IL CLUB DEI 39 – 39 STEPS

Hitchcock

Locandina Regia di Alfred Hitchcock
Scritto da: John Buchan, Charles Bennett, Ian Hay
Musica Originale di: Jack Beaver Hubert Bath
Fotografia di: Bernard Knowles
Cast: Robert Donat, Madeleine Carroll, Lucie Mannheim, Godfrey Tearle, Peggy Ashcroft, John Laurie, Helen Haye, Frank Cellier, Wylie Watsonì

Londra. Durante uno spettacolo teatrale in cui si esibisce Mister Memoria (Wylie Watson), Richard Hannay (Robert Donat), un giovane canadese, incontra una donna (Lucie Mannheim) che dice di chiamarsi Annabella Smith – nome chiaramente falso, e che gli chiede di ospitarla a casa sua. La donna è seguita, e con un espediente (scatenando il panico nella sala con un falso allarme) riesce ad uscire dal teatro, confondendosi tra la calca. La donna confessa a Richard di essere una spia, ma la notte stessa verrà assassinata con un coltello piantato nella schiena da alcuni individui penetrati nella casa. Annabella fa in tempo a mostrare una cartina della Scozia con indicata una località. Prima di morire parla anche dei “39 scalini”, una congrega di pericolose e spietate spie, con a capo il professor Jordan (Godfrey Tearle), un pericoloso personaggio senza molti scrupoli.

Richard si sente in pericolo di vita, e decide di raggiungere la Scozia quando la polizia inglese, subito dopo la scoperta del cadavere nella sua abitazione, comincia a dargli una caccia spietata. Comincerà una lunga fuga, costellata da molti tradimenti, ed in compagnia di Pamela (Madeleine Carroll) un’avvenente bionda, precedentemente incontrata. La fuga porterà Richard a cavarsela brillantemente in un convegno politico, in una casa abitata da un vecchio piuttosto avido e manesco, nella brughiera scozzese, in un albergo gestito da una simpatica donna e addirittura nella casa del nemico. I due sono legati da delle manette, e gli inconvenienti che derivano da questo forzato “legame” sono probabilmente la parte più divertente dal film.

Questo è il film inglese più celebre di Hitchcock, ed anche in assoluto uno dei più avvincenti e ben riusciti. Diamo un’occhiata all’anno: la pellicola risale al 1935, eppure questo giallo riesce ancora a catturare lo spettatore per l’intelligenza mista alla garbata ironia con cui è stato realizzato. Troviamo alcuni tematiche che saranno utilizzati spesso da Hitchcock nella sua lunghissima carriera: lo spionaggio, l’innocente accusato di un delitto che non ha commesso, la fuga, ed il protagonista che viene completamente scagionato alla fine. Naturalmente il finale è lieto, e facilmente intuibile. Da notare il modo ironico con cui ancora una volta viene derisa la polizia di Scotland Yard.

Il film, girato naturalmente in bianco e nero, dura circa 86 minuti. Ovviamente visti i 70 anni di età la qualità audio è scadente. Bellissima la protagonista, Madeleine Carroll.

Vorrei sottolineare il garbo e la classe con cui questo film è girato: non una sola parola sconveniente, i protagonisti che si danno del voi per tutta la durata dello stesso e l’assenza di scene particolarmente violente. Pensate che non viene mostrata neanche la scena con cui il vecchio pastore picchia la moglie, ma si sentono soltanto le urla di questa. Uno stile che oggi in questi tempi di sangue, sesso e turpiloqui di ogni tipo (non solo nel mondo cinematografico) dovrebbe essere preso ad esempio un po’ più spesso. Ma forse lo abbiamo perso per sempre.

Il film è davvero appassionante, e sembra non mostrare del tutto la sua età. Da vedere o rivedere.

CAMEO: come è noto Hitchcock amava “firmare” i suoi film apparendo in una breve sequenza. Ne IL CLUB dei 39 è un signore che getta a terra con disinvoltura una carta di chewing-gum, durante la scena iniziale della fuga di Richard e Annabella.

GABRIELE FORTINO

E-mail: [email protected]

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