Il Libro Nero del Satanismo
Tonino Cantelmi e Cristina Cacace
pubblicato nel 2007
Voto: 9/10
I temi trattati in queste pagine riguardano la prospettiva allarmante della diffusione del satanismo, le sue origini, le diverse identità delle sette e la figura tipica dell’adepto. Cantelmi (uno dei due autori) si addentra anche nella situazione italiana, uno dei paesi a maggiore diffusione di questo fenomeno, con l’elenco dei gruppi satanici in Italia censiti dal Telefono Antiplagio del Ministero dell’Interno.
Nel capitolo Liberi dal Satanismo, l’autore fornisce le indicazioni tecniche e mediche per iniziare un lavoro di liberazione dal satanismo che equivale a metter in atto le strategie di libertà dal controllo mentale delle sette sataniche ed il suo sblocco, con un’attenzione particolare agli adolescenti.
Il trattato fornisce risposte alle svariate domande che quotidianamente ci poniamo sull’argomento: Perché le sette sataniche sono così largamente diffuse ed in via di espansione? Perché la gente è così attratta dall’oscurità e dal Male? Perché oggigiorno i mezzi di comunicazione fanno sempre più riferimento a satanismo, magia, esoterismo e quant’altro?
I due autori, sono rispettivamente psichiatra/psicoterapeuta e psicologo clinico, ragione per cui il profilo dei membri delle sette dedite all’adorazione demoniaca è delineato in modo razionale, aiutando il lettore nel difficile compito di scindere il giusto dall’erroneo, il bene dal male.
La lettura è piacevolmente scorrevole. E’ divisa in unità per facilitarne l’utilizzo e sono presenti riferimenti testuali (di altri autori e talvolta anche loro) e grafici, quali i simboli demoniaci, anarchici e tutto l’inerente all’argomento.
Ben strutturato. E’ un libro valido che aiuta l’arricchimento del sapere che si fa largo attraverso l’intricato universo psicologico, portando il lettore a comprendere meglio il perché delle azioni di determinate persone ( a volte proprio gli insospettabili potrebbero essere artefici di atti e misfatti).
Eventualmente adeguato per ricerche e curiosità.
Stefano Aiello 15.02.2007
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