Christine Falling la baby sitter killer

Biografie

Foto della serial killer Christine FallingSoprannome: L’assasina babysitter
Luogo omicidi: Florida (U.S.A.)
Periodo omicidi: 1980 – 1982
Numero vittime: 6
Modus operandi: soffocamento
Cattura e Provvidementi: ergastolo

Christine Falling nacque a Perry, in Florida il 12-03-1965 da padre 65enne e madre 16enne.
Cresciuta in povertà, obesa e mentalmente ritardata, le venivano somministrate grandi dosi di farmaci per curare l’epilessia.
Durante l’infanzia, Christine si trastullava lanciando i gatti da altezze mortali, per “testare le loro 9 vite”.
All’età di 9 anni, fu mandata insieme alla sorella in una casa per bambini disagiati, a causa delle loro continue liti domestiche, e li restò per un anno.
Nel 1977, a soli 14 anni, si sposò con un ragazzo, ma il matrimonio durò solo 6 settimane e fu costellato da violenti litigi, durante uno dei quali, nella foga, Christine scagliò addirittura uno stereo di oltre 11 kg in faccia al marito.

Dopo il fallimento del matrimonio, la Falling entrò in una fase ipocondriaca che la portò a recarsi in ospedale 50 volte nel giro di 2 anni per i motivi più svariati.
Visto il suo stato fisico e mentale, Christine lavorò come baby sitter per i vicini e i parenti.
Il 25-02-1980 fu portata d’urgenza in ospedale una bambina che accudiva. Alla piccola fu diagnosticata una grave forma di encefalite che la portò poco dopo alla morte.
Il medico rilevò una grave lesione al cranio della bambina. Christine spiegò che la bimba era caduta accidentalmente dal lettino, ma il medico non le credette e scrisse alla polizia. La nota fu però persa e il caso fu chiuso.

Christine si trasferì a Lakeland e, quattro mesi dopo il suo trasloco, Jeffrey Davis (4 anni) smise di respirare proprio mentre si trovava sotto le sue cure.
L’autopsia rivelò un’infiammazione cardiaca, con esiti raramente fatali.
Tre giorni dopo, durante il funerale del bimbo, Christine era impegnata ad accudire il piccolo Joseph Spring, cuginetto della vittima. Joseph morì alle 3 del pomeriggio mentre dormiva.
I dottori ipotizzarono che poteva trattarsi di un’infezione virale che poteva aver ucciso entrambi i bambini.

Nel 1981, Christine ritornò a Perry e si trasferì nella casa del 77enne William Swindle, che sfortunatamente morì durante il suo primo giorno di lavoro.
In autunno, Christine si recò con la sua sorellastra dal dottore a far vaccinare la nipote. Durante una sosta, la sorellastra lasciò Christine con la piccola, ma quando tornò scoprì che la bambina aveva semplicemente “smesso di respirare”.
Fino a quel momento, Christine era stata ritenuta dai medici una vittima delle circostanze, ma il 2-07-1982 cambiarono decisamente opinione, quando Trevis Coleman morì mentre era affidato alle sue cure. Questa volta, l’autopsia rivelò alcuni traumi interni causato dal soffocamento e la Falling fu fermata per essere interrogata.
Durante l’interrogatorio, Christine confessò di aver ucciso 3 bambini per soffocamento, premendo una coperta sui loro visi, obbedendo a delle voci che le dicevano “uccidi il piccolo!”.
Ho fatto come ho visto in tv” spiegò Christine “però a modo mio. E’ stato semplice e nessuno li ha sentiti gridare“.
Riconosciuta colpevole sulla base della sua confessione, la Falling fu condannata all’ergastolo per l’omicidio di Cassidy Johnson, Jennifer Daniels e Travis Coleman. Lo Stato ha deciso di non perseguirla per la morte dei due cuginetti di Lakeland e dell’anziano signor Swindle per mancanza di prove.
Nel dicembre del 2006, Christine Falling si potrà presentare al tribunale per avanzare la sua prima richiesta di rilascio sulla parola.

AGGIORNAMENTO: gennaio 2009 – Ovviamente nel 2006, la Falling non è stata rilasciata a causa dei suoi efferati crimini. La commissione della Florida per il rilascio sulla parola ha stabilito che nel maggio 2011 la Falling potrà richiedere di nuovo di essere rilasciata, ma molto probabilmente non otterrà la libertà.

SARA DI MARZIO Novembre 2006

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