Ludwig (Abel & Furlan)
Soprannome: I Neonazisti
Luogo omicidi: Italia
Periodo omicidi: 1977 – 1984
Numero vittime: 15
Modus operandi: pistola
Cattura e Provvidementi: 27 anni di carcere
Il Serial killer “Ludwig” è la coppia formata da Marco Furlan e Wolfgang Abel, non due balordi, ma due ragazzi della Verona “bene”. Figlio del primario dell’ospedale Borgo Trento di Verona e laureando in fisica il primo, figlio di un assicuratore tedesco e laureato all’università di Monaco con centodieci e lode il secondo. Insomma due ragazzi modello, vissuti in tutti gli agi.
La loro area di azione era soprattutto il nord-est dell’Italia, spinti soprattutto da un desiderio convulso di “punire”chi, con il proprio comportamento, offendesse la morale e l’etica comune.
Tra le vittime vi sono prostitute, drogati, e anche spettatori di film a luci rosse.
Nei volantini pervenuti ai mass media, gli esponenti di Ludwig si definivano “Gli ultimi eredi del nazismo“. I due erano ormai avvolti in una specie di delirio mistico, tanto che nei loro messaggi compaiono croci uncinate e frasi tipo Dio è con noi.
Le modalità degli omicidi sono brutali: coltellate, martellate, colpi di scure, colpi con punte di scalpello e fuoco.
Il 3 marzo 1984, Furlan e Abel colpiscono la discoteca “Melamara”di Castiglione delle Stiviere, dove molti ragazzi stanno festeggiando il carnevale.
Nessuno si accorge dei due ragazzi travestiti da Pierrot, ma a festa iniziata qualcuno avverte una strana puzza di benzina. Pochi minuti dopo i due Pierrot vengono scoperti nell’atto di versare le taniche sulla moquette, proprio in corrispondenza delle uscite di emergenza della discoteca.
I Ludwig tentano una fuga, ma vengono rincorsi e arrestati.
Al commissariato, dove sono stati condotti, spiegheranno il loro comportamento con un laconico “volevamo vedere come ballavano con le fiamme“.
Nel 1984, arrestati, vengono dichiarati colpevoli di almeno quindici omicidi avvenuti tra il 1977 e il 1984. Ricorsi in appello, vengono condannati a ventisette anni di carcere.
Durante gli anni di galera, sia Abel che Furlan hanno tentato più volte il suicidio, dichiarandosi ripetutamente innocenti, ma tuttavia non hanno mai ottenuto nessuno sconto della pena.
Sara Di Marzio Ottobre 2006
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