Marnie

Hitchcock

locandinaRegia di: Alfred Hitchcock
Scritto da: Winston Graham
Original Music by: Bernard Herrmann   
Fotografia di: Robert Burks    
Scenografie di: Robert F. Boyle
Cast: Tippi Hedren, Sean Connery
U.S.A. 1964

Marnie Edgar (Tippi Hedren) è una donna affetta da cleptomania. La vediamo nelle sequenze iniziali compiere un furto nella ditta presso la quale lavora, per poi far perdere le proprie tracce.

Successivamente la vediamo cambiare nome e colore dei capelli e raggiungere l’anziana madre, Bernice (Louise Latham). La madre è una donna che vive da sola, affetta da una infermità alla gamba, e che ha “sostituito” in qualche modo l’affetto verso la figlia con quello nei confronti di una bimba di pochi anni, figlia di una vicina di casa. Donna fredda e capace di pochi sentimenti, sempre pronta a rinfacciare alla figlia ogni minima mancanza, la donna vorrebbe vivere con la vicina e la figlioletta, suscitando la legittima gelosia di Marnie, che la aiuta a vivere inviandole regolarmente del denaro (frutto delle sue rapine).

Assunta in una ditta che si occupa di editoria, pur se con poche referenze, grazie soprattutto al fascino esercitato su uno dei soci, Mark Rutland (Sean Connery), Marnie svaligia anche la cassaforte di questa ditta.

Mark scopre il furto e rimpiazza la somma rubata con denaro proprio, raggiunge Marnie e la costringe a sposarlo. La scelta infatti è tra la consegna alla polizia, quindi la prigione, o la consegna a  lui, quindi il matrimonio.

Pur non volendo i due si sposano, ma Marnie non permette all’uomo di sfiorarla. Inoltre la donna è terrorizzata dai fulmini e dal colore rosso, che la riportano probabilmente ad un qualche trauma subito da piccolina.
L’uomo se ne accorge e, pur osteggiato dalla perfida cognata Lil (Diane Baker), che vive con i due e il padre di Mark nella casa di famiglia, spende più di quanto possiede, richiedendo prestiti ad un cugino banchiere, per permettersi di restituire il bottino ai derubati e per portare la donna, di cui è sinceramente innamorato, in luna di miele.

In fondo l’uomo è l’unico che può aiutare Marnie a vincere la sua malattia, e capisce che il trauma risale all’infanzia, quando viveva con la vecchia madre.

Uno dei film più belli del regista inglese, uno degli ultimi della sua lunga carriera. Il film, del 1964, è quello immediatamente successivo a Gli Uccelli, dell’anno precedente, con la stessa Tippi Hedren (qui in verità abbastanza lontana dallo splendore della Melanie Daniels del celeberrimo film).

Ed ora qualche curiosità. Tippi Hedren, nata nel 1935 e tuttora vivente, aveva 29 anni quando girò questo film. Splendida donna tuttora (la vedemmo sulla tv italiana qualche anno fa intervistata da Paolo Limiti), è la madre dell’attrice Melanie Griffith.

“Marnie” è considerato uno dei film minori di Hitchcock, che fu, se non proprio un insuccesso, quantomeno scarsamente considerato dai critici e dal pubblico. E’ il quintultimo film del regista e, ad un’attenta lettura, si capisce bene come segni il passo con i tempi. Un Hitchcock diverso, che fa dire battute ambigue e a doppio senso a Mark, che fa aleggiare qua e là lo spettro del sesso. In sostanza sono lontani i tempi in cui gli attori, anche se innamorati, non si guardavano negli occhi nè si baciavano. Lontani i tempi in cui si davano timidamente del voi. No, qui si parla di rapporti coniugali, di madri prostitute, di uomini che toccano bambini. Si vede Mark spogliare Marnie (salvo poi pentirsene) e parlare di ricatti sessuali di vecchi bavosi. Si vede l’uomo giocare sul doppio senso delle parole “andare a letto”. Chi conosce Hitchcock converrà con noi che negli ultimi tempi ciò avverrà sempre più frequentemente e film come questo e Frenzy (penultimo film del Regista del 1972) ne sono la prova.
Alcune scene sono veramente belle, ne cito una per tutte. Durante lo svaligiamento della cassaforte della ditta presso la quale lavora, si vede sulla destra Marnie che apre la cassaforte e sulla sinistra, divise da un sottile muro, la donna delle pulizie che lava il pavimento. E’ la stessa inquadratura, ma assistiamo a due scene differenti. Nessuna sa dell’altra e lo spettatore teme che Marnie (per la quale fa in fondo il tifo) venga scoperta…
Concludo affermando che questa è stata un’ottima prova del grande Sean Connery.

Girato in Technicolor, il film dura circa 130 minuti. Da un romanzo di Winston Graham.

CAMEO: come è noto, Hitchcock amava “firmare” i suoi film apparendo in una breve sequenza. In Marnie, uscendo da una camera d’albergo, incrocia la Hedren.

GABRIELE FORTINO

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