Paura in Palcoscenico

Hitchcock

locandina Regia: Alfred Hitchcock
Scritto da: Whitfield Cook (screenplay) Selwyn Jepson (novel) James Bridie (additional dialogue) Ranald MacDougall Alma Reville (adattamento)
Genere:Thriller
Fotografia di: Wilkie Cooper
U.S.A. 1950

Il teatro è vita, ma si potrebbe affermare che vale anche il contrario, la vita è una rappresentazione teatrale spesso…

In questo film, diretto da Alfred Hitchcock nel 1950, viene appunto trattato questo tema. Il Regista inglese aveva da tempo il desiderio di realizzare un film ambientato nel mondo del teatro, dove mescolare realtà e finzione.

Sul difficile tema della rappresentazione teatrale si impernia la trama e lo spettatore rimane disorientato fino al (sorprendente) finale.

Lo stesso Hitchcok utilizza per la prima ed unica volta un espediente insolito: un falso flash-back (più tardi ebbe a dire che si sentiva quasi in colpa per aver “ingannato” lo spettatore). Questo espediente però riesce perfettamenrte nel suo intento di confondere le carte e disorientare lo spettatore.

La trama. Charlotte Inwood (Marlene Dietrich), avvenente e famosissima attrice teatrale si reca a casa dell’amante Jonathan Cooper (Richard Todd) chiedendo il suo aiuto perchè ha appena ammazzato il marito. Costui si reca a casa della donna, per prendere un ricambio d’abito, visto che la vestaglia dell’assassina è macchiata di sangue, ma viene visto da una domestica, che avverte immediatamente la polizia.

Così Jonathan, il classico uomo al posto sbagliato nel momento sbagliato, è costretto a fuggire, chiedendo aiuto ad una sua amica, Eve (Jane Wyman) donna che però nutre più di una simpatia per l’uomo.

Eve nel frattempo lo nasconde a casa del padre, il vecchio Commodoro Gill (Alastair Sim).

Eve cercherà di metterlo in guardia da Charlotte, verso cui comincia a nutrire più di un sospetto, ma inutilmente. Jonathan infatti crede che lo faccia perchè è innamorata di lui. Però durante la vicenda, i sentimenti cambieranno e Eve, che intanto ha iniziato ad investigare per proprio conto, finirà per innamorarsi del poliziotto che segue il caso, Wilfred Smith (Michael Wilding).

In questo film assistiamo alla vicenda umana dei tre protagonisti e facciamo nostri i dubbi di Eve, fino allo sconvolgente finale. Un film atipico, perchè Hitchcock ci ha abituati al tema dell’innocente in fuga… e così sembrerebbe anche questa volta (anche se ci sembra di vedere il bonario sorriso del Maestro).

Stupenda ed affascinante Marlene Dietrich, non più giovanissima (fatichiamo ad immaginare che era alla soglia dei cinquant’anni) all’apice del suo successo. Nel film ha una piccola parte anche Patricia, la (non certo brillante per bellezza) figlia di Hitchcock. Da gustare le sue interpretazioni canore (ad es. LA VIE EN ROSE).

Il film inaugura un decennio d’oro (i favolosi anni ’50 de LA FINESTRA SUL CORTILE, CACCIA AL LADRO, INTRIGO INTERNAZIONALE, tanto per citarne alcuni tra i più famosi) per il regista inglese negli USA, in bianco e nero, dura circa 110 minuti ed il suo titolo originale è “STAGE FRIGHT”. Basato su un romanzo di Selwyn Jepson, adattato dalla moglie del Regista Alma Reville.

CAMEO: come è noto Hitchcock amava “firmare” i suoi film apparendo in una breve sequenza. In “Paura in palcoscenico”, dopo aver incrociato Eve Gill per la strada, si volta incuriosito ad osservare la donna che parla da sola.

GABRIELE FORTINO

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