lampanti nella composizione di questo corposo romanzo. Nonostante le numerose pagine, non si avverte il minimo accenno alla stanchezza. Se non fossero gli occhi ad urlare inferociti il loro torpore unitamente ai meri impegni della quotidianità, si potrebbe leggerlo in un sol colpo e, con stupore dei “Manzoni” dei nostri tempi, si vorrebbe che non giungesse così presto la fine.
Nonostante il mio sia un parere intensamente positivo, l’opera potrebbe ugualmente risultare fastidiosa a taluni, poiché lo stile di Clive Barker è intriso di sangue, è spietato persino in queste pagine dove emerge meno la natura truculenta dello scrittore. Sono certa che chi ha avuto modo di visionare il film “Hellreiser”, tratto da un racconto del celebre autore – regista e diretto da lui stesso, sa di cosa io stia parlando.
Adele Patrizia D’Atri 24-02-2006