Dean Corll detto Candyman

Biografie

Foto del serial killer Dean Corll detto Candyman Soprannome: Candyman
Luogo omicidi: Houston (Texas U.S.A.)
Periodo omicidi: 1970 – 1973
Numero vittime: 10 +
Modus operandi: strangolamento e mutilazioni
Cattura e Provvidementi: ucciso dal suo complice Henley

Dean Corll è un serial killer atipico: nessuno shock particolare ha attraversato la sua infanzia, mentre non sapremo mai se fosse affetto da qualche malattia mentale poiché è stato “catturato” da morto. Nessun lavoro per gli psichiatri del tribunale questa volta.
Eppure Dean aveva una doppia vita. Per tutti era “CandyMan“, un 30enne giocherellone, gentile e disponibile con chiunque, soprattutto con i bambini.
Ma in compagnia dei suoi migliori amici, Dean si trasformava, diventava un pedofilo, un sadico, un assassino seriale.

Dean Corll nasce il 24 dicembre del 1939, a Fort Wayne, nell’Indiana, da Arnold e Mary Corll.
Quello dei suoi genitori non è un matrimonio felice: i due divorziano quando Dean ha appena sei anni. È Mary ad ottenere l’affidamento di Dean e di suo fratello Stanley.
Nel 1950, i Corll decidono di mettersi nuovamente insieme, così l’intera famigliola si trasferisce a Houston, nel Texas.
La felicità famigliare ritrovata non dura molto: nel 1952, Arnold e Mary divorziano nuovamente.
Nonostante questa seconda rottura, Dean rimane in ottimi rapporti con il padre: gli telefona spesso e instaurano una sorta di corrispondenza.
Nel 1953, Mary ha già trovato un nuovo marito, un commesso, che porta con sé la figlia avuta da una precedente relazione.
Mentre i problemi famigliari si evolvono, a Dean viene diagnosticato un soffio al cuore che spezza tutti i suoi sogni di gloria sportivi. Il ragazzo non si perde d’animo e dirotta i propri interessi sulla musica, fino a diventare il suonatore di trombone nell’orchestra del Liceo.
Nel 1957, Mary si inventa un business dal nulla: impasta e cucina dei dolci alle noci, poi li mette in vendita. Dean la aiuta, raccogliendo le noci e consegnando a domicilio i dolci.
Il giovane Corll è educato con tutti i clienti, gentile, comprensivo e affettuoso con i bambini. Esegue ogni ordine e non mette mai in discussione ciò che sua madre gli dice di fare.
Gli affari vanno avanti fino al 1960, quando Dean lascia la città per recarsi a Indianapolis a prendersi cura della nonna appena rimasta vedova. Un santo.

Torna a Houston nel 1962, giusto in tempo per trovare il garage trasformato in una pasticceria di successo. Dean ricomincia a coprire il ruolo di vice di Mary e ben presto ha abbastanza soldi per costruirsi un appartamento sopra il garage-pasticceria.
Non è comunque una vita leggera la sua: di notte impasta dolci con la madre, di giorno timbra il cartellino alla Houston Lighting and Power, la grande azienda dove fa l’elettricista.
Nel 1964, viene arruolato dall’Esercito, ma dura poco: lo congedano perché si affatica facilmente.
Tornato nuovamente a casa, Dean riprende ad aiutare la madre nella produzione e nella vendita di dolciumi. Gli affari vanno sempre meglio, tanto che la piccola fabbrica a conduzione famigliare è costretta a trasferirsi in uno spazio più grande.
Nel nuovo territorio ci sono molti bambini, ai quali Dean è solito regalare dei dolcetti. Oramai è per tutti il buono e generoso CandyMan.
Nel 1968, Mary esce malamente dal quarto matrimonio ed è costretta a chiudere la fabbrica di dolci. Si trasferisce in Colorado, dove ricomincerà da zero, e con successo, la propria attività.
Con il business dei dolciumi uscito dalla sua vita, Dean si concentra totalmente nella carriera di elettricista.

Nel 1970, David Brooks presenta a Dean un certo Wayne Henley.
Wayne è un 14enne brufoloso, disinteressato dallo studio e con problemi di alcolismo. Viene da una famiglia divorziata e con gravi problemi finanziari, perciò è costretto a svolgere due – tre lavori al giorno. Una volta ha tentato di arruolarsi nell’Esercito, ma è stato scartato perché non rispettava i requisiti minimi di istruzione (la seconda media).
David Brooks è nato nel 1955 a Beaumont, nel Texas. Come quelli di Wayne e Dean, anche i suoi genitori sono divorziati fin da quando aveva 5 anni. A differenza dei suoi due amici, David ha dovuto fare il figlio-pendolare per molti anni, dividendo la propria vita in due città diverse, per vivere un po’ con il padre e un po’ con la madre.
Al contrario di Wayne, David è stato a lungo uno studente modello, raggiungendo risultati eccellenti alle scuole elementari. Poi, durante gli anni delle Medie e del Liceo, i suoi voti sono crollati. In quel periodo David ha conosciuto Dean, che lo ha trasformato nel proprio schiavo sessuale a pagamento.
L’influenza di Corll su David è tale che, qualche anno dopo, riesce a fargli abbandonare definitivamente la scuola.

Il trio letale è dunque formato, e difficilmente David, Wayne e Dean si separeranno in futuro.
I due ragazzi dormono spesso in casa di Dean, oppure vanno a spasso con lui sul suo furgone.
I tre si recano nei luoghi di ritrovo degli altri adolescenti, si comportano come grandi amici, anche se tra di loro ci sono circa 15 anni di differenza.
Nonostante questa scarsa omogeneità, non sono in molti ad accorgersi del particolare trio: nella sottosocietà degli adolescenti, Dean, Wayne e David sono i classici perdenti, gli sfigati che nessuno nota se non di sfuggita.

Ogni tanto può capitare che un bambino o un adolescente scappino di casa. I motivi possono essere i più disparati, anche stupidi e insensati, ma succede. A chi non è mai frullato in testa un pensiero del genere da piccolo?
Non sempre però le scomparse sono dovute ad una semplice fuga…
Ciononostante, al contrario di quanto succede in Italia (dove si fanno sempre le congetture più pessimistiche possibili), in America le forze dell’ordine affrontano ogni caso di giovani scomparsi come se si trattasse di una scappatella.
Anche quando il ragazzo scomparso non ha portato con sé nemmeno un oggetto personale (vestiti compresi), gli agenti statunitensi preferiscono pensare alla fuga di casa piuttosto che ad un delitto, ipotesi questa che viene ignorata fino a quando non emergono prove evidenti.
Nel corso degli anni, questo tipo di approccio ostacolerà e rallenterà le indagini sugli omicidi compiuti da Ted Bundy, Jeffrey Dahmer e John Wayne Gacy… e sarà così anche per gli omicidi commessi da CandyMan, e dai suoi due giovani complici, nella Houston dei primi anni ’70.
All’epoca in cui ci troviamo, Houston è una città in rapida crescita. Le forze di polizia hanno il compito di contenere il crimine dilagante, e non si tratta di un compito semplice. Perciò, se scompare un bambino, magari da un quartiere povero come The Heights, una vecchia area della città caduta in disgrazia dopo la 2ª Guerra Mondiale, gli Agenti si sbarazzano velocemente del caso marchiandolo come”ragazzo scappato di casa”.

Il 29 Maggio 1971, il 13enne David Hilligiest ed il suo amico 16enne Gregory Malley Winkle non tornano a casa. Erano andati a fare un bagno alla piscina del quartiere.
Convocati dai genitori, gli agenti di polizia decidono di non intervenire: due ragazzini scappati di casa non sono dei criminali. I Detective promettono però di mettersi alla ricerca di David e Gregory, nel caso che i due ragazzini dovessero saltare la scuola nei giorni successivi.
Quella notte, la Signora Winkel riceve una telefonata da suo figlio. Quando, preoccupata, la donna gli chiede dove si trovi, il ragazzo fa una lunga pausa e poi:”Siamo a Freeport, mamma. Ti ho chiamato per farti sapere dove sono, così ti tranquillizzi.”
Nei giorni seguenti, alcuni amici dei due ragazzi scomparsi raccontano di aver visto David e Gregory salire a bordo di un furgone bianco.
Il Signor Hilligiest si reca personalmente a Freeport (a 70km da Houston) per condurre delle ricerche in proprio. Assume anche un Detective privato e offre una ricompensa, ma è tutto inutile.
Un amico di David, Wayne Henley, si offre di riempire la città di manifesti…

Il 17 Agosto, il 17enne Ruben Watson esce di casa per andare al cinema. Promette alla mamma e alla nonna di tornare entro le 19.30, ma non tornerà mai più.
Dieci mesi più tardi, la sera del 24 marzo 1972, Frank Aguirre finisce il suo turno al Long John Silver’s Restaurant ed esce con gli amici. Ha promesso di tornare a casa entro le 22. Rhonda, la ragazza che Frank dovrebbe passare a prendere con la macchina, lo attende invano tutta la sera.
Qualche mese più tardi, mentre è al ristorante con dei suoi amici, Rhonda viene avvicinata da Wayne Henley. Il ragazzo la porta in disparte e le annuncia che Frank non tornerà mai più: si è messo nei guai con una piccola gang mafiosa ed è stato punito.
Wayne non le può raccontare di più, quelle persone hanno minacciato anche lui.

Nel giro di un anno sono dunque scomparsi quattro ragazzi dallo stesso quartiere, dallo stesso gruppo di amici. Svaniti senza lasciare nessuna traccia.
I parenti e gli amici sono sicuri che non si tratta di fughe…ma la polizia che ne pensa? Per la polizia sono scappati, punto.

Nei mesi successivi, le scomparse di minorenni nel quartiere The Heights non accennano ad interrompersi.
Il 21 maggio 1972, il 16enne Johnny Delome scompare insieme al suo amico 17enne Billy Baulch. A tre giorni dalla loro scomparsa, il Signor Baulch riceve una lettera da Madisonville, un paesino a 80km da Houston:
Cari Mamma e Papà,
mi dispiace averlo fatto, ma io e Johnny abbiamo trovato un lavoro come camionisti. Trasportiamo merci nella tratta Houston – Washington. Ritorneremo nel giro di tre o quattro settimane. Fra una settimana comincerò a spedirvi una parte del mio stipendio, per aiutare a casa. Vi voglio bene, Billy.

Il Signor Baulch è un camionista, e sa bene che il lavoro indicato nella lettera non esiste.
La famiglia di Johnny riceve una missiva molto simile. La grafia è chiaramente quella del loro figlio scomparso, ma la lettera è troppo fredda e professionale, sembra dettata.
Dopo aver riflettuto a lungo sulle conoscenze dei loro figli, entrambe le famiglie giungono alla conclusione che David Brooks potrebbe c’entrare con la scomparsa dei loro ragazzi: il giovane David tempo prima ha provato a vendere loro della droga.
I Baulch ricordano inoltre che tutto quel gruppetto di adolescenti era solito passare giornate intere a casa di un certo Dean Corll.
Cosa combinate tutto il giorno in quella casa?” – aveva chiesto giusto qualche mese prima la madre di Billy a suo figlio.
Ascoltiamo musica a tutto volume, guardiamo la televisione e Dean ci mostra delle cose bizzarre. Una volta ci ha fatto provare le sue manette. Ci abbiamo giocato a lungo, fino a quando David Brooks ha perso le chiavi.”
Decisi di andare fino in fondo alla faccenda, i genitori di Johnny e Billy si presentano alla ex pasticceria Corll. Dean, molto gentilmente, spiega loro che non vede i ragazzi da diversi giorni ed è a sua volta preoccupato.

La storia prosegue così, fino all’Agosto del 1973, con ben poche variazioni sul tema: dei ragazzini scompaiono misteriosamente, la polizia se ne lava le mani e le ricerche dei genitori finiscono tutte in un vicolo cieco.

La mattina dell’8 agosto 1973, Wayne Henley e Tim Kerley lasciano casa Corll e vanno a trovare Rhonda, che nel frattempo è diventata la migliore amica di Wayne.
Faccia da bambina e corpo di donna, la giovane Rhonda Williams non se la passa molto bene: sua madre è morta da qualche anno e suo padre è un uomo alcolizzato e violento. Anche quella sera di agosto il padre di Rhonda è ubriaco, perciò Wayne decide di”rapirla” e di portarla nella sua”casa adottiva” di Pasadena.
Fuggiti attraverso una finestra con il favore delle tenebre, Rhonda, Wayne e Tim si danno alla pazza gioia per qualche ora poi, ubriachi fradici, si incamminano verso la casa di Corll.
Nonostante Rhonda gli stia molto a cuore, il giovane Henley non ha idea del pericolo in cui la sta cacciando portandola in quel posto, soprattutto senza il permesso di Corll.

I tre adolescenti arrivano alla casa di Dean Corll alle 3 del mattino. Appena si accorge dell’inaspettata ospite, l’uomo si infervora e comincia a urlare contro i due ragazzi, per poi calmarsi improvvisamente, al punto di proporre una festicciola.
Così, tra una canna e una birra, il gruppetto si scatena a lungo, fino a quando sprofondano tutti in un sonno pesante.
Il risveglio di Wayne non è dei migliori: il ragazzo si accorge subito di aver i polsi ammanettati, mentre le sue caviglie sono ben legate.
Grazie all’esperienza maturata in quel periodo, il giovane sa bene che lo attendono di lì a poco delle dolorose torture e una morte liberatrice.
Dall’altra parte della stanza, Tim e Rhonda giacciono a terra, denudati e legati. Del nastro isolante serra la loro bocca.

Vi ucciderò tutti!” – Strilla Corll -“Ma prima mi voglio divertire un po’!”

Prima di cominciare, l’uomo propone un patto a Wayne Henley: se gli darà una mano a torturare, violentare e uccidere i due sventurati, avrà salva la vita.
Il giovane accetta, viene liberato e gli vengono consegnati un pugnale e una calibro .22.
Soddisfatto, Corll conduce Tim e Rhonda in una delle camere da letto, quella dove ha installato il suo asse di compensato per le torture.
Dopo aver sistemato i due ragazzi sull’asse, Dean rimuove il nastro dalla loro bocca e invita Wayne a strappare i vestiti della ragazza con il pugnale.
Mentre il giovane Henley si piega per bisbigliare nell’orecchio di Rhonda che tra poco sarà tutto finito, Corll cerca in tutti i modi di stuprare Tim, ma senza riuscirvi. Il ragazzo è molto forte e si dibatte come un forsennato, resistendo così ad ogni”assalto” del pasticcere perverso.
È a questo punto che, furibondo e frustrato, Dean Corll volta la testa verso Wayne e si accorge di aver la pistola puntata alla testa.

Uccidimi, Wayne! Uccidimi! Non ce la farai mai!! Non sei abbastanza coraggioso!

EPILOGO
Alle 8:30 di mercoledì 9 agosto, la stazione di polizia di Pasadena riceve una telefonata da un ragazzo isterico. È Wayne Henley.
L’Agente A.B. Jamison si dirige all’indirizzo indicato, al 2020 di Lamar Drive. Di fronte alla casa verde trova tre adolescenti, due ragazzi ed una ragazza, fermi in piedi davanti alla porta, in sua attesa.
Uno dei ragazzi, un giovane snello dai capelli castani e con una barba appena visibile, si fa avanti e si presenta come Wayne Henley: ha ucciso il suo amico Dean Corll. Il corpo è in camera da letto, steso sul pavimento.

Il 33enne elettricista è stato colpito a morte da sei proiettili, che gli si sono conficcati nella testa, nel torace e nella spalla. Il suo corpo viene spedito all’obitorio, mentre i tre adolescenti vengono condotti alla centrale per l’interrogatorio di rito.
I Detective incaricati di esaminare la casa capiscono subito che c’è qualcosa di strano: sopra al tappeto è stato teso un telo di plastica, quasi a proteggerlo dagli schizzi di sangue, mentre sul letto c’è un asse di compensato pieno di manette e legacci. Sul pavimento ci sono un vibratore gigantesco, una baionetta con coltello, dei pezzi di vetro, del nastro isolante e della gelatina di petrolio.
Nel capannone situato nel cortile posteriore viene rinvenuta una grossa scatola di legno compensato, con dei fori per l’aria (o per infilare degli oggetti acuminati?). All’interno della scatola vengono trovati diversi capelli umani e tracce di sangue.

Secondo i vicini di casa, Corll era una persona tranquilla e insospettabile.

Alla centrale di polizia, Wayne vuota subito il sacco: Dean era un omosessuale con tendenze pedofile. Lui, Tim e altri amici fidati erano pagati per procurargli delle giovani vittime, che Corll seviziava e uccideva, per poi seppellirle in una rimessa per barche.
Gli Investigatori prendono con le molle questa versione dei fatti: dalle dichiarazioni dei genitori di Corll emerge infatti la figura di una persona rispettabile. Un uomo che adorava i bambini ed era generoso con i giovani.
Sempre secondo i genitori di CandyMan, probabilmente i tre adolescenti hanno approfittato dell’ospitalità di Dean e, drogati e ubriachi, lo hanno ucciso senza nessun motivo.
Sembrerebbe quasi naturale, per la polizia, accettare questa versione dei fatti… ma ci sono quegli strumenti di tortura, trovati nella casa di Corll, che lasciano aperti ancora molti punti interrogativi.
Poiché gli interrogatori ai vicini e ai conoscenti non portano a niente, gli investigatori decidono di seguire Wayne Henley presso la rimessa per barche dove, secondo il ragazzo, Dean Corll avrebbe seppellito almeno tre delle sue vittime.
Dopo aver percorso molti chilometri, il gruppetto giunge finalmente al “Southwest Boat Storage” di Silver Bell Street.
Il posto è molto buio, non ci sono finestre. Gli agenti sono costretti a muoversi molto lentamente, aspettando che la loro vista si abitui all’oscurità.
Sul pavimento ci sono due tappetini lisi, uno verde e uno blu. A sinistra dell’entrata svetta un enorme scatolone vuoto. La carcassa di un’automobile giace dall’altro lato, semicoperta da un telone. In un angolino viene trovata una borsa di plastica, contenente un sacco per il cemento, vuoto.

Nonostante il calore afoso di Agosto che li avvolge, gli uomini cominciano a scavare. Il lavoro si fa ancora più duro quando, dopo qualche spalata, il terreno diventa uno strato di cemento. Ancora pochi centimetri e affiora un sacco di plastica trasparente. Al suo interno c’è il corpo nudo di un ragazzino che dimostra circa 13 anni.
Sotto il corpo del ragazzino viene trovato uno scheletro. Perpendicolarmente allo scheletro ci sono i resti putrescenti di altri due adolescenti.
Mentre i media cominciano a spargere la voce per sconvolgere la nazione, gli scavi continuano: allo scoccare della mezzanotte i corpi recuperati sono otto.
Gli Hilligiest, la Signora Winkle, i Baulch, i Delome e molti altri genitori cominciano a capire come mai i loro figli non sono mai più tornati a casa.

Il giorno seguente, mentre i lavori di riesumazione proseguono, la polizia decide di re-interrogare Wayne Henley.
Il giovane pentito assicura di non aver mai partecipato alle torture e agli omicidi, ma ammette di essere stato testimone di tutte le atrocità.
Nel frattempo si presenta anche David Brooks, anche lui desideroso di confessare tutto quello che sa. Così, grazie alle confessioni di David Brooks e Wayne Henley, le forze dell’ordine riescono finalmente a ricostruire questa terribile storia.
Dopo una settimana ininterrotta di interrogatori, Wayne finalmente crolla e ammette di aver preso parte alle torture e di aver ucciso alcune delle vittime.

Le potenziali vittime dovevano essere giovanissime e di bell’aspetto. Corll, Henley e Brooks le avvicinavano sia individualmente che tutti e tre assieme. I due giovani adolescenti avevano attirato nella tana del lupo anche dei loro amici di infanzia, nonostante sapessero verso quale fine li stavano conducendo: stuprati, castrati (ad un paio di ragazzi il pene è stato staccato a morsi), seviziati e torturati in ogni modo fino alla morte. Alcuni morivano sotto tortura, altri venivano sgozzati o pugnalati a morte, altri ancora venivano presi a calci e pugni fino alla fine.

A due giorni dall’inizio delle investigazioni, grazie agli scavi nella rimessa, il conto delle vittime ammonta già a 17. Quando Henley indica altri due luoghi di sepoltura, Lake Sam Rayburn e High Island, i cadaveri disseppelliti arrivano a quota 27. Una cifra enorme, considerando che fino a poco tempo prima il record americano spettava a Juan Corona, con le sue 25 vittime.

Il Processo a Wayne Henley e David Brooks comincia pochi giorni dopo. Sin dalle prime battute si intuisce che i due ragazzi mirano ad una assoluzione per l’omicidio di Dean Corll: chiedono di venir considerati come potenziali vittime di CandyMan.
Nonostante questi tentativi, e nonostante l’attenuante data dalle loro confessioni, i due giovani non riescono a evitare una pesante condanna.
Per loro fortuna, nello Stato del Texas non è prevista la pena di morte per tutti i delitti commessi sotto il comando o l’influsso negativo di un’altra persona. Se qualcuno vi convince ad appiccare un incendio doloso (con vittime) o a partecipare ad uno stupro di gruppo, allora vi attende la sedia elettrica. Se invece vi hanno spinto ad uccidere qualcuno c’è “solo” l’ergastolo (che in America dura 99 anni e non 25 come in Italia): sei ne vengono comminati a Wayne e uno soltanto a David.

Attualmente, ogni tre anni, i due ormai ex teenagers avanzano la richiesta per il rilascio sulla parola. Domanda che puntualmente viene respinta dal tribunale. Ogni volta che si tiene un’udienza per discutere della richiesta di rilascio sulla parola di Henley e Brooks, i coniugi Scott, genitori di una delle vittime, siedono solennemente in prima fila.
Wayne Henley si è dato alla pittura in carcere, ritrae soprattutto fiori e paesaggi.
Probabilmente se Henley fosse una persona comune non vedremmo quei quadri nemmeno in un mercatino delle pulci, tuttavia, essendo stati dipinti dal complice di uno dei più efferati serial killer americani, questi dipinti vengono venduti a suon di dollari su E-bay. Nel Texas non esiste infatti una legge che vieti di speculare sulla notorietà criminale come accade invece in altri Stati.

DANIELE DEL FRATE 28-09-2005

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