La Costruzione Mediatica del Delitto
Tesi di Laurea di ORAZIO BONFIGLIO
SOMMARIO
I Capitolo
La routine produttiva delle notizie
I. 1 Il giornalista in redazione
I. 2 La classificazione delle notizie
I. 3 Sensazionalismo e consumo di notizie
II Capitolo
Il Serial Killer
II. 1 Sulle tracce dell’assassino
II. 2 Chi è il serial killer e come agisce
II. 3 La donna serial killer
II. 4 L’ offender organizzato
II. 5 L’offender disorganizzato
II. 6 Profile e investigatori
III Capitolo
La rappresentazione dei Serial Killer: una ricerca su
“Corriere della Sera” e “Gazzetta del Sud”
III. 1 La storia dei serial killer narrata attraverso i titoli dei giornali
III. 2 Confronto fra i testi
III. 3 Considerazioni sul terzo capitolo
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Introduzione
L’avvento della tecnologia nell’universo dei media, a partire dagli anni ’80, ha letteralmente stravolto il ruolo del giornalista tanto da farci coniare i termini di “tempesta mediatica” e di “bombardamento informatico”. Nell’éra di internet qualunque avvenimento che accada anche lontanissimo da noi, entra immediatamente in un turbinio di dispacci di agenzia (notizie, foto e immagini) tale da consentirci di vederlo in diretta, di percepire le emozioni nell’immediatezza, proprio mentre sta avvenendo; esempio classico è l’11 Settembre 2001 con lo schianto del secondo aereo e il crollo delle Torri. Quindi la cronaca prima di tutto e rigorosamente in diretta. Il fatto del momento, con giornalisti che in pochissimo tempo imbastiscono la diretta e parlano ad un solo spettatore, il mondo (molto spesso le redazioni nazionali televisive si avvalgono di immagini provenenti soprattutto da canali all news, come l’americana Cnn o l’araba Al-Jazeera), interrompendo così la programmazione e se è il caso stravolgendo i palinsesti. Oggi il giornalismo non è più assimilabile al giornale o meglio, sarebbe troppo riduttivo fare un’analisi nel microcosmo del giornalismo e fermarsi solo al cartaceo, quando ci rendiamo conto che la proliferazione di internet ha letteralmente sconvolto il sistema. Nel giornale c’è molto più di quanto la tradizione e la memoria storica dei giornalisti vogliono credere, e tanto più all’orizzonte multimediale dell’industria mediatica. Oggi le cronache dei giornali sono dei veri settimanali popolari che si fanno tutti i giorni. Si trovano pagine in cui, con il modulo del settimanale popolare, si monta la new age con la protesta del Papa subito sotto. Tutte cose che una volta non c’erano e che adesso vengono fatte nella sezione più radicalmente cambiata. Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a tre evoluzioni nel giornalismo. Il primo è dato dal fatto che i “valori notizia”, enunciati dai sociologi sono mutati, perché sono cambiati i criteri nella scelta delle notizie da trattare. Il secondo cambiamento è la consapevolezza del contesto, cioè che ogni fatto deve vivere la sua vita. Infine il terzo, riassume gli altri: nessun componente del giornalismo, che sia il cronista, la redazione o qualsiasi altro mezzo, possono confrontarsi solo con il fatto e con la notizia.
Agostini A., Giornalismi. Media e giornalismi in Italia, Ed. Il Mulino, Bologna (2004)
Mauro E., Colloquio con Dario Laruffa, Direttori a confronto, Ed. Rai- Eri (1998)
ORAZIO BONFIGLIO
Cenni Biografici di Orazio Bonfiglio
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