Ricatto – Blackmail
Regia: Alfred Hitchcock
Sceneggiatura: Charles Bennett, Alfred Hitchcock, Benn W. Levy
Fotografia: Jack Cox
Musiche: Hubert Bath, Henry Stafford
Interpreti: Sara Allgood, Harvey Braban, Alfred Hitchcock, Hannah Jones, John Longden, Anny Ondra, Cyril Ritchard
Anno: 1929
Durata:86′
La trama è basata su una commedia di Charles Bennett. Alice White (Anny Ondra) è una giovane ed attraente ragazza, fidanzata con Frank (John Longden), un poliziotto di Scotland Yard. Una sera i due litigano, e la donna accetta la corte di un pittore (Cyril Ritchard), che la invita a casa sua. Ma l’innocente visita si trasforma ben presto in un incubo. Il pittore, con il pretesto di ritrarre la donna, molesta Alice, e questa, afferrato un coltellaccio, lo uccide. In preda al panico la donna fugge, cercando di cancellare tutte le tracce che ha lasciato dietro di sè.
Incaricato delle indagini dell’omicidio è proprio Frank, che non tarda a scoprire che è stata la fidanzata a commettere il delitto, in quanto ritrova un guanto della donna sulla scena del crimine. Recatosi nella tabaccheria del padre della donna, i due parlano della delicata situazione, ma vengono avvicinati da un losco individuo, che ha ascoltato la loro conversazione e soprattutto si è introdotto nella casa del pittore subito dopo l’omicidio. Un delitto che probabilmente non sarebbe mai stato scoperto se qualcuno non avesse visto Alice fuggire dalla casa della vittima.
Naturalmente l’uomo ricatta la coppia, pretendendo ingenti somme di denaro in cambio del suo silenzio.
Quando tutto sembra perduto, e la ragazza decide di costituirsi…
RICATTO, il cui titolo originale è BLACKMAIL, segna lo spartiacque tra il cinema muto inglese e il sonoro. Di questo film esistono due versioni, una completamente muta, ed una sonorizzata, ad esclusione della prima bobina, andata perduta. Io ho visionato questa seconda versione. Quindi questo film del 1929 può essere definito sia come l’ultimo film muto di Hitchcock, sia anche come il primo sonorizzato inglese. Personalmente l’ho trovato davvero ben fatto. In questa pellicola sono infatti presenti tutti gli elementi del classico thriller hitchcockiano, e diversi “spunti” che il regista utilizzerà poi nelle sue future produzioni. Infatti, ho colto subito, ad esempio, un’analogia con il film SABOTAGGIO, del 1936. In entrambi i film il colpevole (Alice in questo, e Sylvia nell’altro) è sul punto di confessare il delitto ma la fa franca perchè avviene qualcosa all’ultimo minuto che cancella le prove decisive. Ma naturalmente, sia pur colpevoli, le donne sono vittime della violenza e di una vita ingiusta, e per questo già “assolte” dal pubblico. Inoltre la scena finale al British Museum ricorda l’inseguimento sulla Statua della Libertà del film I SABOTATORI del 1942. Un film “carico di libidine”, come è stato definito.
Ancora due parole riguardo la famosa “prima bobina” (quella non sonorizzata). Essa potrebbe comodamente essere tagliata, perchè ha rilevanza scarsissima o nulla nel contesto del film. La scena si apre con una ruota che gira, ed un mezzo militare che attraversa la città, per poi fermarsi nei pressi di un palazzo. I militari scendono, e arrestano un delinquente. Quindi la sequenza ha esclusivamente un taglio “documentaristico”, e non è essenziale nel contesto del film.
Insomma, un giallo ben congegnato, nella sua durata limitata (circa 85 minuti). Senza dimenticare naturalmente il grande valore storico-cinematografico di cui parlavamo in apertura. Anny Ondra era stata già diretta da Hitchcock nei film JUNO AND THE PAYCOCK e L’ISOLA DEL PECCATO.
CAMEO: come è noto Hitchcock amava apparire in una breve sequenza del film. In RICATTO è un distinto e bonario uomo seduto su un vagone del metrò, infastidito mentre legge il giornale da un bambino che gioca con il suo cappello.
GABRIELE FORTINO
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