Paul Bernardo e Karla Homolka

Biografie

Foto dei serial killer Paul Bernardo e Karla Homolka Soprannome: Gli sposi killer
Luogo omicidi: Canada
Periodo omicidi: 1990 – 1992
Numero vittime: 3
Modus operandi: ragazze torturate e violentate, una di queste fatta a pezzi e gettata in un lago
Cattura e Provvidementi: bernardo è stato condannato all’ergastolo, homolka nel luglio 2005 è uscita dal carcere

“Amore, per te.. ucciderei!”
Quante volte ce lo hanno detto? E quante volte invece siamo stati noi a dirlo? Parole esagerate e un po’ pesanti, dall’ effetto sicuro ma che difficilmente si metteranno in pratica. Karla Homolka però è andata oltre, per amore del suo perverso marito, Paul Bernardo, si è resa complice di diversi stupri e di almeno tre omicidi.
È il 1990 e una 21enne canadese, Karla Homolka, è al settimo cielo. Si è fidanzata con un sofisticato, professionale e ricco contabile, ben presto i due si sposeranno. Lui si chiama Paul ed è per lei motivo di orgoglio con parenti e amici. Lo ama alla follia per la sua unicità, per la sua brillantezza, ma anche per il suo essere selvaggio tra le coperte.
Karla è disposta a tutto per tenere vivo l’amore che l’uomo prova per lei e presto ce lo dimostrerà.
Ma chi è veramente questo Paul?

Paul Bernardo nasce in una famiglia tormentata. Sua madre Marilyn è la figlia adottiva di un noto e ricco avvocato di Toronto mentre suo padre, Kenneth Bernardo, è un contabile, figlio di una commerciante inglese e di un povero immigrato italiano.
Marilyn in realtà voleva sposarsi con un altro uomo ma è stata ostacolata da suo padre. L’avvocato desiderava che sua figlia si sposasse con un uomo colto e benestante, perciò la costringe a ripiegare su Kenneth Bernardo.
Il matrimonio si tiene nel 1960 e immediatamente dopo i due si trasferiscono nell’area di Scarborough, un quartiere borghese di Toronto. Qui hanno due figli (un maschio e una femmina), sembra proprio la vita di una normale coppietta, ma la natura folle di Kenneth non tarderà a venir fuori. L’uomo è un violento, picchia la moglie e i figli, e ha strane perversioni sessuali. Esausta, Marylin decide di scappare dal tetto coniugale e concepisce Paul con il vecchio corteggiatore respinto da suo padre.
Nel 1964 Kenneth Bernardo riconosce il figlio illegittimo e la coppia si riforma, non certo per vivere felice e contenta.
Le perversioni e la follia di Kenneth aumentano: stupra la figlia, corteggia le ragazzine e la sera gira per il quartiere spiando le donne dalle finestre. Marylin invece diventa esageratamente obesa, cade in depressione e si rifugia in un mondo tutto suo, nella cantina.

Mentre i suoi fratelli risentono pesantemente della situazione familiare, tentando anche diverse volte la fuga, Paul cresce allegro, bello, sereno e iperattivo. Nel giro di pochi anni fa carriera nei “Giovani Esploratori” e diviene uno dei bambini più popolari. Da adolescente è tra i più corteggiati.
Intelligente e laborioso, Paul ha tutti i requisiti per costruirsi una vita felice, da uomo d’affari, ma nel 1980 sua madre gli rovina la vita.
Paul ha appena compiuto 16 anni e Marylin ha la splendida idea di confessargli la sua scappatella del 1964, facendo vedere al ragazzo le foto del suo vero padre.
Dopo questo episodio Paul non sarà più lo stesso: l’odio per i suoi genitori crescerà di giorno in giorno e il suo atteggiamento nei confronti delle donne, fino ad allora premuroso e romantico, diventa sempre più violento.

Durante gli anni dell’Università le fantasie sessuali di Paul prendono una brutta piega: costringe al sesso anale le sue partner occasionali e le sue fidanzate, le picchia, si diverte a umiliarle e a sottometterle. Anche il suo incredibile senso degli affari è sprecato nelle truffe e nel contrabbando illegale di sigarette.
Nel 1987 avviene però una svolta importante: Paul trova un lavoro come contabile in una banca importante e conosce la ragazza dei suoi sogni, Karla Homolka.
I due sin da subito sono ossessionati sessualmente l’uno dell’altro. Diversamente dalle altre ragazze Karla non ha nessuna intenzione di mollare quell’uomo violento e perverso, al contrario incoraggia il suo comportamento sessuale sadico. Nel loro gioco preferito lui la ammanetta e finge di essere uno stupratore e lei lo implora di fermarsi.
Nello stesso periodo Paul diventa uno “stupratore seriale”. È una tipologia di aggressore molto rara e complessa ma, come nei serial killer, ognuno di loro ha il suo modus operandi. Paul agguanta le ragazze alla fermata dell’autobus e le schiaccia a terra. Le costringe al sesso anale a alla fellatio, obbligandole a parlare, quindi le lascia andare. Nel 1988 le sue vittime sono già 13.
Karla sa benissimo quello che fa Paul, ma lo incoraggia a proseguire. Una vittima confessa addirittura che insieme allo stupratore c’era una donna che scattava fotografie, ma per gli investigatori è stata soltanto un’allucinazione dovuta allo shock.

E così siamo di nuovo nel 1990, con Karla orgogliosa di essere la promessa sposa di questo orribile uomo, disposta a fare di tutto per non perderlo, terrorizzata dall’idea che Paul si annoi con lei e cerchi una nuova compagna.
In effetti Paul trova in Karla un grandissimo difetto: la ragazza non era più vergine quando i due hanno avuto il loro primo rapporto sessuale, perciò lui si sente in diritto di “esigere in risarcimento” la verginità della sorella di Karla, Tammy Homolka. Dalle nostre parti una cosa del genere si chiama stupro, ma nella mente di Karla la proposta suona logica e dovuta. La ragazza accetta anche il fatto che il tutto sia filmato, d’altra parte è normale registrare gli eventi importanti della vita. La verginità di Tammy insomma sarà il regalo per Paul del Natale 1990.
Lavorando in una clinica veterinaria Karla si incarica di rubare dei sedativi: la sua scelta ricade sull’halothane, un fortissimo anestetico che viene inalato dagli animali prima delle operazioni chirurgiche. Insomma, va bene fare il regalo al maritino, ma allo stesso tempo è bene assicurarsi che la propria sorella soffra il meno possibile. Karla effettua anche diverse prove sugli animali e con dei fazzoletti, pianificando così quello che potremmo definire lo stupro più organizzato e grottesco della storia.

Il 23 dicembre 1990 è il gran giorno della deflorazione di Tammy. Paul ha comprato una nuova cinepresa apposta e l’ha provata filmando la famiglia Homolka al completo, la villetta, le decorazioni.
Durante la cena Tammy beve dell’Halcion senza saperlo e ben presto si addormenta sul divano. Appena anche il resto della famiglia va a letto, l’operazione stupro può scattare.
Karla tiene premuto sul viso di Tammy un fazzoletto imbevuto di anestetico e Paul la violenta, scattando anche delle fotografie. Proprio quando Paul ordina a Karla di fare avances sessuali a sua sorella, Tammy vomita la cena.
Karla, terrorizzata, rovescia in fretta la testa della sorella, ma è tutto inutile: Tammy muore soffocata dal proprio vomito. Quando la folle e perversa coppia si rende conto che non c’è più niente da fare, la giovane viene rivestita e caricata su un’ambulanza chiamata d’urgenza. Per i dottori sarà morte accidentale.

Paul biasimerà a lungo Karla, incolpandola della morte di Tammy e della perdita del suo giocattolo sessuale. Fa di più, esige che la sua futura moglie gli trovi una sostituta.
Karla obbedisce a questo ennesimo e assurdo ordine dall’alto e, dopo lunghe ricerche, riesce a trovare una ragazza giovanissima e verginale, proprio come la vuole Paul. Si tratta di Jane, un’adolescente del posto, che per uno strano scherzo del destino assomiglia tanto a Tammy.
Agli occhi di Karla Jane è soltanto un regalo per Paul, il regalo di nozze per la precisione. Le due fanno presto amicizia e Jane viene invitata alla villetta di Paul a passare la serata. Passano diverse ore tra una chiacchiera e l’altra, si mangiano dolci e si beve alcol, tanto alcol. Con l’alcol Jane butta giù anche l’Halcion e cade addormentata.
Convocato d’urgenza dalla sua fidanzata, Paul scopre con grande emozione e entusiasmo la sua “sorpresa”. Come farebbe un bambino davanti all’albero di Natale si getta sul suo nuovo giocattolo senza pensarci sopra due volte, non prima di aver raccomandato a Karla di stare attenta con l’anestetico.
Prima di violentare la giovane, Paul obbliga Karla a fare sesso con Jane, poi tocca a lui, per diverso tempo, senza pietà. Il tutto ovviamente viene registrato su nastro.
La ragazza viene poi messa a letto e il giorno dopo si sveglia dolorante ma per niente sospettosa su quello che le è accaduto: convinta di essersi soltanto ubriacata e soprattutto di essere ancora vergine.

Questo atto d’amore convince definitivamente Paul a sposare Karla. L’uomo era non poco dubbioso, poiché Karla ha già passato i 21 anni e non è più vergine, ma questo regalo vale bene un matrimonio. Il rito viene celebrato con grande fasto, in una chiesa storica, con le carrozze di cavalli al posto delle auto e una cena sontuosa per 150 ospiti.

Leslie Mahaffy è una ragazza difficile, dalla personalità forte e indipendente. Non rispetta il coprifuoco impartito dai genitori, ruba nei negozi, salta la scuola e si dà al sesso facile.
Venerdì 14 giugno 1991, Leslie è fuori a spasso con gli amici, ben oltre il coprifuoco. Così, quando alle 2 di mattina torna a casa, si trova chiusa fuori dai suoi genitori. Leslie disperata cerca rifugio porta a porta dai suoi amici, ma nessuno pare intenzionato a ospitarla per la notte, perciò la ragazza decide di tornare a casa, intenzionata a svegliare i genitori pur di dormire in un letto caldo. Ma non tornerà mai più.
Dopo pochi metri la ragazza si imbatte in Paul Bernardo, che sta perlustrando il quartiere alla ricerca di prede. L’uomo l’afferra e con la minaccia di un coltello la costringe a salire in macchina.
Quando Paul torna a casa, Karla sta ancora dormendo così l’uomo si mette a filmare la sua vittima 14enne, nuda e bendata. La confusione sveglia Karla Homolka che, invece di arrabbiarsi, si prostra per l’ennesima volta agli ordini del folle marito: Paul le dice cosa deve fare con la povera Leslie e lei obbedisce. Sembra quasi un regista porno che impartisce istruzioni alle sue attrici. Poi tocca a lui, questa volta la vittima non è anestetizzata e la colonna sonora di questo film sarà composta da urla di dolore.
La sera del 29 giugno 1991 un uomo e sua moglie sono in canoa sul Lago Gibson quando notano dei resti umani che galleggiano sull’acqua. Una spalla, un piede, un torso. La polizia ci mette ore a recuperare tutti i resti e a ricostruire il corpo, massacrato da una motosega e solo l’apparecchio per i denti sarà utile per il riconoscimento: quel cadavere è della 15enne scomparsa, Leslie Mahaffy.

Nel frattempo Karla e Paul se la spassano con la loro “amica” Jane. La ragazza sembra stare ad alcuni giochetti che la coppia le propone, anche se è ancora ignara della sera in cui è stata stuprata. Alla fine si decide a parlarne con i genitori, che le vietano all’istante di recarsi dai Bernardo. Una delle ultime sere con Jane, Karla per poco non la uccide come è successo con Tammy. Ciò fa imbestialire Paul, che minaccia la moglie di divorzio: è troppo incapace con l’anestetico per meritarsi la sua compagnia.
Persa Jane, i due si sfogano per un po’ di tempo con una ragazzina consenziente, ma questa ben preso si trasferisce negli USA, lasciando Paul senza giocattolo e permettendo agli attriti coniugali di riaffiorare.
Karla comincia ad avere paura di perdere Paul e capisce che deve rimediare assolutamente in qualche modo.

Il 30 novembre 1991 una bella e vivace 14enne Terri Anderson, scompare nel nulla.
Il 16 aprile 1992 un’adolescente molto popolare e di origini francesi, conosciuta da tutti come Kristen, viene rapita nel parcheggio di una chiesa.
Karla ha adescato la ragazza con la scusa di chiedere informazioni stradali e, appena la ragazza si è chinata sulla mappa, Paul l’ha obbligata a salire a bordo sotto la minaccia di un pugnale.
Kristen viene umiliata a lungo. Ha avuto la pessima pensata che il collaborare sia la sua unica alternativa alla morte. E più collabora e più Paul diventa sadico e violento. Dai nastri si vede che arriva addirittura a orinarle sulla faccia e a schiaffeggiarla con il pene.
Il trattamento va avanti per un paio di giorni, poi arriva il momento di sbarazzarsi della francesina: la ragazza ha visto troppo, potrebbe riconoscerli e non può rimanere in vita. Per fortuna almeno questa fase non è stata filmata.
Il 30 aprile 1992 il corpo di Kristen viene rinvenuto in una fossa. Il suo corpo nudo non è stato smembrato come quello di Leslie e gli investigatori non riescono a connettere tra loro i due omicidi.
Il corpo di Terri Anderson viene invece ritrovato il 23 maggio 1992, nelle acque del porto di Dalhousie. Il cadavere di Terri è stato in acqua per quasi sei mesi, causando così la cancellazione di ogni segno evidente della violenza subita. I coroner chiudono il caso decretando che la ragazza è affogata mentre era ubriaca.

LE INDAGINI E LA CATTURA
Caso vuole che la polizia arrivi a Paul Bernardo grazie ai casi dello Stupratore di Scarborough.
L’investigatore assegnato al caso dello stupratore seriale è Steve Irwin della polizia di Toronto.
Intorno al Natale del 1987 una delle vittime fornisce una descrizione molto dettagliata dello stupratore: un ragazzo di bell’aspetto, alto 1.80, pulito, curato e senza tatuaggi. L’identikit che la ragazza fa stilare è perfettamente somigliante a Paul Bernardo, ma la polizia ancora non lo conosce né fa pubblicare l’identikit alla stampa.
Nemmeno quando emerge che lo stupratore ha la stessa auto di Paul la polizia riesce a collegarli, bisogna infatti aspettare il maggio del 1990: dopo aver interrogato a lungo tutte le vittime, ed essendo arrivati alla conclusione che si tratta sempre dello stesso aggressore, la polizia decide finalmente di pubblicare l’identikit, aggiungendo una ricompensa di 150.000$ per chi porterà alla sua cattura. La ricompensa, invece di facilitare le indagini, complica irrimediabilmente il lavoro degli agenti, poiché alla centrale arriva un nugolo di segnalazioni.
Fra i segnalatori c’è anche un impiegato della banca in cui lavora Paul Bernardo, che segnala il suo collega per la sua somiglianza all’identikit. Purtroppo l’alto numero di segnalazioni ricevute dalla polizia fa sì che proprio questa cada nel vuoto, la polizia di Toronto non ha abbastanza agenti per coprire tutti i sospetti.

Passa qualche tempo e l’investigatore Steve Irwin riesce a far analizzare in laboratorio lo sperma del violentatore. Ben 230 dei sospetti, tra cui anche Paul, vengono convocati per delle visite mediche. Il sangue di 5 di loro coincide con lo sperma dello stupratore e tra questi ovviamente c’è anche Paul.
Evidentemente la polizia di Toronto non potrà mai vantarsi di essere tra le più efficienti al mondo: nonostante il cerchio si stia chiudendo, il caso cade in secondo piano perché lo Stupratore di Scarborough ha smesso di colpire, e il controesame supplementare per i 5 sospetti viene rimandato all’aprile del 1992.

Nel frattempo Paul e Karla si sono trasferiti a vivere a San Catharines e stanno compiendo i loro perversi delitti.
Dopo la morte della ragazza francese, il governo di Ontario organizza una task force e l’FBI offre alcuni dei suoi agenti più esperti.
Proprio in occasione del rapimento di Kristen, una testimone riesce a vedere la marca dell’auto del rapitore. La polizia la rende pubblica e anche questa volta tra i “segnalati” c’è Paul Bernardo.
Gli agenti si decidono finalmente di interrogarlo, a casa sua. Paul si dimostra aperto e gentile, intelligente e cooperativo. Racconta divertito che per la sua somiglianza con lo stupratore di Scarborough è già stato indagato una volta e gli investigatori gli credono, chiedono scusa e se ne vanno.

Arriva il 1992, finalmente viene preso il sangue ai 5 sospetti. Incredibile ma vero, la polizia scientifica di Toronto ne combina un’altra delle sue: le analisi di laboratorio vengono effettuate solo nel febbraio 1993. Quasi un anno per dare un volto allo stupratore di Scarborough, il volto di Paul Bernardo.
Forse con il senno di poi è facile arrivare a conclusioni del genere, ma con un po’ meno di burocrazia da parte degli agenti e un po’ più di efficienza da parte dei tecnici di laboratorio, Paul Bernardo sarebbe stato già dietro le sbarre nel 1990, prima ancora di cominciare a mietere vittime minorenni con la complicità di sua moglie.

Poiché Paul è anche un sospetto per gli omicidi a San Catharines, il detective Steve Irwin decide di rimandare l’arresto e di mettere l’uomo semplicemente sotto stretta sorveglianza.
Paul Bernardo è sotto controllo ed è rimasto solo. Nel 1992 ha cominciato a picchiare Karla, passando dalla violenza sessuale alle botte e, nel 1993, dopo aver visto la figlia con due occhi neri, i coniugi Homolka sono riusciti a convincere Karla a trasferirsi.
A questo punto gli agenti cominciano a fare pressione sulla donna, la interrogano a ripetizione, provano a farle domande a trabocchetto ma Karla sembra resistere. La giovane cade nel tunnel dell’alcol e dei tranquillanti. Si confida solo con il proprio zio, al quale confesserà presto tutto.

A metà febbraio 1993 Bernardo viene finalmente arrestato, accusato sia come stupratore che come assassino. Qualche giorno dopo, il 19 febbraio, viene ispezionata la casa della coppia e qui viene raccolta una grande quantità di materiale. Paul ha scritto un diario annotando ogni stupro di Scarborough nei minimi dettagli, compresi l’ora e cosa ha fatto alla vittima. Inoltre ha una intera stanza dedicata a libri sull’omicidio seriale e a VHS pornografiche.
Ci sono anche dei filmati che ritraggono Karla amoreggiare con due delle vittime, così il tribunale propone alla donna un patto: 12 anni di carcere (anche se il suo avvocato preferirebbe un ospedale psichiatrico) riducibili a 3 anni in caso di buona condotta. Lei in cambio deve dire tutto quello che sa.
Le perizie psichiatriche su Karla confermano che lei è solamente una vittima di Paul Bernardo e vengono confermati i 12 anni di carcere. Nel 1996, dopo 3 anni di carcere, non è stato però mantenuto il patto e non è avvenuto il rilascio sulla parola: il tribunale del riesame ha stabilito che Karla Homolka potrebbe essere pericolosa per gli altri, catalogandola come Sexual Offender (aggressore sessuale) e confermandole i 12 anni. Dovrebbe uscire a 2005 inoltrato, sempre che il tribunale non trovi qualcosa d’altro di cui accusarla.
E Paul Bernardo? Nonostante tutte le confessioni e tutto il materiale a disposizione, il processo a Paul parte solo due anni dopo l’arresto, nel 1995. Perché? Beh, qui la storia diventa paradossale. Prima di finire in prigione per essere processato, Paul ha infatti consegnato tutti i videotape incriminanti al suo avvocato difensore, chiedendogli di nascondere tutto. Gli investigatori ci hanno messo ben 2 anni per rintracciare i filmati, fino a quando l’avvocato difensore è crollato in preda a una crisi di coscienza e li ha riconsegnati (perdendo anche il lavoro per il ritardo causato e per la poca etica dimostrata).
Il processo non è stato facile, sia perché il materiale da visionare era altamente imbarazzante, sia perché si è a lungo dibattuto sulla reale posizione di Karla Homolka. Va bene che si tratta di una donna fragile, vittima di suo marito, ma almeno un omicidio vede la sua responsabilità diretta: quello di sua sorella Tammy.
Alla fine Karla si assumerà la responsabilità della morte di Tammy, scrivendo una lettera ai suoi genitori, ma al tribunale non interessa. Il carnefice è uno solo, è Paul Bernardo e viene condannato all’ergastolo.
Su questa brutta storia sono state scritte pagine e pagine, sicuramente il libro più accreditato e interessante su questo caso è quello di Stephen Williams che ha seguito questo caso sin dall’inizio e che lo segue tutt’oggi, rischiando anche guai legali con la polizia (ha detto di aver visto i nastri quando invece non era vero).
Nel 2001 girò voce che era in realizzazione un film sulla storia di Paul Bernardo e Karla Homolka. L’intero Canada si sgomentò per questo, vennero fatte petizioni per vietare la realizzazione di un film del genere e fu proposta addirittura una legge che vietasse ai criminali di vendere i diritti per le proprie storie. Non sappiamo se il progetto si sia fermato veramente o se sia rimasto chiuso nel cassetto di qualche produttore Hollywoodiano..ma speriamo “vivamente” che sia un progetto “morto”.

DANIELE DEL FRATE 24-02-2005

AGGIORNAMENTI:

05.07.2005: È scaduta la pena di 12 anni di carcere che Karla Homolka ha dovuto scontare nell’istituto Ste. Anne des Plaines, in Québec.
Intorno alla scarcerazione della donna è nato un piccolo giallo, poiché i suoi avvocati hanno deciso di tenere fuori i media in ogni modo.
Così, il giorno previsto per la liberazione di Karla Homolka, i giornalisti si sono ritrovati a inseguire un furgone della polizia che scortava…una sosia perfetta della detenuta.
La donna potrebbe essere uscita qualche giorno di prima, aggirando i cronisti, così come potrebbe essere uscita il giorno stesso, utilizzando la sosia come esca per i media.
Fatto sta che Karla Homolka è nuovamente in libertà. Non si sa ancora se prenderà la cittadinanza del Québec, ma è sicuro che non tornerà nei luoghi dei delitti.

04.12.2005: Con il disappunto dell’opinione pubblica, la Corte Superiore Canadese ha annullato le 14 restrizioni che gravavano su Karla Homolka. Tra queste, c’era il divieto di comunicare con il marito, l’obbligo di avvisare la polizia dei propri spostamenti e il divieto di rimanere da sola nella stessa stanza con i minori di 16 anni.
Adesso Karla Homolka è definitivamente libera.

2006: La Corte Suprema ha rimosso 14 delle numerose restrizioni che gravavano su Karla Homolka, ma ha respinto la sua richiesta di cambiare legalmente il proprio nome in Emily Tremblay (una specie di Mario Rossi del Quebec).
Nel frattempo, negli USA, è uscito il film drammatico “Karla”, ispirato alla storia della coppia omicida, scatenando non poche proteste.

2007: Secondo alcuni giornali canadesi, la Homolka avrebbe partorito un bambino, ma non si conoscono né il nome né il sesso del nascituro.

DANIELE DEL FRATE 05-07-2005

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