Biografia di Jack Il Saltatore, tra realtà e fantasia
Nel periodo Vittoriano, Londra è stata al centro di alcuni episodi sconcertanti che ne hanno terrorizzato gli abitanti. Quello che vi sto per raccontare supera qualsiasi tipo di immaginazione: tra realtà e fantasia, il personaggio in questione ha fatto parlare di sé per tanti anni; il suo nome, Jack, ha sempre evocato spaventose azioni di sangue.
Secondo le fonti storiche, pare che tutto abbia avuto inizio la sera del 25 settembre del 1837. Una ragazza di ventitre anni, di nome Polly Adams, stava tranquillamente passeggiando nei pressi di un parco in compagnia della sua amica Mary nonostante la giornata fosse fredda e avvolta dalla nebbia. Ad un tratto, le due sentirono degli strani rumori provenire da dietro un cespuglio: incuriosite, si avvicinarono e saltò fuori un uomo dal volto sfigurato, alto, con un mantello nero e con artigli al posto delle unghie. In preda al panico, le ragazze fuggirono, ma Polly inciampò e fu raggiunta da quell’essere che le salì sopra la schiena e iniziò a graffiarla fino a lacerarle la pelle. Le urla della ragazza non bastarono a far scappare quell’uomo orribile.
Nel frattempo Mary chiese aiuto a dei poliziotti che, quando arrivarono sul luogo dell’aggressione, trovarono la povera Polly in un lago di sangue. Fortunatamente la giovane si salvò e il giorno dopo raccontò quanto segue: “Ho visto bene quella creatura in faccia: era metà uomo e metà diavolo, aveva lunghi artigli, gli occhi sembravano di fuoco e indossava un lungo mantello nero e stivali scuri, era il demonio in persona“. La ragazza non fu creduta e il caso fu archiviato come stato di un’allucinazione.
Il 26 settembre dello stesso anno, una donna di 31 anni di nome Frances venne aggredita dallo stesso personaggio misterioso, in una zona periferica della città. Dopo averla fatta cadere a terra, l’assalitore le strappò la gonna con gli artigli e la ferì gravemente al collo e alla schiena, per poi scappare saltando con scioltezza un cancello del cimitero. La donna, sbalordita da quel gesto atletico, raccontò nei minimi dettagli l’accaduto e da quel momento la demoniaca creatura si guadagnò il nome di Jack il Saltatore o Spring-Heeled-Jack, Jack dai tacchi a molla. Durante le indagini, i poliziotti trovarono delle strane impronte a forma di zoccolo nei luoghi delle aggressioni e molte persone pensarono che potesse trattarsi del diavolo in persona. In ogni caso, i londinesi avevano a che fare con individuo imprendibile che spaventava e feriva a caso i cittadini, per la maggior parte donne.Nel mese di ottobre, un guardiano di una caserma sentì dei rumori nel bosco circostante. Consapevole del pericolo, andò ugualmente a verificare di persona senza l’aiuto di nessuno, un errore imperdonabile perché Jack gli saltò addosso e lo graffiò procurandogli delle profonde ferite in tutto il corpo. L’uomo verrà trovato in stato confusionale con i vestiti strappati e insanguinato; anche in questo frangente la responsabilità fu attribuita a questa specie di demonio che imperversava nelle zone buie di Londra, favorito anche dalla costante nebbia che lo avvantaggiava nella fuga.
Verso la metà di novembre del 1837, una donna di nome Mary Stevens, di 38 anni, venne assalita da Jack il Saltatore mentre stava rientrando a casa. A differenza delle altre volte, il demone si limita a baciarla con forza per poi dileguarsi nella nebbia, saltando un alto muro come nulla fosse. La donna rimase sconvolta e raccontò la sua versione alla polizia che a questo punto si mobilitò per cercare a tutti i costi di catturare la diabolica creatura.
Dopo aver colpito nella zona periferica di Londra, Jack si sposta verso il centro della città terrorizzando sempre più i cittadini. La sera del 18 febbraio 1838, Lucy Scales, di 18 anni, andò in compagnia della sorella a far visita ad un loro fratello che gestiva una macelleria. Uscite dal negozio, nella zona di Limehouse, le due ragazze videro sbucare da un vicolo buio, chiamato Green-Dragon-Alley, il famigerato Jack. Lucy, in preda al panico, si vide saltare addosso il demone che con una fiammata blu le accecò temporaneamente gli occhi; la ragazza tentò in tutti i modi di fuggire, ma l’assalitore con forza le strappò i vestiti e le graffiò tutto il corpo. Per un attimo la vittima riuscì a divincolarsi, ma Jack la raggiunse e con i suoi artigli le lacerò la pelle della schiena con profonde ferite e le tagliò parte dei capelli. Finalmente la sorella tornò con dei soccorritori e Jack fu costretto a fuggire scomparendo nell’ombra di quella sera fredda e umida.
Il Terrore di Londra colpisce ancora il 20 febbraio dello stesso anno: quella sera, già sul tardi e con la nebbia che rendeva la visibilità molto precaria, il demone rivolse le sue attenzioni alla famiglia Alsop. Suonò ripetutamente la campanella del cancello fino a quando Jane Alsop fu mandata dai genitori ad aprire la porta di ingresso. Mentre i coniugi si interrogavano su chi potesse essere a quell’ora, la ragazza vide vicino al cancello una figura alta, con un mantello scuro e un cappello nero; gli chiese cosa volesse e l’uomo rispose: “Sono un poliziotto, abbiamo catturato Jack tacchi a molla, si trova qui nella strada, per favore ho bisogno di una candela per fare luce.” Jane, che aveva già sentito parlare di quell’essere che spaventava le persone ma non si ricordava della sua descrizione, tornò in casa per prendere la candela e quando si avvicinò al cancello si accorse di avere di fronte un diavolo: la faccia era completamente malformata, gli occhi rossi come il fuoco e aveva una specie di lampada che pendeva sul torace. Mentre cercava di mettere a fuoco l’orrenda figura, Jane rimase avvolta da una fiammata blu che l’accecò quindi Jack le prese la testa sotto il braccio e le tagliò via ciocche di capelli e le graffiò il viso; in qualche modo la ragazza riuscì comunque a scappare verso la porta d’ingresso, ma il demone l’afferrò nuovamente e con i suoi artigli le procurò diverse ferite nel collo e sulla schiena. Le forti urla di Jane fecero accorrere la sorella minore che però, alla vista di Jack, rientrò subito in casa. Dovette intervenire un’amica di famiglia, la signora Sarah Harrison, che con freddezza sbatté violentemente la porta addosso all’aggressore costringendolo alla fuga, compiuta naturalmente con un salto spettacolare che lasciò esterrefatta la famiglia Alsop.
Qualche giorno dopo Jack provò un’azione simile bussando alla porta del Sig. Ashworth, la stessa fu aperta dal maggiordomo che rimase impietrito nel vedere quell’essere vestito di nero con il mantello nero a forma di pipistrello. L’uomo di servizio si mise a gridare talmente forte che fece dileguare il demone, lasciando questa volta intravedere una lettera W ricamata in oro all’interno del mantello, un particolare che forse avrebbe potuto portare al nome di colui che stava terrorizzando la tranquilla Londra Vittoriana.
I giornali diedero molto risalto al racconto dell’uomo aggredito, in particolare a quel simbolo sul mantello, e si incominciò spargere la voce che il colpevole di tutti questi misfatti poteva essere il Marchese Henry de la Poer Beresford di Waterford, un nobile che praticava diversi sport, con un carattere turbolento ed incline a fare scherzi di vario genere: si diceva che si fosse fatto costruire degli stivali con delle molle che gli permettessero di compiere dei salti straordinari, ma con la sua morte, avvenuta nel 1859, tutto cadde nel vuoto perche il famigerato Jack continuò anche dopo ad assalire molte donne e uomini.
In questo periodo ci furono molti emuli che si mascheravano e spaventavano i cittadini londinesi; è il caso di Daniel Granville, che girava con un mantello e il volto coperto simulando le sue gesta di Jak: l’uomo fu subito arrestato. Il 12 novembre 1845, Jack compie il suo primo omicidio. Maria Davis era una ragazza di tredici anni che frequentava i bassifondi in una zona chiamata Jacob’s Island, un luogo di estrema povertà con rifiuti in bella vista e baracche ovunque. Per vivere, Maria faceva la prostituta e quel giorno infausto incontrò, mentre passeggiava su un ponte di legno, l’orrendo essere che con un balzo l’afferrò per il collo e le sputò in faccia il fuoco blu, poi la sollevò per la testa e la scaraventò di sotto nelle acque paludose. La ragazzina tentò disperatamente di salvarsi, ma invano.
A questo punto la polizia non aveva più a che fare con una persona che si limitava a ferire o spaventare le persone, ma con un assassino.
Tra il 1850 e il 1870, il demone fece diverse apparizioni in varie zone della città assalendo indistintamente uomini e donne, variando di tanto in tanto il suo modus operandi, come entrare di notte nelle finestre aperte delle case e ferire al volto le vittime mentre dormivano o addirittura rapirle e lasciarle mezze nude sanguinanti in mezzo alla strada.
Nell’estate del 1877 una sentinella di nome John Regan, della caserma di Aldershot, fu assalito da Jack, preso a schiaffi e poi ferito al volto da una fiammata bluastra. Il ragazzo venne poi trovato nel bosco adiacente alla caserma con la divisa strappata e con profondi graffi sulla schiena e sul collo. Anche la sua descrizione del demone fu raccapricciante: alto, con il volto sfigurato, un mantello nero, una tuta aderente nera, una risata satanica, capace di compiere dei balzi sensazionali.
A sorpresa, il terrore di Londra si sposta a Liverpool, e precisamente nella zona di Everton. Era l’autunno del 1888, quella sera un gruppo di studenti rimase incredulo nel vedere una figura misteriosa arrampicarsi sul campanile della Chiesa locale, in Shaw street. I ragazzi gridarono per attirare l’attenzione dei passanti, ma il demone pochi istanti dopo scomparve dalla loro vista.
Da notare che proprio in quel periodo un altro Jack ben più terrificante fece la sua comparsa nell’enigmatica Londra Vittoriana, dove furono massacrate delle prostitute, lo Squartatore aveva preso il posto del Saltatore.
L’ultima apparizione del demone fu registrata nel settembre del 1904 a Liverpool, dove lo videro saltare da un tetto all’altro con la sua classica risata diabolica scomparendo per sempre nel nulla.
Sono state fatte tante ipotesi di chi potesse essere Jack dai tacchi a molla, così come per lo Squartatore, forse in mezzo a tanti nomi di sospettati ci furono anche quelli dei due inafferrabili uomini che hanno sconvolto la Londra del XIX secolo, probabilmente non lo sapremo mai. Ma anche per questo motivo questi due personaggi avvolti nel mistero dopo tanti anni suscitano ancora oggi un interesse indelebile.
Luigi Pacicco febbraio 2009
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