John Wayne Gacy Jr.
Soprannome: Killer Clown
Luogo omicidi: Chicago (U.S.A.)
Periodo omicidi: 1972 – 1978
Numero vittime: 33
Modus operandi: vittime torturate, violentate e strangolate
Cattura e Provvidementi: giustiziato il 10 maggio 1994 con iniezione letale
Chi non ha mai letto IT di Stephen King? Alcuni magari avranno visto il film tratto dal romanzo…altri ancora non avranno né letto il libro né visto il film, ma sicuramente conosceranno la storia. Ecco, immaginate che Pennywise il clown assassino non sia un mostro alieno, ma semplicemente un essere umano a due facce: quella gentile-clownesca e quella folle-omicida..avrete John Wayne Gacy.
Non vi deve sorprendere il fatto che John Wayne Gacy Jr. fosse ammirato e amato dalla maggior parte delle persone che lo conoscevano. Era un uomo d’affari acuto che, quando non era impegnato a costruire un solido futuro per la sua società, passava volentieri il tempo ad organizzare feste per gli amici e per i vicini di casa. Inoltre si mascherava da clown per intrattenere i bambini ricoverati negli ospedali locali, ed era coinvolto in numerose organizzazioni per migliorare la qualità della vita altrui.
Insomma, Gacy era agli occhi di tutti un uomo generoso, amichevole e laborioso, dedito alla sua famiglia e alla comunità.
Tuttavia c’era un altro lato della sua personalità che ben pochi conobbero…molti dei quali non sopravissero abbastanza a lungo per raccontarlo…
È il 22 Maggio 1978. Jeffrey Ringall è appena tornato a Chicago dalle sue vacanze invernali e ha deciso di passare la serata a New Town, un quartiere all’avanguardia molto frequentato, ricco di pub e discoteche. Mentre passeggia distrattamente il ragazzo viene avvicinato da una macchina nera. Alla guida c’è un uomo molto grasso, dalla faccia gentile. Gli offre un passaggio e gli propone di farsi uno spinello insieme. Ovviamente Ringall non se lo fa ripetere due volte: fa così freddo lì fuori! Jeffrey non arriverà nemmeno a metà dello spinello: all’improvviso l’uomo lo afferra con la forza e gli schiaccia sul viso uno straccio imbevuto di cloroformio, facendolo piombare in un profondo sonno.
Durante quella sera il ragazzo si sveglia diverse volte, per poi svenire nuovamente. Perciò i suoi ricordi sono piuttosto confusi: la prima immagine che ricorda è se stesso legato su di una sedia, con il grassone nudo innanzi a lui. Al secondo risveglio Ringall vede diversi vibratori sul pavimento, di ogni misura e forma…poi di nuovo il buio. Gacy lo ha drogato per poterlo sodomizzare e torturare sessualmente tutta la notte. Solo il mattino dopo il folle decide di lasciare in pace il ragazzo, depositandolo, ancora privo di sensi, sotto una statua nel Lincoln Park.
Ricoverato d’urgenza in ospedale, Ringall riporta alla polizia pochissimi dettagli… è praticamente impossibile risalire all’attentatore. Gli verranno pronosticati lesioni, danni permanenti al fegato (causati dal cloroformio) e severi traumi emotivi. Eppure Jeffrey Ringall è un ragazzo molto fortunato. Sarà l’unica persona a sopravivere alla follia di John Wayne Gacy che, negli anni ’70, torturerà, stuprerà e ucciderà più di trenta ragazzi.
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John Wayne Gacy Jr. nasce il 17 marzo 1942 in uno dei tanti ospedali di Chicago, l’Edgewater Hospital. È il secondo dei tre figli di due irlandesi emigrati: Marion Elaine Robinson e John Wayne Gacy, Sr.Gacy e le sue due sorelle crescono in un quartiere piccolo borghese, frequentando esclusivamente scuole cattoliche. Nel dopo scuola il ragazzo si impegna anche in varie attività come i Boy Scout o il commesso in un alimentari.
Amato dagli insegnanti e dai colleghi di lavoro, attivissimo tra i Boy Scout. Praticamente Gacy gode di un infanzia normalissima, con l’eccezione del rapporto con il padre e di una serie di incidenti che lo colpiranno.
A 11 anni subisce un colpo in testa che gli causa un grumo di sangue interno. Non gli verrà scoperto fino ai 16 anni, età in cui verrà anche curato. Durante questi 5 anni Gacy soffrirà di continui blackout al cervello, con problemi soprattutto alla vista.
Nemmeno un anno dopo, appena 17enne, gli viene diagnosticata un’ indisposizione cardiaca non meglio identificata. Verrà ricoverato numerose volte per dolori al petto, ma nessun medico sarà mai capace di trovare una causa specifica, e quindi una cura al suo problema. Nonostante ciò, Gacy non soffrirà mai di serie problematiche a livello cardiaco.
Il padre di John è un alcolizzato, un uomo folle e violento. Abusa fisicamente e mentalmente della moglie e dei figli. Benché sia un essere spregevole, John Wayne Jr. lo ama profondamente e cerca in ogni modo di guadagnarsi la sua attenzione e la sua devozione, invano. Gacy se ne pentirà per tutta la propria vita.
Dopo aver frequentato ben quattro licei senza mai essersi diplomato, John Wayne Gacy decide di abbandonare gli studi e la propria casa, trasferendosi a Las Vegas. La sua permanenza nella città del vizio durerà ben poco. Non riuscendo a trovare nessun lavoro decente, il giovane impiegherà i soldi guadagnati in 3 mesi di lavoretti, per comprare il biglietto di ritorno per Chicago.
Rimessa la testa a posto, Gacy, scopre di essere portato per gli affari: è un commesso nato, capace di vendere qualsiasi cosa. Si iscrive così a un corso di business e si laurea con facilità. Assunto come tirocinante alla Nunn-Bush Shoe Company, eccelle nella propria posizione tanto che viene presto promosso come manager in un negozio di vestiti da uomo a Spingfield, nell’Illinois.
In questo periodo tornano a farsi sentire i suoi problemi di salute: l’uomo è finito ben oltre il proprio peso forma e i dolori al cuore si fanno sentire con insistenza. Ciò comunque non lo distoglierà mai dalle tante attività in cui è coinvolto.
A Springfield, Gacy collabora infatti con numerose organizzazioni che servono la comunità: Chi Rho Club, Catholic Inter-Club Council, The Federal Civil Defense for Illinois, Chicago Civil Defense, Holy Name Society e la Jaycees, per la quale diviene vice-presidente e dalla quale viene eletto Man of the Year. Tutte le collaborazioni di Gacy sono a titolo gratuito: l’uomo si impegna tanto per gli altri che verrà ricoverato per un esaurimento nervoso.
Nel Settembre del 1964 Gacy sposa una collega di lavoro, Marlynn Myers, i cui genitori possiedono una famosa catena di fast food, la Kentucky Fried Chicken. Ricevuta e accettata una prestigiosa offerta di lavoro del suocero, Gacy e consorte si trasferiscono nello Iowa. La vita di John scorre via felice. Lavora entusiasticamente per 12-14 ore al giorno, si dedica alla famiglia (sua moglie gli darà presto due figli) e dona tutto se stesso alla comunità, attraverso la Jaycees (nella quale si candida a nuovo presidente).
Praticamente una vita felice e serena. Forse troppo perfetta per essere vera…
Nel 1968 cominciano a girare voci maligne sul conto di John Wayne Gacy. La gente mormora che l’uomo sia un omosessuale e viene insinuato che egli offre passaggi ai giovani dipendenti del fast food perché vuole sedurre i ragazzi. Contrariamente a quanto succede di solito, le dicerie su Gacy troveranno presto conferma.
È la primavera del 1968. Gacy viene chiamato in tribunale dalla Contea di Black Hawk. L’accusa è di sodomia nei confronti di un adolescente, Mark Miller. Gacy vince la causa dicendo che il ragazzo si era prostituito per soldi, ma l’avvenimento gli costerà comunque il posto di presidente del Jaycees. Quattro mesi più tardi Gacy deve ricomparire nuovamente in tribunale: l’accusa è di aver pagato un 18enne per far picchiare Mark Miller. Ahimè il bulletto prescelto da Gacy non se l’è cavata bene, ricavandoci addirittura un naso rotto, e Mark Miller ha nuovamente denunciato l’uomo.
Alla fine del processo Gacy viene dichiarato un uomo dalla personalità antisociale. Secondo gli esperti egli non trarrebbe mai nessun beneficio da cure mediche, perciò viene condannato a 10 anni di carcere per sodomia. La moglie lo lascia. Carcerato modello, John Wayne Gacy il 18 giugno 1970, è già ai cancelli della prigione, rilasciato sulla parola e diretto nuovamente alla sua città natale, Chicago.
Dopo essere caduto in un lungo periodo di depressione (suo padre è morto mentre lui era in carcere), Gacy riesce ad ottenere un lavoro come chef in un ristorante e ricomincia, al suo solito, a lavorare con grandissimo entusiasmo. Oltre ad averlo aiutato a trovarsi un lavoro, quell’anima pia di sua madre gli trova anche una casa, al numero 8213 di West Summerdale Avenue, nel distretto di Norwood Park Township.
Il Killer Clown non ci metterà molto a familiarizzare con il vicinato. Sette mesi dopo il trasloco Gacy partecipa già al cenone di Natale della famiglia Grexas e durante la settimana organizza numerosi buffet e drink con gli altri vicini. Nessuno di loro sospetta del passato criminale di Gacy e del suo presente. Proprio sotto Natale l’uomo viene infatti indagato per condotta immorale, poiché avrebbe costretto un ragazzo a compiere atti sessuali con lui. Il ragazzo però non si presenta in tribunale e l’accusa cade.
Il 1 giugno 1972 Gacy sposa Carole Hoff, donna divorziata, con due figlie a carico e debole emotivamente.
Le feste continuano, anche se alcuni vicini, soprattutto la signora Grexas, cominciano a far notare che dalle fondamenta di casa Gacy proviene un odore terribile. Forse un topo morto, forse l’umidità eccessiva, si sprecano le ipotesi, ma l’unico a sapere la verità è Gacy stesso… e la terrà per se per molti anni ancora.
Nonostante l’odore e le lamentele, Gacy continua a organizzare feste a tema e barbecue, uno dei quali entrerà nella storia del quartiere: ben 300 invitati.
Nel 1974, Gacy decide di lanciarsi nel mondo degli affari. Fonda una ditta dal nome Painting, Decorating, and Maintenance o anche PDM Inc. Assume alle proprie dipendenze solo ragazzi molto giovani, spiegando agli amici dubbiosi che i ragazzi giovani costano meno.
Sono ovviamente scuse banali: i veri intenti di Gacy sono quelli di sedurre i propri dipendenti. Ormai la sua omosessualità violenta sta venendo a galla e ne risente anche il matrimonio. Carole si preoccupa per l’umore imprevedibile del marito, dovuto ad una forte insonnia e si preoccupa perché lui non la cerca più sessualmente. Quando infine trova, tra le cose del marito, della pornografia maschile non c’è più niente da fare: nel 1975 la coppia divorzia.
Nonostante i problemi familiari, Gacy si getta nuovamente anima e corpo nel volontariato. La sua iniziativa di mascherarsi da “Pogo il Clown” per intrattenere i bambini negli ospedali commuove l’intera comunità di Chicago.
Gacy non si accontenta e cerca fortuna anche nella politica. Avendo capito di essere entrato nelle grazie di Robert F. Matwick, assessore del partito Democratico, l’uomo manda la propria ditta a pulire gratuitamente una festa Democratica. Questa mossa gli varrà l’incarico di presidente alla commissione per l’illuminazione stradale. È l’inizio della sua personale “corsa alla poltrona”, che raggiungerà l’apice con l’incarico di “secretary treasurer” (una sorta di assessore all’economia).
La carriera di Gacy avrà vita breve. Non deve passare molto tempo prima che ricomincino a girare le voci sulla sua presunta omosessualità, orientata soprattutto verso giovani adolescenti. Motivo delle voci sarebbero state le insistenti e palesi avance fatte da Gacy a un suo dipendente sedicenne, Tony Antonucci. Mentre la carriera politica di Gacy è arrivata al capolinea cominciano le misteriose scomparse di giovani adolescenti.
Johnny Butkovich, diciassettenne, ha un hobby molto costoso: truccare macchine. Inevitabile che il ragazzo si arrabbi quando Gacy gli taglia 2 settimane di stipendio. È una pratica molto utilizzata dal Killer Clown quando ha urgente bisogno di soldi. Irritato, Johnny si reca a casa di Gacy, accompagnato da due amici, deciso di riscuotere ciò che gli spetta di diritto. Gacy e Johnny litigano ma alla fine la spunta l’uomo. Il ragazzo arreso riaccompagna gli amici a casa loro e…più nessuno lo rivedrà vivo.
Michael Bonnin, diciassettenne, è un bravo falegname della PDM. Scompare nel giugno ’76 mentre andava a prendere un treno. Billy Carroll, Jr. è un ragazzo problematico. Invischiato già a 9 anni in furti, a 16 si prostituisce a giovani e adulti omosessuali. Il 13 giugno 1976, Billy esce di casa e sparisce.
Gregory Godzik è un altro dipendente diciassettenne della PDM, sparisce il 12 dicembre 1976 mentre è atteso a un appuntamento dalla sua ragazza. La polizia ritroverà solo la sua auto.
Il 20 gennaio 1977 tocca a John Szyc di diciannove anni, scomparso.
Tutti questi ragazzi si conoscevano e tutti conoscevano Gacy, ma gli investigatori ancora non collegano i fatti.
Il 15 settembre 1977 scompare Robert Gilroy, 18enne, mentre si dirigeva a un corso di equitazione.
L’ultima scomparsa è quella di Robert Piest, solamente quindicenne, scomparso dopo essere uscito dalla farmacia in cui lavorava. Secondo la madre il ragazzo avrebbe dovuto incontrare un imprenditore locale che gli aveva offerto un lavoro, ma non è mai più tornato a casa. Le indagini sulla scomparsa di Rober Priest porteranno a qualcosa di sconvolgente.
Gacy viene ben presto individuato come l’imprenditore di cui parla la madre del ragazzo scomparso. Il capo delle indagini, l’investigatore Kozenczak, lo va a prendere a casa e lo porta alla stazione di polizia, ma dall’interrogatorio non esce nulla di interessante.
Mentre Gacy se ne torna a casa, Kozenczak, per niente convinto dall’aspetto innocente dell’imprenditore, decide di studiare il suo passato, scoprendo il vecchio processo per sodomia nell’Illinois. Con tali precedenti, non ci vuole molta fatica a ottenere un mandato di perquisizione.
Il 13 dicembre 1978 la polizia entra così nella casa di John Wayne Gacy Jr. Lui non è presente.
Nell’inventario degli oggetti perquisiti risultano:
1 scatola di gioielli, tra cui un anello con incise le iniziali J.A.S. e la scritta “Classe 1975”.
1 scatola di marijuana e cartine
7 film porno svedesi
pillole di Valium
1 pugnale molto affilato
1 tappeto macchiato
Fotografie a colori di farmacie e drogherie
1 agenda piena di indirizzi
1 scala
Scatole piene di libri pornografici e per pederasti come “Tight Teenagers”, “The Rights of Gay People”, “Bike Boy”, “Sex Between Men and Boys”, “Twenty-One Abnormal Sex Cases”, “The American Bi-Centennial Gay Guide”, “Heads & Tails and The Great Swallow”
1 paio di manette con chiavi.
2 lunghe assi di legno terminanti con dei fori
1 Berretta da 6mm
Distintivi da poliziotto
1 vibratore di 45 cm
1 siringa ipodermica con ago ed una bottiglietta marrone.
Abiti troppo piccoli per Gacy
Corda di nailon.
Vengono confiscate anche tre automobili e un camioncino della ditta. Al suo interno infatti sono stati trovati dei capelli che potrebbero appartenere a Robert Priest.
Attirati dall’odore rancido, i poliziotti si infilano anche sotto la casa, ma la terra sembra intatta e lasciano perdere.
Nei giorni seguenti la polizia effettua numerosissimi interrogatori nel quartiere: nessuno dei vicini ha però qualcosa di compromettente da dire su Gacy. Frustrati, ma convinti che l’uomo sia coinvolto nella scomparsa di Robert Priest, gli investigatori fanno arrestare l’imprenditore con la scusa del possesso illegale di Valium e marijuana.
Inoltre su di lui pesa anche la denuncia di Jeffrey Ringall. Il ragazzo cloroformizzato e sodomizzato il 22 maggio 1978. Ringall, appena ripresosi, desideroso di vendetta, si è appostato all’uscita dell’unica strada che ricordasse di quella terribile notte. Dopo ore interminabili di appostamenti, ha riconosciuto nel traffico la macchina nera del suo torturatore. L’ha seguita fino a casa Gacy e ha denunciato l’uomo alla polizia.
Messo alle strette, Gacy confessa di aver ucciso per autodifesa e che il cadavere è seppellito sotto il garage. Gli investigatori non se lo fanno ripetere due volte e corrono nuovamente alla casa del Killer Clown.
Tra i presenti c’è il Dott. Robert Stein, che riconosce immediatamente l’odore di morte proveniente dalle fondamenta della casa. Stein comincia così a organizzare la ricerca per più corpi, delineando e organizzando le aree di scavo come si fa con uno scavo archeologico.
Mentre gli scavi procedono, venerdì 22 dicembre 1978, Gacy finalmente confessa di aver ucciso almeno trenta persone. Racconta come adescava le vittime, confessa di averli ammanettati mentre ne abusava sessualmente. Il Killer Clown racconta di averli uccisi strangolandoli o tagliando loro la gola, mentre ancora li stuprava. In bocca i ragazzi avevano un calzino o un paio di mutande, in modo da non poter urlare. Gacy ammette anche di aver tenuto per diverse ore i cadaveri sotto il letto o nella mansarda, in attesa di poterli seppellire di nascosto.
Intanto i lavori procedono e affiorano corpi su corpi, alcuni sono seppelliti tanto vicini che Gacy è costretto ad ammettere di aver ucciso anche più di una volta al giorno.
Il 28 dicembre i corpi rimossi sono ventisette.
A Gacy vengono attribuiti anche gli omicidi di due ragazzi ritrovati in un fiumiciattolo fuori città (avevano ancora della biancheria intima in bocca). Gacy ammette che ha utilizzato spesso il fiume perché cominciava a mancare lo spazio sotto casa.
Ma non è finita qui.
Due corpi di adulti vengono ritrovati nella calcestruzzo sotto lo studio di Gacy e un altro corpo viene restituito dal fiume.Incredibilmente l’ultimo ad essere ritrovato è proprio il corpo del povero Robert Priest, ritrovato presso una diga nell’aprile del 1979.
Solo 9 corpi verranno identificati.
EPILOGO
Il processo a John Wayne Gacy comincia il 6 febbraio 1980. L’uomo è imputato dell’omicidio di 29 minorenni e di 3 adulti.
La difesa ha tentato come al solito la via dell’incapacità di intendere e di volere, dichiarando il proprio cliente un folle. In questo modo Gacy avrebbe evitato la pena di morte…e inoltre i manicomi rilasciano i criminali dopo alcuni anni, se vengono ritenuti adatti al reinserimento nella società.
Sul banco dei testimoni si alterneranno ben 60 persone. Gacy rimane impassibile e quasi senza emozioni ad ascoltare tutte le testimonianze sul suo conto. Non si scompone nemmeno quando Jeffrey Ringall comincia a piangere e a vomitare mentre racconta la sua brutta avventura.
Degli specialisti analizzano Gacy direttamente in tribunale. Emerge che Gacy è una persona intelligente e brillante, ma che è anche un individuo antisociale, affetto da schizofrenia e disturbi multipli della personalità.
Per la difesa sembra ormai fatta.
Il giorno del verdetto la giuria impiega solamente due ore per deliberare. Alla fine del concilio, nel silenzio dell’aula di tribunale, l’impiegato della corte si alza e a gran voce scandisce le parole scritte dalla giura: “We, the jury, find the defendant, John Wayne Gacy, guilty…” (Trad. Noi della giuria riteniamo l’imputato John Wayne Gacy, colpevole..)
Su di Gacy sono stati scritti diversi libri, mentre sono molto ricercati tra i collezionisti i quadri che egli ha disegnato durante i suoi 14 anni di carcere. Raffigurano tutti dei clown.
Nel 1994 John Wayne Gacy è stato giustiziato con l’iniezione letale.
DANIELE DEL FRATE 23-12-2004
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