Recensione del gioco horror Silent Hill 2

Videogiochi

Edito da: Konami, 2001
Sviluppato da: KCET, (Versione PC: Creature Labs)
Piattaforma: PC, XBOX, PS2
Genere: Survival Horror/Azione
Demo: Non Presente

voto 9/10

COMMENTO

REQUISITI MINIMI PC:
Windows 98/ME/2000/XP
128MB RAM
Pentium III/Athlon 700Mhz o superiore
8X CD-ROM drive
Scheda video compatibile DirectX con almeno 64MB RAM
Scheda audio compatibile DirectX 8.1
Gamepad
2.3GB spazio libero su HD

Chiunque si sia almeno un po’ avvicinato ai cosiddetti “Survival Horror” negli ultimi 6 anni avrà almeno sentito nominare Silent Hill. Il primo gioco dell’ormai storico brand made in Konami risale al 1999 ed è uscito per la PlayStation di Sony. Questo titolo ha contribuito (assieme a Biohazard/Resident Evil) e definire i canoni del Survival Horror “mainstream“, quello che tutti conosciamo, ed ancora oggi molti dei prodotti che escono sul mercato attingono a piene mani a questi due capostipiti. Ho deciso di parlare del secondo capitolo della saga perché è quello dal quale la recente trasposizione cinematografica ha attinto il maggior numero di elementi (soprattutto visivi, uno per tutti: quel simpaticone di Pyramid Head), e perché per molti versi lo ritengo il più “rappresentativo” dell’esperienza Silent Hill. Un gioco che propone una storia per nulla semplicistica e sa intrigare come un film appassionante. Vediamo come ci propone questo secondo viaggio tra la nebbia di Silent Hill.

LA STORIA
“Nei miei sogni agitati, vedo questa città. Silent Hill. Avevi promesso che mi ci avresti riportata, ma non l’hai mai fatto”. James Sunderland legge queste parole su una lettera che ha appena ricevuto. Glie l’ha spedita sua moglie Mary, e viene dalla piccola cittadina di Silent Hill. James è sconvolto. Sua moglie è infatti morta tre anni prima, stroncata da una grave malattia. “Io ti sto aspettando a Silent Hill, nel nostro posto speciale”. James non ci crede. E’ uno scherzo crudele. Amava molto sua moglie, ed è stato devastato dall’averla perduta. Eppure… se fosse vero? Se Mary fosse davvero ancora viva e lo stesse aspettando a Silent Hill? James parte e raggiunge il lago Toluca, sulla cui sponda sorge la piccola cittadina, perennemente avvolta dalla nebbia. E’ deciso a trovare Mary, o almeno una spiegazione a quanto sta succedendo. La città lo chiama, e lui non può resistere. E’ roso dal dolore… ma forse c’è dell’altro. James entra nella città, che sembra deserta, salvo che per poche persone: ad esempio Angela, che è in città per ritrovare sua madre, oppure Maria, una spogliarellista che lavora al night club Heaven’s Night, e che assomiglia in maniera disarmante a Mary. Piano piano, l’atmosfera si fa oscura, si sentono strane sirene suonare lontano, e tutto diventa marcio ed arrugginito. Strani orrori ed inquietanti creature faranno la loro apparizione davanti agli occhi di James, in un crescendo di delirio che lo avvolgerà come nebbia fino all’inquietante finale. Chi ha scritto la lettera? Dov’è davvero Mary? Ma soprattutto, cosa vuole Silent Hill da James Sunderland?

REALIZZAZIONE TECNICA
Silent Hill 2 è un gioco d’azione/avventura con visuale principalmente in terza persona. Il giocatore vivrà l’esperienza di gioco dalle spalle del protagonista, anche se la telecamera è semi-mobile, ed è possibile avere anche una visuale in prima persona che aiuta ad esplorare meglio gli ambienti (ma usando la quale non ci si potrà muovere). La versione PC presenta una veste grafica efficace, nonostante il motore di gioco sia effettivamente datato. Le texture sono nitide, i modelli sono realistici e ben costruiti, e si difendono bene sul piano dei dettagli, anche coi concorrenti “del giorno d’oggi”. Da segnalare in paticolare il perfetto integrarsi degli effetti di luce/ombra: James infatti viaggerà per la cittadina quasi sempre al buio col solo ausilio di una lampada tascabile (come i protagonisti di tutti gli altri Silent Hill). Il lato visivo del gioco è quindi accessorio funzionale all’atmosfera, tanto da diventarne il principale artefice. Silent Hill è una città in rovina, tutto è usurato, sporco, rovinato, e quando la sirena suona e la città sprofonda nell’oscurità ogni superficie diventa arrugginita e marcia. Unico punto a sfavore: la nebbia (altro tratto distintivo dell’atmosfera del gioco): alla foschia ambientale del primo episodio è stata preferita la nebbia volumetrica, che però in questo caso sembra più fumo, e dà un aspetto poco realistico alla scena. Da segnalare anche il fatto che il famigerato “effetto pellicola rovinata” che tanto fece parlare i fan ed i critici quando il gioco uscì (ai tempo si disse che disturbava troppo l’immagine) può essere escluso da subito nella versione Director’s Cut. Sul piano sonoro siamo sicuramente ad alti livelli. Akira Yamaoka ci regala un’altra colonna sonora d’atmosfera, pescando nella musica ambient, industrial e pop. Gli effetti sonori sono nitidi e contribuiscono bene all’atmosfera (specie nelle scene in interno). Il doppiaggio in inglese è comprensibile e sufficientemente convincente (con le tipiche “pause” nel dialogo, altro trademark di Silent Hill, mutuato da primo capitolo). Il gioco risulta ben giocabile con la tastiera, anche se per avere un’esperienza migliore un pad è sicuramente consigliato (io ho usato quello a mio parere comodissimo della PS2).

FATTORE DIVERTIMENTO
Diverte? Secondo me si. Diverte soprattutto se amate le belle storie e le atmosfere oscure ben tratteggiate. Il gioco è sostanzialmente un gioco d’azione, ma per quanto possa sembrare strano, l’azione alla fin fine non è il vero fulcro del gioco. Un po’ perché i combattimenti sono obiettivamente più facili che in altre produzioni del genere (e questo a parer mio è un punto a favore, il gioco non rischia di diventare frustrante costringendoci a rifare 200 volte uno scontro particolarmente difficile e ci permette di godere di più della storia), in quanto molti nemici minori possono essere evitati ed i “boss” (anche al livello di difficoltà più alto) non sono mai troppo difficili da buttare giù; un po’ perché il vero cuore del divertimento è la trama di prima qualità che vivremo durante l’esperienza di gioco. Se ci immedesimiamo in James potremmo godere del suo vasto repertorio di incubi, affrontando le terribili creature che abitano a Silent Hill, ma ancora di più confrontando i demoni che dimorano nella sua mente e nel suo cuore. Insomma, scoprire cosa è successo a Mary è un’esperienza che sicuramente soddisfa chi ha fame di un racconto horror di classe. A tutto questo aggiungiamo che il gioco ha ben 6 finali possibili, a seconda delle scelte che il protagonista fa durante il gioco (2 dei finali sono, come tradizione della serie Silent Hill, “divagazioni demenziali” e nulla hanno di horror) e che nella versione Director’s Cut possiamo giocare uno scenario aggiuntivo impersonando Maria (e scoprendo dettagli sul background).

FATTORE HORROR
Spaventa? Si, ma forse non tutti. Il vero contenuto horror del titolo va oltre il brivido che può dare l’incontro con una qualche creatura mostruosa (anche se alcune hanno il loro perché, vedi il già citato Pyramid Head): questo è solo il contorno. La pietanza principale è l’inquietudine di fondo, l’orrore che viene a galla a mano a mano che i pezzi del puzzle vengono ricomposti e l’incubo appare nel suo insieme. Se quindi cercate i brividi che può darvi lo zombie che esce a sorpresa dall’armadio, qui forse rimarrete delusi. Se invece il vostro film preferito è Jacob’s Ladder o The Others ed adorate le storie di orrore e pazzia Silent Hill 2 saprà come inquietarvi a dovere.

In una parola: INTRIGANTE
Uno psico-thriller dai risvolti horror tenuto su da una trama adulta e ben raccontata ed una realizzazione azzeccata che lo rende una piacevole, oscura, esperienza.

SCREENSHOT


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Testato su pc:

  • Windows XP SP2
  • 512MB RAM
  • Pentium 4 HT 2.8Ghz
  • ATI9200 64MB
  • Scheda Audio AC97 5+1
  • Gamepad PS2

NOTA
Di questo titolo esistono molte versioni. La prima è del 2001 per PC e PS2. Successivamente il gioco è uscito anche su XBOX col titolo di Silent Hill: Restless Dreams, con l’aggiunta di uno scenario inedito (“Born from a Wish“, che ha come protagonista Maria, il principale personaggio femminile del gioco). Una nuova versione per PC e PS2 (Silent Hill: Director’s Cut, quella provata in questa recensione) è uscita in seguito e presenta gli stessi extra della versione XBOX.

Pregi:

  • Il carisma di Silent Hill non si può ignorare
  • Una bella storia, profonda e tutta da scoprire
  • Divertente da giocare
  • Longevo, con ben 6 finali possibili

Difetti:

  • Senza un pad, può diventare difficile giocare al meglio
  • Veste grafica datata

FABIO FRANCHELLO

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