Falsa Memoria
Dean Koontz
pubblicato nel 2003
Voto: 6/10
Era da tempo che non leggevo un romanzo di uno dei miei autori preferiti…
L’occasione per tornare ad assaporare una storia di Dean R. Koontz è arrivata grazie alla mia lei che non ha esitato nel regalarmi Falsa Memoria, un libro piuttosto recente del quale avevo sentito parlare ma che non avevo ancora deciso di comprare.
L’approccio alle storie create da Dean Koontz è da parte mia sempre trepidante poiché l’autore in questione fa dell’originalità della trama e della sorpresa le sue armi principali.
LA TRAMA
In una piccola cittadina della California, Martie Rhodes, moglie di Dusty Rhodes, un imbianchino, comincia a soffrire di un particolare disturbo psichico denominato autofobia; una sua amica, Susan, vede inesorabilmente peggiorare la sua agorafobia mentre il cognato, Skeet, tenta ripetutamente il suicidio. Lo stesso Dusty soffre di inspiegabili vuoti di memoria… E’ evidente che qualcuno ha messo gli occhi su di loro. Qualcuno che sta tramando qualcosa a loro insaputa.
Qualcuno che rappresenta il male.
Qualcuno che dovranno individuare al più presto, prima che sia troppo tardi.
STILE, PERSONAGGI ED IMPRESSIONI PERSONALI
Autofobia: anormale e persistente terrore di rimanere da soli con se stessi.
E’ sempre un piacere concedersi alle pagine dattiloscritte dei romanzi di Koontz; per me è come tornare a casa dopo un lungo viaggio, un effetto che ritrovo soltanto leggendo Stephen King il quale, insieme a Dean, è il mio scrittore preferito.
Leggendo questo libro, mi sono accorto di una certa maturazione nello stile dell’autore, una maturazione che gli rende onore e che di diritto gli concede ufficialmente quel posto di anti-King che detiene in USA ormai da tanti anni.
La peculiarità principale di Koontz è l’originalità delle sue trame: un inizio avvolto dal mistero, con un velo che viene tolto poco a poco, fino al consueto scoppiettante finale. Questo schema si ripete anche per questo libro, caratterizzato dal solito personaggio malvagio i cui tratti sono dipinti alla perfezione.
Se c’è una cosa a cui Koontz tiene particolarmente è la psicologia dei personaggi principali.
Essi sono appena accennati da un punto di vista fisico ma esplorati nel profondo della loro anima. Il delirio che contraddistingue la malvagità dell’antagonista è sempre approfondito per poter conferire al personaggio del “cattivo” una credibilità ed uno spessore molto curati. E così come il male, anche il bene è pennellato alla perfezione; in questo caso, come in tanti altri, esso è rappresentato da una coppia, Dustin e Martie, due persone comuni loro malgrado catapultate in un’avventura terrificante, prede di un cacciatore astuto ed infido.
I personaggi secondari fanno semplicemente da sfondo e da occasionali deus ex machina delle vicende e spesso tra essi può essere presente un cane; come Valet, il golden retriever dei Rhodes, che Koontz con la solita maestria ci fa sembrare in carne, ossa e peli. E curioso ed interessante notare che nell’80% dei romanzi di Koontz è presente un cane, spesso di questa razza; la spiegazione è logica poiché l’autore ne possiede uno simile ed è capace come pochi altri scrittori di trasmetterci con assoluta efficacia i gesti e le espressioni di questi splendidi animali.
E’ uso dello stesso autore, inoltre, inserire in ogni suo romanzo un particolare, un piccolo ingranaggio tale da rendere il meccanismo della storia più complicato ed intrigante: in questo caso si tratta degli “haiku”, brevissimi componimenti giapponesi costituiti da tre versi il cui ruolo nel complesso della sceneggiatura intessuta dall’autore sarà a dir poco cruciale.
Questo fantasma / di petali morenti / svanisce in fiore.
IL CONSIGLIO
Dunque consigliare o meno Falsa Memoria? Direi che lo consiglio, ma il discorso non è così semplice come sembra. A differenza degli altri romanzi di Koontz, questo inizia in sordina e può disorientare il lettore meno navigato; delle circa 630 pagine totali, le prime 200 sono infatti preparatorie ma dopo, in un attimo, si precipiterà verso la fine.
Per i patiti del thriller, e di Koontz in particolare, questo libro andrebbe considerato quantomeno per “assaporare” un testo che non sia narrativa spicciola e che dimostri (semmai ce ne fosse ancora il bisogno dopo circa 30 libri alle spalle) che Dean R. Koontz è più che mai sulla cresta dell’onda pronto a sfidare Re Stephen a colpi di best seller.
Titolo originale: “False Memory“
Ed. Sperling & Kupfer
Pagine: 630 (edizione paperback)
Corrado (IngeGnere76) 13-09-2005 ciao.it